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Randonnées ed Ultracycling
Iscritto alla Dolomitica 380, un salto nel buio
Testo
<blockquote data-quote="giulio.gennari" data-source="post: 6895350" data-attributes="member: 30276"><p>Grazie Max per le belle parole.</p><p>Personalmente sono un amatore con valori nella media ma con una passione infinita per questo sport e un po’ predisposto per il fondo.</p><p>Mi alleno ogni giorno con regolarità senza fare cose straordinarie ma con molta disciplina, mi piace farlo.</p><p>Penso che la chiave sia proprio amare far fatica, è impensabile non metterla in conto in avventure come queste.</p><p>Detto questo ognuno deve essere consapevole dei propri limiti e dei propri punti di forza.</p><p>Lo scorso anno c’è chi ha patito tremendamente il freddo sul Duran cosa che io non ho avvertito minimamente.</p><p>C’è chi ha difficoltà a mangiare regolarmente, sopratutto di notte, c’è chi soffre la sonnolenza nelle prime ore della mattina.</p><p>Anche qui mi ritengo molto fortunato perché sono problemi che non avverto per nulla.</p><p>Io ad esempio invece soffro un po’ il caldo ai piedi e anche alla Dolomitica ho dovuto un po’ gestire la cosa.</p><p>Il consiglio principe è provare in allenamento cibo, abbigliamento e componenti vari per capire cosa è meglio per te.</p><p>Io esco in bici in qualsiasi situazione e in anni di errori e prove varie ormai mi conosco alla perfezione e so cosa è meglio per me. </p><p>Lo scorso anno avevo il Garmin 1030 che usavo come sempre e il 530 in cui avevo caricato la traccia e usavo esclusivamente come navigatore.</p><p>Le luci ne avevo tre ma tutte con autonomia non sufficiente per l’intera notte, non è stata la scelta migliore perché avevo molto peso sul davanti e una luce mai potente.</p><p>Quest’anno ne avrò una sola frontale, Lezyne 1300 XXL in grado di supportarmi per l’intera notte e una più piccola sul casco, Lezyne 500, per vedere dove rivolgo lo sguardo.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="giulio.gennari, post: 6895350, member: 30276"] Grazie Max per le belle parole. Personalmente sono un amatore con valori nella media ma con una passione infinita per questo sport e un po’ predisposto per il fondo. Mi alleno ogni giorno con regolarità senza fare cose straordinarie ma con molta disciplina, mi piace farlo. Penso che la chiave sia proprio amare far fatica, è impensabile non metterla in conto in avventure come queste. Detto questo ognuno deve essere consapevole dei propri limiti e dei propri punti di forza. Lo scorso anno c’è chi ha patito tremendamente il freddo sul Duran cosa che io non ho avvertito minimamente. C’è chi ha difficoltà a mangiare regolarmente, sopratutto di notte, c’è chi soffre la sonnolenza nelle prime ore della mattina. Anche qui mi ritengo molto fortunato perché sono problemi che non avverto per nulla. Io ad esempio invece soffro un po’ il caldo ai piedi e anche alla Dolomitica ho dovuto un po’ gestire la cosa. Il consiglio principe è provare in allenamento cibo, abbigliamento e componenti vari per capire cosa è meglio per te. Io esco in bici in qualsiasi situazione e in anni di errori e prove varie ormai mi conosco alla perfezione e so cosa è meglio per me. Lo scorso anno avevo il Garmin 1030 che usavo come sempre e il 530 in cui avevo caricato la traccia e usavo esclusivamente come navigatore. Le luci ne avevo tre ma tutte con autonomia non sufficiente per l’intera notte, non è stata la scelta migliore perché avevo molto peso sul davanti e una luce mai potente. Quest’anno ne avrò una sola frontale, Lezyne 1300 XXL in grado di supportarmi per l’intera notte e una più piccola sul casco, Lezyne 500, per vedere dove rivolgo lo sguardo. [/QUOTE]
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