La tattica, valutare il percorso di gara

BOSE

Maglia Rosa
11 Settembre 2006
9.609
31
www.robertogiannoni.com
Bici
CANNONDALE
Leggo molto sul forum discussioni dove si parla di watt di soglia di migliorare le prestazioni, si parla dell’ alimentazione di integratori.
Si valuta la biomeccanica per trarre il meglio dalle moderne bdc.
E chi ha qualche velleità in più, oltre a concentrarsi sull’azione che andrà a svolgere, è giusto che valuti anche la tattica di corsa.
Per fare questo, si deve tenere conto delle proprie qualità fisiche e di quelle degli avversari con cui si andrà a competere.
Ma, anche, si deve studiare il percorso su cui si svolgerà la prova.
Studiare il percorso è fondamentale per scegliere la giusta strategia, per non cadere in errori di approccio alla prova e al comportamento degli avversari e per valutare tutta una serie di circostanze che si possono incontrare in gara.
E se è sempre vero che a fare la corsa sono i corridori e non il percorso, è altrettanto vero che tutti i corridori si devono confrontare con lo stesso percorso di una competizione.
Per tutti, dunque, esistono delle difficoltà che, solo in parte, anche se considerevole, rappresentano dal punto di vista personale dei vantaggi o degli svantaggi perché, ovviamente, ci sarà un percorso adatto a una certa tipologia di corridore passista, scalatore, velocista e meno ad altri.
Dunque, se si hanno delle intenzioni almeno un po’ agonistiche, che siano quelle di vincere in modo assoluto oppure di riuscire a esprimere la migliore prestazione possibile,
un ciclista responsabile non può esimersi dallo studiare attentamente il percorso su cui si svolgerà la prova. La cosa, molto spesso, è facilitata dal fatto che le manifestazioni più importanti si svolgono quasi sempre, ogni anno, sullo stesso percorso dell’anno precedente.
A tal fine è importante fare esperienza la prima volta che vi si partecipa, oppure, chi ne ha la possibilità, può andare a perlustrare il tracciato prima della manifestazione. Ma tutti, se hanno buona memoria possono trarre delle indicazioni utili che saranno messe in pratica la volta successiva in cui si correrà sulle stesse strade.

Dovremo distinguere a questo punto se faremo una gara in linea o un circuito.
Nella gara il linea o gran fondo e medio fondo la conoscenza del percorso sarà fondamentale per il risultato finale.

Si dovranno stabilire i punti critici dove stringere i denti dove recuperare dove alimentarsi dove “dormire” per rigenerare la mente.
Quando si studia un percorso, si deve fare molta attenzione ad alcuni particolari, che terremo a mente come “punti fondamentali”. Le salite, ovviamente, ma anche le discese, se lunghe e senza troppe curve oppure con molte curve.
Così come sono importanti i grandi tratti esposti al vento, oppure quelli vallonati e su strade con curve nascoste dalla vegetazione e dal disegno stradale.
Anche dal punto di vista della pericolosità, inoltre, vale certamente la pena conoscere bene le fasi iniziali, nonché possibili strettoie, curve pericolose, strade sconnesse e tutti gli altri piccoli pericoli che si possono incontrare in corsa.
È certamente meglio arrivare preparati e conoscere meglio degli altri cosa ci aspetta!

Il circuito non comporta uno studio dettagliato perché generalmente prima della gara si ha la possibilità di provarlo, quindi ad occhio si vedranno subito i punti fondamentali, salite discese strettoie curve etc.

Tatticamente in questo tipo di gare sono molto più preparato e posso anche sbizzarrirmi in consigli più o meno importanti.
Alcuni suggerimenti di comportamenti tattici non corretti.
Esempio non si tenterà mai di andare in fuga quando la strada si presenta con un lungo rettilineo e si ha il vento a favore.
Non serve a niente scattare sui dei cavalcavia dove subito dopo la strada è diritta.
 

