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Il fatturato di Shimano cala del 25%
Testo
<blockquote data-quote="bradipus" data-source="post: 7431847" data-attributes="member: 17208"><p>Veramente io sono un boomer e non ho sperperato un bel niente, tenendo sempre un tenore di vita modesto e più che adeguato alle mie entrate, e riuscendo a mettere da parte qualcosa per il futuro delle mie figlie. Senza mai fare un centesimo di debiti, e pagando sempre un mucchio di tasse, da lavoratore dipendente.</p><p></p><p>Per inciso, il debito pubblico italiano è decollato dalla metà degli anni '70 (curiosamente con l'istituzione delle regioni; sarà un caso?), quando i boomer andavano ancora a scuola o avevano appena iniziato a lavorare (io ho cominciato nel 1983).</p><p>Pensiamo piuttosto a chi, della generazione precedente alla mia, andava in pensione a cinquant'anni con trentacinque anni di lavoro (magari con parte dei contributi a carico della collettività, la cosiddetta 'fiscalizzazione degli oneri sociali', come veniva definita allora con allegoria dorotea)...</p><p><a href="https://www.ilsole24ore.com/art/debito-pubblico-come-quando-e-perche-e-esploso-italia-AEMRbSRG" target="_blank">https://www.ilsole24ore.com/art/debito-pubblico-come-quando-e-perche-e-esploso-italia-AEMRbSRG</a></p><p></p><p>L'unica 'colpa' dei boomer è quella di essere in tanti: andavamo bene quando eravamo noi a pagare tasse e contributi per chi andava in prepensionamento a neanche cinquant'anni (magari continuando a lavorare in nero) o per i baby pensionati (all'epoca c'era una legge che consentiva ai dipendenti pubblici di andare in pensione con quindici anni, sei mesi e un giorno di servizio).</p><p>Adesso che tocca a noi andare in pensione, con dieci o quindici anni in più rispetto a quando sono andati i nostri padri e nonni, siamo un problema. Già, perché i contributi da noi versati non sono stati accantonati per noi, ma utilizzati all'epoca per pagare le pensioni correnti, col maledetto sistema a ripartizione che poteva stare in piedi solo in un paese a tasso di natalità costante, e che è crollato assieme alle nascite.</p><p>E questo era evidente già dai primi anni '80, quando si sarebbe potuto correre ai ripari. E invece... ma anche questo è colpa dei boomer, che ovviamente all'epoca governavano il paese, quando avevano vent'anni.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="bradipus, post: 7431847, member: 17208"] Veramente io sono un boomer e non ho sperperato un bel niente, tenendo sempre un tenore di vita modesto e più che adeguato alle mie entrate, e riuscendo a mettere da parte qualcosa per il futuro delle mie figlie. Senza mai fare un centesimo di debiti, e pagando sempre un mucchio di tasse, da lavoratore dipendente. Per inciso, il debito pubblico italiano è decollato dalla metà degli anni '70 (curiosamente con l'istituzione delle regioni; sarà un caso?), quando i boomer andavano ancora a scuola o avevano appena iniziato a lavorare (io ho cominciato nel 1983). Pensiamo piuttosto a chi, della generazione precedente alla mia, andava in pensione a cinquant'anni con trentacinque anni di lavoro (magari con parte dei contributi a carico della collettività, la cosiddetta 'fiscalizzazione degli oneri sociali', come veniva definita allora con allegoria dorotea)... [URL]https://www.ilsole24ore.com/art/debito-pubblico-come-quando-e-perche-e-esploso-italia-AEMRbSRG[/URL] L'unica 'colpa' dei boomer è quella di essere in tanti: andavamo bene quando eravamo noi a pagare tasse e contributi per chi andava in prepensionamento a neanche cinquant'anni (magari continuando a lavorare in nero) o per i baby pensionati (all'epoca c'era una legge che consentiva ai dipendenti pubblici di andare in pensione con quindici anni, sei mesi e un giorno di servizio). Adesso che tocca a noi andare in pensione, con dieci o quindici anni in più rispetto a quando sono andati i nostri padri e nonni, siamo un problema. Già, perché i contributi da noi versati non sono stati accantonati per noi, ma utilizzati all'epoca per pagare le pensioni correnti, col maledetto sistema a ripartizione che poteva stare in piedi solo in un paese a tasso di natalità costante, e che è crollato assieme alle nascite. E questo era evidente già dai primi anni '80, quando si sarebbe potuto correre ai ripari. E invece... ma anche questo è colpa dei boomer, che ovviamente all'epoca governavano il paese, quando avevano vent'anni. [/QUOTE]
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