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Randonnées ed Ultracycling
Iscritto alla Dolomitica 380, un salto nel buio
Testo
<blockquote data-quote="giulio.gennari" data-source="post: 6702975" data-attributes="member: 30276"><p>Ho scambiato due parole con un ritirato alla stazione due.</p><p>Forse era lui, mi ha detto che non era stato bene e si era dovuto ritirare.</p><p>Mi dispiaceva molto per lui, ero quasi imbarazzato di parlare della mia gara ancora viva.</p><p>Sulla gara che dire, esperienza fantastica.</p><p>Avevo qualche timore per la notte ed invece è la parte decisamente più bella.</p><p>Sei solo in mezzo alle montagne e stranamente sei serenissimo in pace con tutto.</p><p>Nella primissima parte quando per forza di cose eravamo tutti abbastanza vicini mi dava quasi fastidio la presenza degli altri, toglieva la magia.</p><p>Tra le tante vi racconto una scena che mi è capitata sullo Staulanza.</p><p>Aveva appena smesso di piovere, nuvole nerissime e il bagliore della luna mezza coperta.</p><p>Ero completamente da solo, negli ultimi tornanti e vedevo solo i pochi metri davanti a me illuminati dalla mia luce. Ad un certo punto sono usciti due cuccioli di volpe che stranamente invece di scappare mi hanno accompagnato per qualche centinaio di metri, bellissimo.</p><p>Bello il San Boldo con le gallerie illuminate, la Marmolada che di notte sembra ancora più lunga e dura, l’alba nel salire il Sella, mi è piaciuto perfino il temporale sul Duran.</p><p>Arrivata la luce del giorno ahimè ho dovuto fare i conti con le gambe indolenzite e mezza gara ancora da fare.</p><p>Da qui in poi secondo me conta tanto la testa e la passione e io per fortuna ne ho tanta.</p><p>Nonostante lo scenario di posti bellissimi come il Giau e la Diga del Vajont la fatica è stata davvero tanta.</p><p>Ero partito senza ambizioni ma con l’idea di mantenere un ritmo regolare cercando comunque di misurarmi e alla fine ho conquistato uno splendido terzo posto inaspettato.</p><p>Ho commesso un paio di errori importanti ovvero vestirmi troppo per la notte e caricare troppo la bicicletta di cose che non mi son servite influendo decisamente sul peso.</p><p>Se dovessi ripetere questo evento correggerei sicuramente questi due aspetti.</p><p>Organizzazione molto competente ma basata su un clima molto familiare e amichevole.</p><p>Vale la pena fare tutta questa fatica? Negli ultimi kilometri verso Sarmede avevo qualche dubbio ma oggi sono convinto, vale ogni pedalata.</p><p>Ricordi che mi rimarranno per sempre</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="giulio.gennari, post: 6702975, member: 30276"] Ho scambiato due parole con un ritirato alla stazione due. Forse era lui, mi ha detto che non era stato bene e si era dovuto ritirare. Mi dispiaceva molto per lui, ero quasi imbarazzato di parlare della mia gara ancora viva. Sulla gara che dire, esperienza fantastica. Avevo qualche timore per la notte ed invece è la parte decisamente più bella. Sei solo in mezzo alle montagne e stranamente sei serenissimo in pace con tutto. Nella primissima parte quando per forza di cose eravamo tutti abbastanza vicini mi dava quasi fastidio la presenza degli altri, toglieva la magia. Tra le tante vi racconto una scena che mi è capitata sullo Staulanza. Aveva appena smesso di piovere, nuvole nerissime e il bagliore della luna mezza coperta. Ero completamente da solo, negli ultimi tornanti e vedevo solo i pochi metri davanti a me illuminati dalla mia luce. Ad un certo punto sono usciti due cuccioli di volpe che stranamente invece di scappare mi hanno accompagnato per qualche centinaio di metri, bellissimo. Bello il San Boldo con le gallerie illuminate, la Marmolada che di notte sembra ancora più lunga e dura, l’alba nel salire il Sella, mi è piaciuto perfino il temporale sul Duran. Arrivata la luce del giorno ahimè ho dovuto fare i conti con le gambe indolenzite e mezza gara ancora da fare. Da qui in poi secondo me conta tanto la testa e la passione e io per fortuna ne ho tanta. Nonostante lo scenario di posti bellissimi come il Giau e la Diga del Vajont la fatica è stata davvero tanta. Ero partito senza ambizioni ma con l’idea di mantenere un ritmo regolare cercando comunque di misurarmi e alla fine ho conquistato uno splendido terzo posto inaspettato. Ho commesso un paio di errori importanti ovvero vestirmi troppo per la notte e caricare troppo la bicicletta di cose che non mi son servite influendo decisamente sul peso. Se dovessi ripetere questo evento correggerei sicuramente questi due aspetti. Organizzazione molto competente ma basata su un clima molto familiare e amichevole. Vale la pena fare tutta questa fatica? Negli ultimi kilometri verso Sarmede avevo qualche dubbio ma oggi sono convinto, vale ogni pedalata. Ricordi che mi rimarranno per sempre [/QUOTE]
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