Il ciclismo tutto sta vivendo una stagione di grandi cambiamenti, con la l’enorme espansione delle E-Bike e, meno, ma comunque consistente, del Gravel. Il modello economico del ciclismo professionistico è dato in crisi da anni, l’anno scorso hanno chiuso la Aqua Blue Sport e la United Healthcare, mentre questa stagione ha visto la fine di squadre come la Katusha-Alpecin (assorbita dalla Israel Cycling Academy), la Nippo-Vini Fantini, il Team Wiggins, il Team Virtu (femminile) ed infine la Rompoot-Charles.
In questi primi di ottobre non sono pochi i corridori, anche di prima fascia, a non avere ancora un contratto per la prossima stagione. Tralasciando i casi particolari di Rohan Dennis (che la Gazzetta dello Sport vuole prossimo alla Movistar), e Sam Bennett (alle prese con beghe legali per liberarsi con la Bora-Hansgrohe) ci sono nomi di corridori stagionati, ma ancora capaci, di cui non si conosce il futuro, come Mark Cavendish. L’inglese ha 34 anni, ha...
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