Froome sconta la sua bruttezza in bici. Ricordavo quanto fosse scomposto, ma non ricordavo quanto. Invece, ad efficacia dà ancora molte paghe.
Froome sconta la sua bruttezza in bici. Ricordavo quanto fosse scomposto, ma non ricordavo quanto. Invece, ad efficacia dà ancora molte paghe.Bell'articolo!
Sul Forum si era letto "Pidckok supera Froome duro come una scopa" e altre cose denigratorie verso Chris, che invece dati alla mano ha fatto un gran numero, molto vicino all'assoluto capolavoro del giovane Thomas (poi premiato dalla Vittoria!).
Bravissimi entrambi e bravi voi ad evidenziarlo...
Credo anche io sia cosi, mai stato bello ma sempre molto efficace (salita-crono-discese), peccato che ormai sia al canto del cigno...Froome sconta la sua bruttezza in bici. Ricordavo quanto fosse scomposto, ma non ricordavo quanto. Invece, ad efficacia dà ancora molte paghe.
Non ricordavo nemmeno che avesse 37 anni. 37 sono tanti per un atleta in formissima, figuriamoci per uno che è uscito dal suo infortunio. Non so se andrà ancora in fuga o riuscirà a piazzarsi prima della fine, ma dopo l'impresa dell'Alpe d'Huez io avrei appeso la bici al chiodo.Credo anche io sia cosi, mai stato bello ma sempre molto efficace (salita-crono-discese), peccato che ormai sia al canto del cigno...
Pidcock gran discesista, ma secondo me è andato oltre i limiti : quando ha superato in curva quello dell'Arkea in stile moto GP mi sono venuti i brividi. Hai voglia a dire che sono professionisti, che hanno una confidenza con il mezzo, che sono un tutt' uno con la bici, ma se quello dell' Arkea allarga leggermente la traettoria succede il patatrac. Diverso è il caso, per esempio, di Mohoric giù dal Poggio alla Sanremo : lì era da solo, ha rischiato e tanto, ma se sbaglia qualcosa si sdraia solo lui. Pidcock ha rischiato di coinvolgere altri. Poi non è successo niente e siamo tutti contenti, ma se passa il concetto che se uno è un fenomeno in discesa può permettersi di fare le traiettorie che vuole senza considerare che ci sono anche gli altri, non mi sta più bene.
Nel ciclismo effettivamente è vero, un gran discesista resta un gran discesista.Tu hai detto che a 30 anni non scenderà più così, Froome ne ha 37 ed è sceso allo stesso modo.
Perchè Pidcock non dovrebbe più scendere a quel modo? Altro esempio è Nibali, non mi pare che negli ultimi anni abbia peggiorato le sue prestazioni in discesa.
Condivido. Ma soprattutto va anche sottolineato che il grado di rischio soggettivo per ogni corridore é diverso. In quella fase Pidcock non poteva che scendere in quel modo per diversi motivi: perché ne é capace e perché si stava giocando una vittoria di prestigio al Tour. Mi pare chiaro che se si fosse trovato nelle retrovie sarebbe sceso in maniera diversa e tranquilla.Mi sembra un discorso abbastanza insensato, stiamo parlando di una gara.
Inoltre, da sempre, chi è davanti fa la sua traiettoria, senza deviare, e quello dietro deve trovarne una diversa per passarlo.
Nel sorpasso che citi non c'è nessun motivo per cui quello dell'Arkea debba allargare, ha già impostato la curva, spazio ce n'è in abbondanza, Pidcock passa in pieno controllo e non mette a repentaglio nessuno.
Credo che a molti sia sfuggita la gravità dell'infortunio subito da Froome con la famosa caduta del delfinato.Non ricordavo nemmeno che avesse 37 anni. 37 sono tanti per un atleta in formissima, figuriamoci per uno che è uscito dal suo infortunio. Non so se andrà ancora in fuga o riuscirà a piazzarsi prima della fine, ma dopo l'impresa dell'Alpe d'Huez io avrei appeso la bici al chiodo.
A vederlo sembrava pienamente in controllo.
Ovvio che se becchi un sasso o una buca, il rischio è alto, ma l'asfalto lì sembrava perfetto.
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