I cimiteri delle biciclette

Zugnajima#11

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Premetto, prima che arrivi Bradipus, che non ho trovato nulla con la funzione Cerca.
Mi aggancio a questo tema, perö per svilupparne un altro, dato che da qualche anno sono pure io nel mondo bici.
Da un articolo in rete:
Si tratta di vergognose discariche a cielo aperto in cui sono finiti migliaia di mezzi del bike sharing, prodotti e messi in strada in numero incontrollato ed esagerato rispetto ai bisogni delle persone. Quelle immagini sono uno schiaffo per chi ogni giorno dal basso, nel suo piccolo, cerca di fare la differenza pedalando. Ma non si tratta solo di una questione etica, c’è anche un discorso estetico legato a quelle foto.

Nei “cimiteri di biciclette” vediamo sepolta la poesia delle due ruote, lì finisce la “bellezza in bicicletta” schiacciata dalla mera speculazione. Un po’ come quando vediamo chilometri di vestiti ammassati sulle spiagge a causa della fast fashion o scaffali di libri mandati al macero: fa male sapere fino a che punto siamo arrivati e realizzare che la bicicletta usa e getta non appartiene a un immaginario distopico ma è ormai la realtà con cui dobbiamo fare i conti.
Alcune immagini:

Ora, a parte questo "fenomeno", a volte mi sono personalmente chiesto se ci sono troppe bici al mondo, e dove vanno a finire.
Ripremetto, io ho avuto al massimo 3 bici nello stesso momento, strada, crono e pista.
Conosco molti sul Forum che hanno belle collezioni, le loro bici sono tante ma tenute al meglio.
Esempio, il mio Hausmeister è un accumulatore seriale, tra le varie (troppe) cose ha una 15ina di bici, ferri vecchi, "spazzatura" inutilizzata.
Quando ero in Corratec, montavamo una Media di 500 bici a settimana, in Cube il target era 300, la maggioranza giä vendute e ne arrivavano 400 ca. a settimana.
Nella piccola realtä dove sono ora, credo che facciamo sulle 45 bici a settimana (la maggioranza per il mercato tedesco, qualcosa per Olanda e Italia).
Tutto questo per dire cosa?
Ci sono veramente troppe bici al mondo?
Condiderando la quantitä "infinita" di marchi piü o meno grandi, quante bici ci sono al mondo, quante sono utilizzate, quante tenute bene e quante sono in pratica solo "spazzatura", come tutte quelle che per esempio tirano fuori dall'acqua ad Amsterdam ogni anno.
Voi come la pensate?
 

Ser pecora

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Distinguerei le biciclette private da quelle in sharing. C'è da dire che quest'ultime vengono buttate (e riciclate si spera) perché in gran parte vandalizzate. Tanto per dire, nella Parigi delle olimpiadi vengono danneggiate per atti di vandalismo centinaia di bici ogni giorno. Da 100 a 300 "spariscono" ogni giorno, rubate o buttate nella Senna e vari canali cittadini.
Nel solo 2008 ne hanno distrutte 7800, il 61%. Di fatto da quando è stato introdotto è un deficit perenne per i conti della città.

Non so in altre città, ma a Losanna, per dire, hanno sospeso il servizio per la quantità di atti vandalici che rendeva impossibile star dietro alla manutenzione.

Ovvio che di fronte a certi numeri viene facile capire come ne producano sempre di nuove invece di ripararle, visto che servirebbe un esercito di meccanici, e considerando i tempi non ci sarebbero più bici disponibili (come a Losanna infatti).

Per quanto riguarda quelle private...ci sono produttori "generici" che producono milionate di bici all'anno, come Hero Cycling, indiano, che ne produce 7,5 milioni l'anno. Sono 20k al giorno...
 

Zugnajima#11

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Grazie della risposta, da quanto ho capito perö quelle cinesi erano talmente tante che sono finite nella spazzatura da nuove, il che è una cosa assurda.
Per quello che dici delle bici daneggiate, dimostra quanto la nostra societä stia andando a rotoli, la gente non ha rispetto piü per nulla...
 
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Ser pecora

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Grazie della risposta, da quanto ho capito perö quelle cinesi erano talmente tante che sono finite nella spazzatura da nuove, il che è una cosa assurda.

Hanno fatto gli stessi conti del resto della industry, secondo la quale oggi dovrebbero esserci in giro non più auto, scooter & c., ma solo ebike....
 
