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La "libero" ( perchè la fissa? ediz 2)
Testo
<blockquote data-quote="teo541" data-source="post: 1892971" data-attributes="member: 16118"><p>Mi spiace essermi perso la discussione dal primo momento, visto che è un argomento che mi coglie davvero nel vivo.</p><p>Rouge, ti becchi un bel quotone su tutto quello che hai detto!</p><p>Premetto che in bici in città, stando a Milano, ci sono sempre andato tantissimo, sono anni che il tragitto casa ufficio lo faccio per l'80% delle volte in bicicletta (salvo necessità logistiche incompatibili)</p><p>Insomma, l'anno scorso mi sono recuperato un bel telaio da corsa degli anni '90 convinto fin da subito a farmi una singlespeed con ruota libera e tendicatena.</p><p>Ora che ci vado in giro da un po', resto convinto dei vantaggi della rl in città.</p><p>La possibilità di mollare i pedali o bloccare le pedivelle è fondamentale, sicuro! </p><p>Al semaforo per esempio mi sarebbe impossibile passare radente al marciapiede lasciando correre la bici con la pedivella lato marciapiede alzata. Si guadagnano almeno 20 centimetri in larghezza... e non voglio sentirmi dire che non fanno differenza... a me a volte capita di passare tra i mezzi incolonnati toccando a destra e sinistra le fiancate con le spalle, quindi anche il mezzo centimetro conta, eccome.</p><p>Stessa cosa per le curve molto strette o i passaggi rosicati fra paracarri o spartitraffico, dove un colpetto di piede a terra permette di fare tutto molto più in fretta (ossia levarsi dai guai molto rapidamente) che rallentando e poi ripartendo.</p><p>Sulla questione freni non ho niente da dire, nel senso che, posto che per fermarsi basta avere un freno efficiente all'anteriore, di quello che sta dietro, fisso o libero che sia, ce ne si potrebbe tranquillamente infischiare.</p><p>Insomma, detto tutto questo, non so com'è che mi è capitato di sentirmi apostrofare diverse volte dai rotafissari "Ah, poverino, ti sei dovuto fare la ruota libera col tendicatena!". </p><p>Di solito mi limito ad un "Eh sì, purtroppo..." e non mi impantano a spiegare di quanto sia comodo passare radente ai marciapiedi, piantare un'inchiodata a due mani, smontare e rimontare la ruota posteriore senza mai dover tensionare la catena, aver abolito tutta la restante manutenzione al mezzo ed insomma, di avere una bici massimamente efficiente per la città ed anche un tantino più agile.</p><p>Ma dal canto mio la penso così.</p><p>O forse siamo in due che non abbiamo capito significato della fissa in città. Forse.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="teo541, post: 1892971, member: 16118"] Mi spiace essermi perso la discussione dal primo momento, visto che è un argomento che mi coglie davvero nel vivo. Rouge, ti becchi un bel quotone su tutto quello che hai detto! Premetto che in bici in città, stando a Milano, ci sono sempre andato tantissimo, sono anni che il tragitto casa ufficio lo faccio per l'80% delle volte in bicicletta (salvo necessità logistiche incompatibili) Insomma, l'anno scorso mi sono recuperato un bel telaio da corsa degli anni '90 convinto fin da subito a farmi una singlespeed con ruota libera e tendicatena. Ora che ci vado in giro da un po', resto convinto dei vantaggi della rl in città. La possibilità di mollare i pedali o bloccare le pedivelle è fondamentale, sicuro! Al semaforo per esempio mi sarebbe impossibile passare radente al marciapiede lasciando correre la bici con la pedivella lato marciapiede alzata. Si guadagnano almeno 20 centimetri in larghezza... e non voglio sentirmi dire che non fanno differenza... a me a volte capita di passare tra i mezzi incolonnati toccando a destra e sinistra le fiancate con le spalle, quindi anche il mezzo centimetro conta, eccome. Stessa cosa per le curve molto strette o i passaggi rosicati fra paracarri o spartitraffico, dove un colpetto di piede a terra permette di fare tutto molto più in fretta (ossia levarsi dai guai molto rapidamente) che rallentando e poi ripartendo. Sulla questione freni non ho niente da dire, nel senso che, posto che per fermarsi basta avere un freno efficiente all'anteriore, di quello che sta dietro, fisso o libero che sia, ce ne si potrebbe tranquillamente infischiare. Insomma, detto tutto questo, non so com'è che mi è capitato di sentirmi apostrofare diverse volte dai rotafissari "Ah, poverino, ti sei dovuto fare la ruota libera col tendicatena!". Di solito mi limito ad un "Eh sì, purtroppo..." e non mi impantano a spiegare di quanto sia comodo passare radente ai marciapiedi, piantare un'inchiodata a due mani, smontare e rimontare la ruota posteriore senza mai dover tensionare la catena, aver abolito tutta la restante manutenzione al mezzo ed insomma, di avere una bici massimamente efficiente per la città ed anche un tantino più agile. Ma dal canto mio la penso così. O forse siamo in due che non abbiamo capito significato della fissa in città. Forse. [/QUOTE]
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