Rispondi alla discussione

JavaScript è disabilitato. Per una migliore esperienza di navigazione attivalo nel tuo programma o nella tua app per navigare prima di procedere.

Testo: <blockquote data-quote="bianco222" data-source="post: 6224375" data-attributes="member: 57852">Nel suo libro Armi Acciaio e Malattie, Jared Dimand racconta che gli indigeni della Papua Nuova Guinea non dormono mai sotto gli alberi perché potrebbero cadere di notte. Lui argomenta che le possibilità che un albero cada sono una su mille e l'indigeno gli risponde "ma se posso scegliere, perché comunque prendermi un rischio?".Qui il discorso è simile. Che mi si rompa il telaio succede una volta su mille ma perché prendermi il rischio?! <img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/OLA.gif"  class="smilie" loading="lazy" alt=":ola:" title="OLA    :ola:" data-shortname=":ola:" />A parte le battute: le possibilità sono davvero ridotte. Ma perché prendersi il rischio? Chi viaggia in bici non se ne fa nulla di una frenata il 10% più efficace. Ma dover fare 1000 km con un solo freno (io una volta ce n'ho fatti 100, per fortuna ero in mezzo alla civiltà) perché l'altro si è rotto e non è aggiustabile è una noia evitabile. Non parliamo poi del telaio. Un danno ad un telaio in carbonio può obbligarti ad abbandonare un viaggio che hai preparato e sognato per anni (e per il quale hai speso un sacco di soldi e litigato in otto lingue diverse con la fidanzata/moglie); qualcuno che salda un tubo in acciaio lo trovi quasi ovunque. Di nuovo: succede una volta su mille; ma perché prendersi il rischio? Se devo risparmiare un chilo di peso lo tolgo dai bagali o da me stesso. Aggiungiamo poi che l'acciaio è anche più comodo e più economico del carbonio ed ecco fatto...</blockquote>

Verifica Anti SPAM

Alto Basso

Cerca

Cerca

Rispondi alla discussione