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Pringles

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è stata semplicemente una bolla speculativa... ci sono stati tanti incentivi per l'elettrico tra cui la bici... le società ci si sono buttate a capofitto con enormi guadagni, finita la manna dal cielo hanno buttato tutto.

tempo fà c'era la bolla dei DRONI, pareva che con i droni ci facevi tutto, hanno preso investimenti ed incentivi, poi tutto è tornato com'era.
 

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Pazzesco...
 

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Fa male vedere quelle foto, la bici è il simbolo della mobilità green e così viene trasformata nel simbolo dello spreco e dell'inquinamento!!!
 
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Fitzcarraldo

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anche in paese da me, posto turistico, dopo l'estate qualche anno fa c'era un piazzale bello grosso pieno di bici del bikesharing ammassate. adesso abbiamo i monopattini invece.
 
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Pringles

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anche in paese da me, posto turistico, dopo l'estate qualche anno fa c'era un piazzale bello grosso pieno di bici del bikesharing ammassate. adesso abbiamo i monopattini invece.

da me sparito tutto, ci hanno provato diverse ditte negli ultimi anni, risultati pratici zero, se giri nella zona artigianle li trovi in vari piazzali abbandonati che aspettano di essere rottamati.

tra l'altro una volta ho noleggiato la bici elettrica, 1h e qualche km mi è costata 7€... diciamo che proprio economica non era. cioè vista la pubblicità che spammavano mi aspettavo qualcosa di più economico.
 
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golias

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Eppure che.. pare ci si stia avvicinando al green deal.. tra i quali viene elencata anche la giustizia sociale

Vuoi vedere che sarà l'ennesima trovata per spillarci quattrini

Fa male vedere certe cose.. a volte anche solo esserne a conoscenza.
 
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Maglia Amarillo
3 Gennaio 2008
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Che vivessimo in un mondo usa e getta ormai da qualche decennio lo si era capito: ci sono anche cimiteri di auto e molto altro che ha un forte impatto ambientale e altro ci sarà in futuro. Ciò deriva in parte da un eccesso di produzione, che a sua volta prende le mosse da momenti favorevoli del mercato in cui di un certo prodotto si alza la richiesta.

Poi ovviamente anche se è cambiato il modo di produrre, maggiore è la differenza che si riscontra nella fruizione. Alcuni prodotti non solo non vengono messi sul mercato per durare, ma non ne hanno più né la qualità né le caratteristiche.

Penso ai libri: lavoro in Biblioteca e ti dico che se non mandassimo al macero parte della collezione ormai desueta oppure accettassimo tutte le donazioni di cittadini che alla morte di un congiunto non sanno cosa fare dei libri e pensano di donarli alla Biblioteca, non sapremmo più dove metterli. Libri per lo più inutili, manualistica di giurisprudenza o di medicina o di ingegneria, collane che adesso sono fruibili e accessibili online, periodici di settore, etc. Tutta roba poi posseduta da tante altre biblioteche che al bisogno la mandano via posta per poterla far utilizzare all’utente finale.
Parliamo di un mercato, quello librario o editoriale, in cui molti editori pubblicano false edizioni che sono in realtà ristampe, e quindi inutile comprarne una del 2024 che magari è uguale ad una degli anni ‘80 ma ha solo cambiato veste grafica. Un mercato in cui la qualità si è abbassata parecchio, ovvio non si manda al macero una prima edizione di Montale, per dire, ma il mercato editoriale del libro ora è in calo, le nuove tecnologie stanno prendendo piede, la qualità si è abbassata, e soprattutto alcuni titoli sono volutamente usa e getta per il tipo di pubblicazione: era inevitabile.

Quindi credo che la nostra società non stia distruggendo un sapere, quanto un eccesso di sapere, una ridondanza, creata dal mercato stesso. Analogamente per i cimiteri di bici: non sono lo specchio del fallimento di una mobilità sostenibile, quanto l’eccesso di una società che ormai usa la produzione con prospettive a breve termine e quindi anche con il rischio di creare un surplus, che comunque viene ammortizzato e probabilmente è anche previsto nella pianificazione.
 

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Grazie mille della tua riposta/esperienza!
Hai portato un esempio concreto, essendo un Forum di bici io ho iniziato con quelle, ma vedo che tutto il mondo è paese...
 
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Maglia Iridata
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Viviamo in un mondo del tutto subito, senza lungimiranza.....produrre un sacco di bici per cavalcare l'onda del momento porta a quei cimiteri e allora la sostenibilità va a farsi friggere perché non si pensa al domani ma solo a fare più soldi tutti e subito.
 
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