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Giancarlo Brocci propone all'UCI un ritorno al ciclismo eroico
Testo
<blockquote data-quote="camoscio d'oro" data-source="post: 6565660" data-attributes="member: 29013"><p>È una cosa molto umana. Se tu non conoscessi i tuoi genitori preferiresti immaginarteli come delle grandi persone o dei clochard? Cosí avviene su vasta scala per i popoli che da sempre preferiscono considerarsi eredi di una qualche stirpe mitica piuttosto che di un gruppo anonimo di seminomadi. Cosí avviene anche in altri ambiti. La cosa strana del ciclismo è che è uno sport a due trazioni perchè seppure sia uno sport parecchio proiettato nel futuro (e gliene riconosco il merito) è anche molto legato ai suoi miti, alla sua retorica e si trascina dietro un sacco pieno di tradizioni, leggi e riti che a volte lo appesantiscono.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="camoscio d'oro, post: 6565660, member: 29013"] È una cosa molto umana. Se tu non conoscessi i tuoi genitori preferiresti immaginarteli come delle grandi persone o dei clochard? Cosí avviene su vasta scala per i popoli che da sempre preferiscono considerarsi eredi di una qualche stirpe mitica piuttosto che di un gruppo anonimo di seminomadi. Cosí avviene anche in altri ambiti. La cosa strana del ciclismo è che è uno sport a due trazioni perchè seppure sia uno sport parecchio proiettato nel futuro (e gliene riconosco il merito) è anche molto legato ai suoi miti, alla sua retorica e si trascina dietro un sacco pieno di tradizioni, leggi e riti che a volte lo appesantiscono. [/QUOTE]
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