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Testo: <blockquote data-quote="EliaCozzi" data-source="post: 7539786" data-attributes="member: 89446">Nei miei post cerco di essere sempre razionale e coerente, lo faccio anche ora: era (e poi dico perché parlo al passato) come un robot da cucina, che fa tutto ma nulla bene!Non era una mtb perché oggi una mtb rigida non può chiamarsi MTB, non era una gravel perché troppo grossa per esserlo.L'idea era sperimentale perché volevo una gravel per fare tanto asfalto e poco sterrato, di quello veloce (la classica strada bianca carrozzabile), e utilizzare delle ruote boost che ho sulla mtb enduro, e che però uso solo su sterrato e percorsi di montagna.Montata con il manubrio da corsa risultava molto veloce su strada, e anche ben guidabile su sterrato. Però se si eccedeva un po' su ghiaia o radici erano tante martellate sui polsi.Il progetto si è fermato quando, per un difetto di fabbrica credo, la forcella anteriore si è spezzata all'altezza della serie sterzo (senza conseguenze fisiche)Ora il telaio lo sto convertendo in mtb front.Però mi è servito per convincermi che la gravel non è un robot da cucina, ma una bici che ha il suo motivo di esistenza: oltre ai percorsi misti, la trovo uilissima in inverno per avere più grip su strade umide e sporche (sabbietta sul ciclio), e fare salite ripide con la comodità del manubrio da corsa rispetto alla mtb.Infatti, ora ho una gravel, con telaio grave (non mtb) e gomme gravel, 40mm tassellatura grossa (continental terra trail), ma non i ruotoni da 2'25 della enduro.</blockquote>

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