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Il ciclismo che cerca nuovi corridori da altri sport
Testo
<blockquote data-quote="Gamba_tri" data-source="post: 6837809" data-attributes="member: 2574"><p>Aggiungo anche che tra i ciclisti puri i campioni che arrivano dalla trafila classica sono sempre meno. Fare chilometri da allievi e juniores non serve a nulla, le gare lunghe servono solo a far abbandonare il ciclismo a potenziali atleti dotati ma che non vogliono fare il semipro a 17 anni. A quell'età è meglio far loro sviluppare doti come le capacità di guida ed esplosività. Un nuotatore sedicenne fa allenamenti di qualità che un allievo su strada si sogna, non mi meraviglia che un triatleta vinca nel ciclismo, abbinerà capacità fisiche con abitudine alla guida della bici. Ciclocrossisti, biker, pistard imparano a guidare la bici e dare tutto in un'ora di gara, impegno ridotto per atleti che devono anche studiare e risultato massimo. L'attività giovanile deve essere profondamente rivista, specie in Italia, come è concepita oggi porta solo a dispersione di talenti e soprattutto, cosa più importante per me che vedo lo sport a livello giovanile più in ottica sociale che vivaio per futuri medagliati, di praticanti.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Gamba_tri, post: 6837809, member: 2574"] Aggiungo anche che tra i ciclisti puri i campioni che arrivano dalla trafila classica sono sempre meno. Fare chilometri da allievi e juniores non serve a nulla, le gare lunghe servono solo a far abbandonare il ciclismo a potenziali atleti dotati ma che non vogliono fare il semipro a 17 anni. A quell'età è meglio far loro sviluppare doti come le capacità di guida ed esplosività. Un nuotatore sedicenne fa allenamenti di qualità che un allievo su strada si sogna, non mi meraviglia che un triatleta vinca nel ciclismo, abbinerà capacità fisiche con abitudine alla guida della bici. Ciclocrossisti, biker, pistard imparano a guidare la bici e dare tutto in un'ora di gara, impegno ridotto per atleti che devono anche studiare e risultato massimo. L'attività giovanile deve essere profondamente rivista, specie in Italia, come è concepita oggi porta solo a dispersione di talenti e soprattutto, cosa più importante per me che vedo lo sport a livello giovanile più in ottica sociale che vivaio per futuri medagliati, di praticanti. [/QUOTE]
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