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Il caro vecchio doping
Testo
<blockquote data-quote="loiety" data-source="post: 7479596" data-attributes="member: 6188"><p>La cosa interessante delle reazioni, in molti casi totalmente scomposte, è che si da una lettura estrema di un articolo moderato. L'articolo dice che il sistema ha delle falle, che il passaporto biologico in spagna è stato messo in crisi, e che c'è il serio rischio che i laboratori, pagati da quelli che devono controllare, possano non essere specchiati (qualcuno si ricorda dell'Italia anni "90, del caso Evangelisti, etcc, non mi paiono cose nuove.. )</p><p>A mio avviso questo articolo va letto così. Non in senso assoluto, sono tutti puliti o tutti dopati. Questo porterebbe ad un nonsense. Piuttosto va smentita la vulgata attuale che racconta il doping come un fenomeno del passato completamente superato.</p><p>E' verosimile che sia meno diffuso, ma non è storia di ieri. Questo dice l'articolo.</p><p>[OT]A proposito che il doping in altri sport non viene controllato</p><p>[URL unfurl="true"]https://www.fisr.it/antidoping.html[/URL]</p><p>Chiunque vada alle olimpiadi subisce controlli, basta non comunicare gli spostamenti e sei fuori (Conosco bene una delle due vicende).[/OT]</p><p></p><p>A proposito di chi disegna malvagi giornalisti che per vil guadagno cercano di colpire i poveri ciclisti, direi proprio il contrario. Tanto negli anni 90 - 2000 quanto oggi per la maggior parte dei giornalisti l'argomento era tabù, mai raccontato seriamente. Un giornalista che deve quotidianamente intervistare sportivi NON PUO' fare inchieste sul doping, ma nemmeno parlarne. Inchieste come queste, non sul si dice, ma su elementi che il cittadino comune non percepisce non ce ne sono, e guardacaso se un giornalista esce dalle righe e ne parla a chi si punta il dito ? Al giornalista. Viviamo in una società dove la libertà di stampa davvero da moltissimo fastidio anche ai comuni fruitori. Perché alla fine se uno parla di scialappe accusando a caso si sopporta di più di accuse circostanziate, anche senza nomi e cognomi. In Italia, sparito Capodaqua per limiti di età , chi fa inchieste ? A me sembra che il giornalismo di inchiesta sia del tutto tramontato.</p><p>A mio avviso i nomi e cognomi non servono, questo è compito degli inquirenti e delle agenzie, ma vedere se il sistema è così perfetto come viene venduto o meno è assai più importante. e per favore, non date del dopato ad un corridore solo perché va una settimana in Spagna, non è questo il senso.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="loiety, post: 7479596, member: 6188"] La cosa interessante delle reazioni, in molti casi totalmente scomposte, è che si da una lettura estrema di un articolo moderato. L'articolo dice che il sistema ha delle falle, che il passaporto biologico in spagna è stato messo in crisi, e che c'è il serio rischio che i laboratori, pagati da quelli che devono controllare, possano non essere specchiati (qualcuno si ricorda dell'Italia anni "90, del caso Evangelisti, etcc, non mi paiono cose nuove.. ) A mio avviso questo articolo va letto così. Non in senso assoluto, sono tutti puliti o tutti dopati. Questo porterebbe ad un nonsense. Piuttosto va smentita la vulgata attuale che racconta il doping come un fenomeno del passato completamente superato. E' verosimile che sia meno diffuso, ma non è storia di ieri. Questo dice l'articolo. [OT]A proposito che il doping in altri sport non viene controllato [URL unfurl="true"]https://www.fisr.it/antidoping.html[/URL] Chiunque vada alle olimpiadi subisce controlli, basta non comunicare gli spostamenti e sei fuori (Conosco bene una delle due vicende).[/OT] A proposito di chi disegna malvagi giornalisti che per vil guadagno cercano di colpire i poveri ciclisti, direi proprio il contrario. Tanto negli anni 90 - 2000 quanto oggi per la maggior parte dei giornalisti l'argomento era tabù, mai raccontato seriamente. Un giornalista che deve quotidianamente intervistare sportivi NON PUO' fare inchieste sul doping, ma nemmeno parlarne. Inchieste come queste, non sul si dice, ma su elementi che il cittadino comune non percepisce non ce ne sono, e guardacaso se un giornalista esce dalle righe e ne parla a chi si punta il dito ? Al giornalista. Viviamo in una società dove la libertà di stampa davvero da moltissimo fastidio anche ai comuni fruitori. Perché alla fine se uno parla di scialappe accusando a caso si sopporta di più di accuse circostanziate, anche senza nomi e cognomi. In Italia, sparito Capodaqua per limiti di età , chi fa inchieste ? A me sembra che il giornalismo di inchiesta sia del tutto tramontato. A mio avviso i nomi e cognomi non servono, questo è compito degli inquirenti e delle agenzie, ma vedere se il sistema è così perfetto come viene venduto o meno è assai più importante. e per favore, non date del dopato ad un corridore solo perché va una settimana in Spagna, non è questo il senso. [/QUOTE]
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