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Il ciclismo dei giovani alla ribalta
Testo
<blockquote data-quote="Ser pecora" data-source="post: 6772497" data-attributes="member: 1850"><p>Non lo so. Forse in parte ha ragione FDG quando dice che oggi "pesano" più i dati e questo in certi casi evitano "la gavetta" che i corridori delle generazioni precedenti erano tenuti a fare.</p><p>Allo stesso tempo se si guarda le generazioni precedenti agli anni '80 se uno aveva "i numeri", seppur valutati diversamente, non gli impedivano di esprimersi da subito. </p><p>Forse quindi c'è stato anche un cambio di mentalità. Cancellara, tra gli altri, prima del ritiro ne aveva parlato raccontando di come i giovani oggi avessero molti meno timori reverenziali rispetto i veterani, o mancassero proprio di rispetto. Ad esempio col neo-pro che sgomitava con lui per tenere la posizione in gruppo. Cosa impensabile quando lui era un neo-pro. Questo potrebbe derivare anche dalle differenti necessità economiche delle squadre, che oggi hanno molto meno tempo per fare risultati e contenti gli sponsor.</p><p></p><p>Penso sia un mix di cose insomma. Poi non direi che oggi ci sia proprio una nuova "tendenza". Ancora troppo presto, però avere di colpo più gente di 21-22 anni che vince grandi giri e classiche quando erano 50 anni che non succedeva è curioso.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Ser pecora, post: 6772497, member: 1850"] Non lo so. Forse in parte ha ragione FDG quando dice che oggi "pesano" più i dati e questo in certi casi evitano "la gavetta" che i corridori delle generazioni precedenti erano tenuti a fare. Allo stesso tempo se si guarda le generazioni precedenti agli anni '80 se uno aveva "i numeri", seppur valutati diversamente, non gli impedivano di esprimersi da subito. Forse quindi c'è stato anche un cambio di mentalità. Cancellara, tra gli altri, prima del ritiro ne aveva parlato raccontando di come i giovani oggi avessero molti meno timori reverenziali rispetto i veterani, o mancassero proprio di rispetto. Ad esempio col neo-pro che sgomitava con lui per tenere la posizione in gruppo. Cosa impensabile quando lui era un neo-pro. Questo potrebbe derivare anche dalle differenti necessità economiche delle squadre, che oggi hanno molto meno tempo per fare risultati e contenti gli sponsor. Penso sia un mix di cose insomma. Poi non direi che oggi ci sia proprio una nuova "tendenza". Ancora troppo presto, però avere di colpo più gente di 21-22 anni che vince grandi giri e classiche quando erano 50 anni che non succedeva è curioso. [/QUOTE]
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