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La Ineos al Tour senza Froome e Thomas
Testo
<blockquote data-quote="samuelgol" data-source="post: 6741606" data-attributes="member: 6633"><p>Mica solo la cotta di Ullrich.....anche l'affaire Festina, le estromissioni, le tappe mozzate per scioperi, non ricordo se a Parigi mi pare arrivarono in 80.....insomma un Tour molto particolare con clima molto particolare, che sicuramente favorì la doppietta.</p><p> Tutto abbastanza ragionevole....il punto è che a prescindere dagli anni migliori (a volte i tentativi pazzi li si fanno quando ci si rende conto che l'asticella va alzata e non sempre lo si fa in tempo), la doppietta dve essere assistita dalla sorte, dal percorso giusto, da guai anche piccoli agli avversari.....anche se sei di gran lunga il migliore, non puoi esserlo in entrambe le gare e l'unica scelta non è esserlo in una si e una no, perchè in quella no, non vinci. Quindi si cerca di essere un pò sotto al proprio meglio sia in una che nell'altra sperando che basti. Ma a quei livelli altissimi, basta poco per essere a rischio di essere poi battuti e deve girarti un pò bene. Come quando la X squadra di calcio non è in forma che vince 1-0 con tiro da 30 metri che sbatte sul palo ed entra o sbatte sull'avversario che fa autogol. La differenza fra l'1-0 e lo zero a zero in quel caso è un dettaglio incontrollabile che però serve. Nel ciclismo lo 0-0 non c'è, quindi da 1-0 a 0-1 il passo è breve se non sei al top. Ovvio che se sei al top, un Froome a Thomas non lo vede mai. Quella volta Froome è cascato proprio nella parte finale di una tappa sciocca e quel minuto perso ha probabilmente cambiato molto. Una caduta banale che magari a 100 km dall'arrivo non comportava nulla. A 10 km dal traguardo, in piena bagarre, è stato il classico palo fuori.....o palo dentro per Thomas.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="samuelgol, post: 6741606, member: 6633"] Mica solo la cotta di Ullrich.....anche l'affaire Festina, le estromissioni, le tappe mozzate per scioperi, non ricordo se a Parigi mi pare arrivarono in 80.....insomma un Tour molto particolare con clima molto particolare, che sicuramente favorì la doppietta. Tutto abbastanza ragionevole....il punto è che a prescindere dagli anni migliori (a volte i tentativi pazzi li si fanno quando ci si rende conto che l'asticella va alzata e non sempre lo si fa in tempo), la doppietta dve essere assistita dalla sorte, dal percorso giusto, da guai anche piccoli agli avversari.....anche se sei di gran lunga il migliore, non puoi esserlo in entrambe le gare e l'unica scelta non è esserlo in una si e una no, perchè in quella no, non vinci. Quindi si cerca di essere un pò sotto al proprio meglio sia in una che nell'altra sperando che basti. Ma a quei livelli altissimi, basta poco per essere a rischio di essere poi battuti e deve girarti un pò bene. Come quando la X squadra di calcio non è in forma che vince 1-0 con tiro da 30 metri che sbatte sul palo ed entra o sbatte sull'avversario che fa autogol. La differenza fra l'1-0 e lo zero a zero in quel caso è un dettaglio incontrollabile che però serve. Nel ciclismo lo 0-0 non c'è, quindi da 1-0 a 0-1 il passo è breve se non sei al top. Ovvio che se sei al top, un Froome a Thomas non lo vede mai. Quella volta Froome è cascato proprio nella parte finale di una tappa sciocca e quel minuto perso ha probabilmente cambiato molto. Una caduta banale che magari a 100 km dall'arrivo non comportava nulla. A 10 km dal traguardo, in piena bagarre, è stato il classico palo fuori.....o palo dentro per Thomas. [/QUOTE]
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