Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Cerca solo tra i titoli
Da:
Menu
Home
Allerta prezzi
Forum
Nuovi Messaggi
Cerca...
Iscritti
Visitatori online
Novità
Nuovi Messaggi
Nuovi media
Nuovi commenti media
Ultime Attività
Nuove inserzioni nel mercatino
Nuovi commenti nel mercatino
Mercatino
Nuove inserzioni
Nuovi commenti
Latest reviews
Cerca nel mercatino
Feedback
Guarda le statistiche
Training Camp
Pianificazione
MTB
Media
Nuovi media
Nuovi commenti
Cerca media
EBIKE
Accedi
Registrati
Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Cerca solo tra i titoli
Da:
Nuovi Messaggi
Cerca...
Iscritti
Visitatori online
Menu
Install the app
Installa
Rispondi alla discussione
JavaScript è disabilitato. Per una migliore esperienza di navigazione attivalo nel tuo programma o nella tua app per navigare prima di procedere.
Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. .
Dovresti aggiornarlo oppure
usarne uno alternativo, moderno e sicuro
.
Home
Forum
Altri temi
I domandoni
I cimiteri delle biciclette
Testo
<blockquote data-quote="green dolphin" data-source="post: 7564340" data-attributes="member: 7692"><p>Che vivessimo in un mondo usa e getta ormai da qualche decennio lo si era capito: ci sono anche cimiteri di auto e molto altro che ha un forte impatto ambientale e altro ci sarà in futuro. Ciò deriva in parte da un eccesso di produzione, che a sua volta prende le mosse da momenti favorevoli del mercato in cui di un certo prodotto si alza la richiesta.</p><p></p><p>Poi ovviamente anche se è cambiato il modo di produrre, maggiore è la differenza che si riscontra nella fruizione. Alcuni prodotti non solo non vengono messi sul mercato per durare, ma non ne hanno più né la qualità né le caratteristiche.</p><p></p><p>Penso ai libri: lavoro in Biblioteca e ti dico che se non mandassimo al macero parte della collezione ormai desueta oppure accettassimo tutte le donazioni di cittadini che alla morte di un congiunto non sanno cosa fare dei libri e pensano di donarli alla Biblioteca, non sapremmo più dove metterli. Libri per lo più inutili, manualistica di giurisprudenza o di medicina o di ingegneria, collane che adesso sono fruibili e accessibili online, periodici di settore, etc. Tutta roba poi posseduta da tante altre biblioteche che al bisogno la mandano via posta per poterla far utilizzare all’utente finale.</p><p>Parliamo di un mercato, quello librario o editoriale, in cui molti editori pubblicano false edizioni che sono in realtà ristampe, e quindi inutile comprarne una del 2024 che magari è uguale ad una degli anni ‘80 ma ha solo cambiato veste grafica. Un mercato in cui la qualità si è abbassata parecchio, ovvio non si manda al macero una prima edizione di Montale, per dire, ma il mercato editoriale del libro ora è in calo, le nuove tecnologie stanno prendendo piede, la qualità si è abbassata, e soprattutto alcuni titoli sono volutamente usa e getta per il tipo di pubblicazione: era inevitabile.</p><p></p><p>Quindi credo che la nostra società non stia distruggendo un sapere, quanto un eccesso di sapere, una ridondanza, creata dal mercato stesso. Analogamente per i cimiteri di bici: non sono lo specchio del fallimento di una mobilità sostenibile, quanto l’eccesso di una società che ormai usa la produzione con prospettive a breve termine e quindi anche con il rischio di creare un surplus, che comunque viene ammortizzato e probabilmente è anche previsto nella pianificazione.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="green dolphin, post: 7564340, member: 7692"] Che vivessimo in un mondo usa e getta ormai da qualche decennio lo si era capito: ci sono anche cimiteri di auto e molto altro che ha un forte impatto ambientale e altro ci sarà in futuro. Ciò deriva in parte da un eccesso di produzione, che a sua volta prende le mosse da momenti favorevoli del mercato in cui di un certo prodotto si alza la richiesta. Poi ovviamente anche se è cambiato il modo di produrre, maggiore è la differenza che si riscontra nella fruizione. Alcuni prodotti non solo non vengono messi sul mercato per durare, ma non ne hanno più né la qualità né le caratteristiche. Penso ai libri: lavoro in Biblioteca e ti dico che se non mandassimo al macero parte della collezione ormai desueta oppure accettassimo tutte le donazioni di cittadini che alla morte di un congiunto non sanno cosa fare dei libri e pensano di donarli alla Biblioteca, non sapremmo più dove metterli. Libri per lo più inutili, manualistica di giurisprudenza o di medicina o di ingegneria, collane che adesso sono fruibili e accessibili online, periodici di settore, etc. Tutta roba poi posseduta da tante altre biblioteche che al bisogno la mandano via posta per poterla far utilizzare all’utente finale. Parliamo di un mercato, quello librario o editoriale, in cui molti editori pubblicano false edizioni che sono in realtà ristampe, e quindi inutile comprarne una del 2024 che magari è uguale ad una degli anni ‘80 ma ha solo cambiato veste grafica. Un mercato in cui la qualità si è abbassata parecchio, ovvio non si manda al macero una prima edizione di Montale, per dire, ma il mercato editoriale del libro ora è in calo, le nuove tecnologie stanno prendendo piede, la qualità si è abbassata, e soprattutto alcuni titoli sono volutamente usa e getta per il tipo di pubblicazione: era inevitabile. Quindi credo che la nostra società non stia distruggendo un sapere, quanto un eccesso di sapere, una ridondanza, creata dal mercato stesso. Analogamente per i cimiteri di bici: non sono lo specchio del fallimento di una mobilità sostenibile, quanto l’eccesso di una società che ormai usa la produzione con prospettive a breve termine e quindi anche con il rischio di creare un surplus, che comunque viene ammortizzato e probabilmente è anche previsto nella pianificazione. [/QUOTE]
Riporta citazioni...
Verifica Anti SPAM
Invia risposta
Home
Forum
Altri temi
I domandoni
I cimiteri delle biciclette
Alto
Basso