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Jean-Pierre Verdy: la mia guerra contro gli imbroglioni
Testo
<blockquote data-quote="go_lance_pcm" data-source="post: 6930915" data-attributes="member: 29051"><p>Su Cancellara ci sarebbe da andare più a fondo. Anche se c'è poco su cui indagare più di quanto già non sia stato fatto. </p><p>I coinvolti si conterebbero davvero sulle dita di una mano, per cui sta a pochi il compito di tenere il segreto. Con la preoccupazione di dover affrontare processi di frode sportiva che l'americanata della WADA ha già dimostrato quando si parla di seri interessi economici, possono riguardare cause di milioni di euro. (Di fatto, è difficile che sarebbe arrivata una sentenza se fosse stato europeo e se il caso di Armstrong non avesse riguardato decine di sponsor che hanno fiutato la possibilità di rifarsi, senza battere ciglio, di decine di milioni, rendendo l'inchiesta uno dei classici processi all'americana con risarcimenti fantasmagorici). E le persone allora ci pensano bene.</p><p></p><p>I filmati in quel caso parlano. Io credo che l'attacco della Roubaix sia ancora più esplicito.</p><p></p><p>Su Armstrong invece è solo autopromozione ma il fatto è che molti sono disposti a crederci, e questo è interessante in termini psicologici. Perché Armstrong viene inquadrato ormai come il Male del ciclismo, come il prisma che assorbe tutte le vibrazioni negative e i problemi di questo sport.</p><p>E allora, se è passata la teoria che lui fosse intoccabile perché godeva di straordinari privilegi rispetto agli altri;</p><p>se è passata la tesi che bastava che alzasse un dito e i suoi avversari rischiavano lo stop mentre a lui non sarebbe successo niente;</p><p>se ormai risulta come una verità le varie panzane come quella secondo cui fosse risultato positivo nel 2001 e la cosa fu coperta,</p><p>poi però si vede che i Tour non sono stati riassegnati, che gli ex corridori di quel tempo non lo hanno mai considerato come una persona che li ha truffati e anzi spesso spendono parole di ammirazione nei suoi confronti, che le testimonianze raccolte anche durante l'inchiesta stessa che ha portato alla sua squalifica.</p><p></p><p>Allora occorre trovare qualcosa di ancora più grave, un'accusa ancora più infamante, risalire alle radici primigenie del Male, perché altrimenti crolla il castello che lo vede come disgrazia e fonte di tutti i problemi del ciclismo, e allora crolla tutta la narrazione infantile degli ultimi anni sul sistema doping più avanzato di sempre, su protezioni che secondo le accuse riguardavano solo lui ma invece erano attive per l'intero sistema professionistico, e così via.</p><p>E le persone che hanno sempre affrontato con superficialità la cosa sono pronte ad accettare qualunque invenzione, dal motorino a chissà cos'altro, per persistere nella comoda "verità" spicciola e non sforzarsi troppo a rielaborare la storia.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="go_lance_pcm, post: 6930915, member: 29051"] Su Cancellara ci sarebbe da andare più a fondo. Anche se c'è poco su cui indagare più di quanto già non sia stato fatto. I coinvolti si conterebbero davvero sulle dita di una mano, per cui sta a pochi il compito di tenere il segreto. Con la preoccupazione di dover affrontare processi di frode sportiva che l'americanata della WADA ha già dimostrato quando si parla di seri interessi economici, possono riguardare cause di milioni di euro. (Di fatto, è difficile che sarebbe arrivata una sentenza se fosse stato europeo e se il caso di Armstrong non avesse riguardato decine di sponsor che hanno fiutato la possibilità di rifarsi, senza battere ciglio, di decine di milioni, rendendo l'inchiesta uno dei classici processi all'americana con risarcimenti fantasmagorici). E le persone allora ci pensano bene. I filmati in quel caso parlano. Io credo che l'attacco della Roubaix sia ancora più esplicito. Su Armstrong invece è solo autopromozione ma il fatto è che molti sono disposti a crederci, e questo è interessante in termini psicologici. Perché Armstrong viene inquadrato ormai come il Male del ciclismo, come il prisma che assorbe tutte le vibrazioni negative e i problemi di questo sport. E allora, se è passata la teoria che lui fosse intoccabile perché godeva di straordinari privilegi rispetto agli altri; se è passata la tesi che bastava che alzasse un dito e i suoi avversari rischiavano lo stop mentre a lui non sarebbe successo niente; se ormai risulta come una verità le varie panzane come quella secondo cui fosse risultato positivo nel 2001 e la cosa fu coperta, poi però si vede che i Tour non sono stati riassegnati, che gli ex corridori di quel tempo non lo hanno mai considerato come una persona che li ha truffati e anzi spesso spendono parole di ammirazione nei suoi confronti, che le testimonianze raccolte anche durante l'inchiesta stessa che ha portato alla sua squalifica. Allora occorre trovare qualcosa di ancora più grave, un'accusa ancora più infamante, risalire alle radici primigenie del Male, perché altrimenti crolla il castello che lo vede come disgrazia e fonte di tutti i problemi del ciclismo, e allora crolla tutta la narrazione infantile degli ultimi anni sul sistema doping più avanzato di sempre, su protezioni che secondo le accuse riguardavano solo lui ma invece erano attive per l'intero sistema professionistico, e così via. E le persone che hanno sempre affrontato con superficialità la cosa sono pronte ad accettare qualunque invenzione, dal motorino a chissà cos'altro, per persistere nella comoda "verità" spicciola e non sforzarsi troppo a rielaborare la storia. [/QUOTE]
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