Infatti una volta il pane era farina lievitata, ora invece un intruglio che chiunque puo' trasformare in simil-pane da supermercato.....anche il fornaio è diventato panificatore...
veramente nell'intervista mi pare abbia detto 'oggi avevo tutto'Oggi Trentin non aveva il cardio e ha vinto. Quindi se si vuole si puo ancora fare il ciclismo di una volta.
Beh forse intendeva cio' che Offredo dice nell'articolo e cioe' che il ciclismo d'oggi e molto calcolo e programmazione e meno emozione di quello di una volta citando poi le parole di Roche, sul fatto che i nuovi si abituano alla novita' soprattutto perche non hanno avuto modo di vedere altro.veramente nell'intervista mi pare abbia detto 'oggi avevo tutto'
(e non ho capito cosa c'entri questo con Offredo...)
si, ovviamente l'avevo capito... volevo solo velatamente ricordare che l'oggetto della discussione non è l'uso della tecnologia nel ciclismo, ma Offredo.Beh forse intendeva cio' che Offredo dice nell'articolo e cioe' che il ciclismo d'oggi e molto calcolo e programmazione e meno emozione di quello di una volta citando poi le parole di Roche, sul fatto che i nuovi si abituano alla novita' soprattutto perche non hanno avuto modo di vedere altro.
Un po come il pane vero, e quello del suoermarket....[emoji4]
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Oggi Trentin non aveva il cardio e ha vinto. Quindi se si vuole si puo ancora fare il ciclismo di una volta.
Allenandoti tutto l'anno con power meter e cardiofrequenzimetro, poi certe sensazioni le assimili e impari. Vale anche per noi amatori.Oggi Trentin non aveva il cardio e ha vinto. Quindi se si vuole si puo ancora fare il ciclismo di una volta.
mi pare che i 'rimpianti' di Offredo per il ciclismo di qualche tempo fa non riguardi assolutamente la tecnologia (sulla quale non vi è il minimo accenno nell'articolo), ma i rapporti umani tra i corridori e tra loro ed il pubblico...concordo con Offredo, le emozioni del ciclismo di un pò di anni fa non ci sono più ed il vero spettacolo sta sparendo.
basterebbe togliere power meter e radioline e già le corse cambierebbero parecchio (parere personale ovviamente).
mi pare che i 'rimpianti' di Offredo per il ciclismo di qualche tempo fa non riguardi assolutamente la tecnologia (sulla quale non vi è il minimo accenno nell'articolo), ma i rapporti umani tra i corridori e tra loro ed il pubblico...
non volevo mica fare il maestrino, però se dici 'concordo con Offredo' e poi parti con la (solita) tirata contro pm e simili attribuisci al francese cose che non ha detto.si, io sono d'accordo con Offredo per quanto da lui sostenuto, ho aggiunto poi un mio extra pensiero personale fuori dal tema dell'articolo.
forse avrei dovuto inserirlo in un paragrafo successivo così da evitare confusioni, sorry.
capisco il voler puntualizzare ma non stiamo svolgendo un tema a scuola, siamo al bar a fare due chiacchere, o così pensavo io ...
cmq tutto ok.
non volevo mica fare il maestrino, però se dici 'concordo con Offredo' e poi parti con la (solita) tirata contro pm e simili attribuisci al francese cose che non ha detto.
mi spiacerebbe che anche questo interessante articolo si trasformi nell'ennesima discussione su "com'era bello il ciclismo quando non c'erano le diavolerie elettroniche" (e quando si strafacevano di ogni sorta di porcheria, aggiungo io).
Personalmente la parte che trovo più interessante è l'ultima. Ormai in qualsiasi ambito sportivo, dalla F1, al calcio e anche al ciclismo manca un po' di genuinità. Il 95% delle interviste sono tutte uguali. Tutti ripetono la particina imparata a memoria.