Gli effetti della L-arginina nei pazienti ipertesi: una revisione della letteratura.
FONTE:Introduzione e contesto
Nel 2000, un totale di 972 milioni di adulti erano affetti da ipertensione [1]. L'ipertensione, l'aumento della pressione sanguigna (>140 mmHg sistolica e >90 mmHg diastolica), è una condizione di salute mondiale responsabile di molte infermità cardiovascolari come la malattia coronarica, gli ictus, la malattia renale cronica (CKD) e l'insufficienza cardiaca [2]. È stata nominata come il principale fattore di rischio per la mortalità dal Risk Assessment Collaborating Group [3]. Nella ricerca di un trattamento urgente per questa malattia cronica, i ricercatori hanno scoperto che l'endotelio vascolare è un fattore vitale che influenza la pressione sanguigna. Le cellule endoteliali vascolari secernono e producono molte sostanze. Una di queste sostanze importanti è l'ossido nitrico (NO), un composto gassoso costituito da una molecola di azoto e una molecola di ossigeno, che regola efficacemente la funzione vascolare. L'NO viene distribuito nei muscoli lisci sottostanti dalle cellule endoteliali ed è considerato un vasodilatatore. Indagare ulteriormente il vasodilatatore per quanto riguarda le tecniche di aumento e prevenzione dell'inibizione è essenziale per superare l'ipertensione. Lo scopo di questo articolo è comprendere l'effetto della L-arginina sui pazienti ipertesi. Abbiamo condotto una revisione narrativa della letteratura sulla L-arginina con un'attenzione particolare agli articoli che discutono la sua fisiologia, il suo effetto sul rene e le sue vie di somministrazione. Discutiamo la sintesi della L-arginina e dei suoi trasportatori, che influenzano la fisiologia della vasodilatazione endoteliale..
Conclusioni
Sebbene gli effetti ipotensivi della L-arginina non siano ancora confermati, si verifica un'evidente e modesta diminuzione della pressione sanguigna quando a un paziente viene somministrata L-arginina. Una maggiore diminuzione della pressione sanguigna si osserva nei pazienti ipertesi o nei pazienti con disfunzione endoteliale. Il trasporto cellulare di L-arginina può essere influenzato dalla concentrazione extracellulare di L-arginina, aminoacidi cationici o neutri. Inoltre, si vede che il trasporto di L-arginina nelle cellule endoteliali è influenzato dalle concentrazioni di insulina e glucosio. Il rene svolge un ruolo importante nella sintesi ed escrezione di L-arginina in termini di riduzione della pressione sanguigna mediante l'acquisizione della citrullina intestinale. Si è scoperto che la L-arginina è migliore nel ridurre la pressione sanguigna invertendo le cause dell'ipertensione come ADMA e Ang II piuttosto che nel migliorare la pressione sanguigna in condizioni normali. L'integrazione di L-arginina ha anche mostrato grandi effetti per quanto riguarda l'ipertensione renale. Gli individui con ipertensione tendono ad avere una scarsa funzione endoteliale, una condizione che può essere recuperata con l'integrazione di L-arginina. Inoltre, gli studi mostrano un miglioramento con l'integrazione di L-arginina nei pazienti con diabete mellito e insufficienza cardiaca congestizia. Per riferimenti futuri, devono essere effettuati studi clinici più ampi per rafforzare il riconoscimento degli effetti della L-arginina. Ulteriori studi con un tipo specifico di pazienti aiuterebbero a comprendere ulteriormente ed esplorare ulteriormente gli effetti.
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