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Questa richiesta ha due aspetti che secondo me non devono essere confusi insieme. Da una parte c'è lo stipendio ridotto o mancato, dall'altra il problema di una stagione andata in fumo e l'impossibilità di mantenersi allenati ad un certo livello. Che siano due problemi non ci piove, che si possano risolvere entrambi non credo. Per gli stipendi, come c'è la cassa integrazione, il governo potrebbe forse prevedere delle misure. Per la seconda questione secondo me si dovrebbero mettere l'anima in pace. Di questi tempi non si può pensare di avere la botte piena e la moglie ubriaca. Ci sono delle misure di emergenza che riguardano tutti. Un ciclista positivo che gira per allenarsi è un pericolo potenziale come tutti i positivi. Esiste il rischio concreto che abbia dei contatti. Ne basta uno per avere delle serie conseguenze. Il fatto che giri da solo non esclude che per qualche ragione contagi qualcuno. Uno starnuto rimane infetto e contagioso per 12 ore (mi sembra di aver capito). Non vale la pena di rischiare. Qui in Italia c'è il carcere, anche se il contagio è doloso. Il ciclismo può aspettare, è sicuramente un peccato, ma può e deve aspettare.

Altro discorso sono gli stipendi, un sostegno al reddito se necessario è auspicabile, ma secondo me il discorso finisce qui.