La caccia al giovanissimo delle squadre WT

dinute

Maglia Gialla
13 Maggio 2009
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Udine
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Probabilmente per queste giovani promesse la loro crescita è gestita meglio in questi grossi team, che in team Continental dove viene chiesto loro la vittoria e la prestazione di rilievo a tutti i costi per dar lustro alla propria struttura.
Infatti, passano nelle WT ma i primi anni corrono poco e solo in gare che correrebbero anche con squadre continental. Come già aveva cominciato a fare la Mapei (con cancellara, pozzato ecc).
 
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Ser pecora

Diretur
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dove capita
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Infatti, passano nelle WT ma i primi anni corrono poco e solo in gare che correrebbero anche con squadre continental. Come già aveva cominciato a fare la Mapei (con cancellara, pozzato ecc).

Insomma, mica tutti. Evenepoel non ha corso gare importanti da subito?!
I più giovani di questa stagione sono Marco Brenner (DSM), 18enne, che ha corso Romandia, Dauphiné, Freccia Vallone, Freccia Brabante, Milano-Torino ed altre 14 gare. Tiberi (Trek) ha fatto un percorso simile.
Mauro Schmid ha corso il Giro e pure vinto una tappa.

Direi che tra quelli con più aspettative Ayuso e Finn-Black sono stati "preservati", ma mi aspetto che gà dall'anno prossimo correranno corse importanti, ed hanno 19 anni.

E fermo restando che questi sono under 20, ma già dai 21 ormai li spremono ben bene. E che a livello Conti, se possono, li fanno correre ovunque. Basti ricordare Ponomar al Giro.
 
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Vadufort

Novellino
25 Ottobre 2014
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Bianchi Sempre
Succedeva anche nel passato: ricordo che Gimondi aveva fatto il primo Giro (terzo) e Tour de France (primo) nello stesso anno non avendo ancora compiuto 23 anni.
 

lucas2007

Apprendista Passista
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Si corrono, ma a loro cosa viene chiesto di vincere a tutti i costi? Quanto corrono? Negli under probabilmente farebbero 80 gg di corsa sempre con assillo di vincere a tutti i costi.
 
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jan80

Ammiraglia
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Colnago
Tante volte vengono fatti passare anche perche' da under23 imparerebbero ben poco,immaginatevi Remco che si faceva 2 anni tra under cosa poteva imparare........andava via all'inizio e vinceva in solitaria,infatti non ha ancora ben capito come si corre da prof proprio perche' troppo abituato ad avere una superiorità imbarazzante con i suoi pari livello nelle categorie inferiori.
Certo passare a 18-19 anni non e' semplice,ma non ti bruci piu' di tanto se non fai robe troppo estreme,sia in corsa che allenamento
 

gigadeath

Cronoman
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ma non c'è il rischio che, a "bruciare subito il motore", poi si ritrovino a 30 anni già in fase calante?
"Bruciare il motore" non vuol dire nulla a livello scientifico-fisiologico, se si rispettano i tempi e le stagioni del recupero post-sforzo. Cali quando diventi vecchio (cioè post 30 per la maggior parte degli sportivi), il siero dell'immortalità nessuno l'ha ancora inventato.

Al massimo si può parlare di calo precoce delle motivazioni, per chi cresce presto. Ma questo vale per tutti i lavori.
 
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samuelgol

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ma non c'è il rischio che, a "bruciare subito il motore", poi si ritrovino a 30 anni già in fase calante?
Più che un rischio, è una quasi certezza. Fisiologicamente, salvo casi rari, (spero sia abbastanza leggibile, prima che qualcuno obietti, "ma tizio, ma caio...." ecc.) gli anni buoni di un atleta, soprattutto nei casi di sport molto usuranti, considerando comunque atleti mediamente dediti al loro lavoro (quindi non i vari Balotelli, Cassano ecc.), sono 7/8 anni. Prima di questo lasso di tempo si è acerbi e in costruzione, dopo questo lasso si cala più o meno velocemente. Se questo lasso di tempo inizia presto, quasi sempre finisce presto, viceversa se comincia dopo, l'atleta è più longevo negli anni. Mi viene in mente Sagàn, che ha cominciato a vincere molto, piuttosto presto, ma che è in marcato calo già da almeno un paio d'anni. E poi dipende un pò anche dalla disciplina che si pratica....in alcune il calo fisico è compensato dalla maggiore esperienza, in altre la vigoria fisica al top è quasi tutto e l'esperienza quasi ininfluente (mi viene in mente lo sci, piuttosto che i 100 metri).
 

gigadeath

Cronoman
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Sinceramente, in tutta la letteratura scientifica non c'è una sola conferma peer-reviewata di questo famoso lasso di 7-8 anni. Non c'è nessun orologio interno che scatta quando inizi a spingere e dopo 7 anni puff, via tutte le energie.

Il calo c'è ai 30 (che è banale lo so, perché gli effetti del diventare vecchi sono sotto gli occhi di tutti), per infortuni più o meno catastrofici, e per l'inevitabile calo delle motivazioni (nel ciclismo ancora più accentuato perché, diciamo la verità, i ciclisti fanno una vita infame).
 

bianco222

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samuelgol

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Sinceramente, in tutta la letteratura scientifica non c'è una sola conferma peer-reviewata di questo famoso lasso di 7-8 anni.
Servono un libro o uno scienziato per dirti quali sono gli anni migliori per un atleta? Non lo vedi con i tuoi occhi? Ho forse parlato di un fatto esclusivamente fisico? Mi sembrava chiaro che in ciò influisce anche un aspetto mentale e motivazionale.

Non c'è nessun orologio interno che scatta quando inizi a spingere e dopo 7 anni puff, via tutte le energie.
Ho parlato di puff e via tutte le energie? O di puff e magicamente tutte le energie assieme?


Il calo non c'è ai 30. C'è (spesso) ai 30 se cominci bene ai 22/23. Se cominci bene a 27/28, arrivi a 34/35.
 

gigadeath

Cronoman
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Ma no dai. La letteratura scientifica spiega la realtà sicuramente meglio di tutte le impressioni di pancia di un forum qualsiasi.

Questa finestra / orologio interno di cui parli è una fanfaluca. Si possono fare tanti esempi a favore quanti a sfavore di quello che dici, quindi c'è 0,0% correlazione tra i 7 anni e il calo. Ci sono individui diversi che reagiscono in modo diverso al tempo, ma non è il "volume" di sforzo ad essere la discriminante, ma altri fattori (età assoluta - e non relativa al momento di inizio!, infortuni, predisposizione al logorio articolare, voglia di fare una vita infame, etc...).
 
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gigadeath

Cronoman
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Ok, vedo che hai compreso appieno il mio messaggio. A posto, grazie.
Se il messaggio è che accumulandosi gli anni aumentano le chances di infortunio, le chances di artriti precoci, le chances di perdere la voglia (e quindi non riuscire a massimizzare l'allenamento) ok, in fondo ad aumentare il numero di tiri aumenta la probabilità che ai dadi esca 1...

Se invece il messaggio è che il corpo si ricorda quando ha iniziato a produrre e reagisce in negativo allo scoccare di una certa data, ciò non è vero.
 

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