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La tattica Movistar
Testo
<blockquote data-quote="samuelgol" data-source="post: 6797761" data-attributes="member: 6633"><p>Per rispondere alle domande:</p><p><em>1) vale la pena avere 3 capitani invece che solo uno su cui puntare tutto?</em></p><p>Non è questione se vale la pena o meno. Se non ne hai uno certamente più forte degli altri (compagni e avversari) è giusto tenere in classifica tutti e 3 che magari possano aiutarsi o attaccare in momenti diversi, purchè con una regia in ammiraglia coerente e non confusionaria e che non si corrano contro o secondo il loro istinto. Così facendo, lo scorso anno la Ineos ha fatto 1 e 2 al Tour de France. Il segreto per il miglior risultato possibile è la corretta gestione. Se con quella non vinci, è segno che qualcuno era più forte e non vincevi manco col capitano unico.</p><p></p><p><em>2) È Valverde che limita la libertà dei compagni più giovani? O questi semplicemente non sono all’altezza della concorrenza?</em></p><p>No, lui non limita nulla, non mi pare abbia mai assunto comportamenti pretenziosi o da prima donna. Semplicemente non sempre sono stati gestiti benissimo e in generale, la nomea se la sono guadagnata ingiustamente, nel senso che perdevano da una squadra complessivamente più forte (Sky)e che aveva un capitano (Froome) più forte di tutti. Quando è così perdi e lo devi accettare perchè ha vinto il più forte.</p><p></p><p><em>3) Perché cercare di giocare d’attacco se poi nessuno dei tre uomini di punta ha le gambe per finire il lavoro?</em></p><p>Perchè non sai prima se gli avversari ne avranno o meno, non possiedi i loro dati e lo saprai solo dopo e perchè se non ci provi non ci riuscirai mai. No pain no gain. In tal senso Nibali è un esempio...certe volte era al limite del velleitario in certi attacchi, ma certe volte quegli attacchi assurdi gli hanno fruttato la vittoria: uno su tutti la Sanremo (anche se lì ci sarebbe un altro aspetto da evidenziare: lui era scattato per stanare gli avversari di Colbrelli....ma poi ha tirato dritto mentre gli altri cincischiavano).</p><p></p><p><em>4) O è la dirigenza che sbaglia puntando su questo “schema”, e continuando a non avere obiettivi chiari (Soler che prima doveva essere capitano unico al Giro, poi invece ha fatto Tour e Vuelta) e complicando forse anche le preparazioni degli atleti?</em></p><p>Secondo me non c'è nulla di complicato nella preparazione degli atleti. Se lo sanno per tempo quale è il programma, hanno il tempo per prepararcisi. Se non vincono, non vincerebbero manco da soli. Allora sarebbe il caso di abbassare l'asticella, ad esempio se il Tour non è aria, si va al Giro/Vuelta ove infatti hanno vinto 3 volte: 2 Quintana e una Carapaz. (parlando degli ultimi 10 anni, senza retrocedere a tutta la loro storia).</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="samuelgol, post: 6797761, member: 6633"] Per rispondere alle domande: [I]1) vale la pena avere 3 capitani invece che solo uno su cui puntare tutto?[/I] Non è questione se vale la pena o meno. Se non ne hai uno certamente più forte degli altri (compagni e avversari) è giusto tenere in classifica tutti e 3 che magari possano aiutarsi o attaccare in momenti diversi, purchè con una regia in ammiraglia coerente e non confusionaria e che non si corrano contro o secondo il loro istinto. Così facendo, lo scorso anno la Ineos ha fatto 1 e 2 al Tour de France. Il segreto per il miglior risultato possibile è la corretta gestione. Se con quella non vinci, è segno che qualcuno era più forte e non vincevi manco col capitano unico. [I]2) È Valverde che limita la libertà dei compagni più giovani? O questi semplicemente non sono all’altezza della concorrenza?[/I] No, lui non limita nulla, non mi pare abbia mai assunto comportamenti pretenziosi o da prima donna. Semplicemente non sempre sono stati gestiti benissimo e in generale, la nomea se la sono guadagnata ingiustamente, nel senso che perdevano da una squadra complessivamente più forte (Sky)e che aveva un capitano (Froome) più forte di tutti. Quando è così perdi e lo devi accettare perchè ha vinto il più forte. [I]3) Perché cercare di giocare d’attacco se poi nessuno dei tre uomini di punta ha le gambe per finire il lavoro?[/I] Perchè non sai prima se gli avversari ne avranno o meno, non possiedi i loro dati e lo saprai solo dopo e perchè se non ci provi non ci riuscirai mai. No pain no gain. In tal senso Nibali è un esempio...certe volte era al limite del velleitario in certi attacchi, ma certe volte quegli attacchi assurdi gli hanno fruttato la vittoria: uno su tutti la Sanremo (anche se lì ci sarebbe un altro aspetto da evidenziare: lui era scattato per stanare gli avversari di Colbrelli....ma poi ha tirato dritto mentre gli altri cincischiavano). [I]4) O è la dirigenza che sbaglia puntando su questo “schema”, e continuando a non avere obiettivi chiari (Soler che prima doveva essere capitano unico al Giro, poi invece ha fatto Tour e Vuelta) e complicando forse anche le preparazioni degli atleti?[/I] Secondo me non c'è nulla di complicato nella preparazione degli atleti. Se lo sanno per tempo quale è il programma, hanno il tempo per prepararcisi. Se non vincono, non vincerebbero manco da soli. Allora sarebbe il caso di abbassare l'asticella, ad esempio se il Tour non è aria, si va al Giro/Vuelta ove infatti hanno vinto 3 volte: 2 Quintana e una Carapaz. (parlando degli ultimi 10 anni, senza retrocedere a tutta la loro storia). [/QUOTE]
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