Furbetto

Apprendista Scalatore
27 Gennaio 2006
2.683
3
La Superba Repubblica Marinara di Genova
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Bici
TREK Madone SLR 7 Ultegra Di2 12
Leggo molto sul forum discussioni dove si parla di watt di soglia di migliorare le prestazioni, si parla dell’ alimentazione di integratori.
Si valuta la biomeccanica per trarre il meglio dalle moderne bdc.
E chi ha qualche velleità in più, oltre a concentrarsi sull’azione che andrà a svolgere, è giusto che valuti anche la tattica di corsa.
Per fare questo, si deve tenere conto delle proprie qualità fisiche e di quelle degli avversari con cui si andrà a competere.
Ma, anche, si deve studiare il percorso su cui si svolgerà la prova.
Studiare il percorso è fondamentale per scegliere la giusta strategia, per non cadere in errori di approccio alla prova e al comportamento degli avversari e per valutare tutta una serie di circostanze che si possono incontrare in gara.
E se è sempre vero che a fare la corsa sono i corridori e non il percorso, è altrettanto vero che tutti i corridori si devono confrontare con lo stesso percorso di una competizione.
Per tutti, dunque, esistono delle difficoltà che, solo in parte, anche se considerevole, rappresentano dal punto di vista personale dei vantaggi o degli svantaggi perché, ovviamente, ci sarà un percorso adatto a una certa tipologia di corridore passista, scalatore, velocista e meno ad altri.
Dunque, se si hanno delle intenzioni almeno un po’ agonistiche, che siano quelle di vincere in modo assoluto oppure di riuscire a esprimere la migliore prestazione possibile,
un ciclista responsabile non può esimersi dallo studiare attentamente il percorso su cui si svolgerà la prova. La cosa, molto spesso, è facilitata dal fatto che le manifestazioni più importanti si svolgono quasi sempre, ogni anno, sullo stesso percorso dell’anno precedente.
A tal fine è importante fare esperienza la prima volta che vi si partecipa, oppure, chi ne ha la possibilità, può andare a perlustrare il tracciato prima della manifestazione. Ma tutti, se hanno buona memoria possono trarre delle indicazioni utili che saranno messe in pratica la volta successiva in cui si correrà sulle stesse strade.

Dovremo distinguere a questo punto se faremo una gara in linea o un circuito.
Nella gara il linea o gran fondo e medio fondo la conoscenza del percorso sarà fondamentale per il risultato finale.

Si dovranno stabilire i punti critici dove stringere i denti dove recuperare dove alimentarsi dove “dormire” per rigenerare la mente.
Quando si studia un percorso, si deve fare molta attenzione ad alcuni particolari, che terremo a mente come “punti fondamentali”. Le salite, ovviamente, ma anche le discese, se lunghe e senza troppe curve oppure con molte curve.
Così come sono importanti i grandi tratti esposti al vento, oppure quelli vallonati e su strade con curve nascoste dalla vegetazione e dal disegno stradale.
Anche dal punto di vista della pericolosità, inoltre, vale certamente la pena conoscere bene le fasi iniziali, nonché possibili strettoie, curve pericolose, strade sconnesse e tutti gli altri piccoli pericoli che si possono incontrare in corsa.
È certamente meglio arrivare preparati e conoscere meglio degli altri cosa ci aspetta!

Il circuito non comporta uno studio dettagliato perché generalmente prima della gara si ha la possibilità di provarlo, quindi ad occhio si vedranno subito i punti fondamentali, salite discese strettoie curve etc.

Tatticamente in questo tipo di gare sono molto più preparato e posso anche sbizzarrirmi in consigli più o meno importanti.
Alcuni suggerimenti di comportamenti tattici non corretti.
Esempio non si tenterà mai di andare in fuga quando la strada si presenta con un lungo rettilineo e si ha il vento a favore.
Non serve a niente scattare sui dei cavalcavia dove subito dopo la strada è diritta.
BBrravissimo! Questa te la uppiamo subito per la zona download...
http://www.bdc-forum.it/showthread.php?t=40450
o-o
 

lollo

Passista
29 Luglio 2004
4.178
117
49
Schoten (Belgio... Fiandre)
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Esempio non si tenterà mai di andare in fuga quando la strada si presenta con un lungo rettilineo e si ha il vento a favore.
Non serve a niente scattare sui dei cavalcavia dove subito dopo la strada è diritta.

Dipende contro chi corri e dove corri. Sui cavalcavia quoto. Sugli altri due punti...meno. Soprattutto negli ultimi tempi ho capito tante cose.

Se non esiste il controllo delle squadre allora la gara deve essere vissuta come un momento di confronto faccia a faccia fino allo sfinimento. E in questo devo purtroppo ammettere che i belgi hanno molto da insegnare agli italiani. Se in un circuito c'è un tratto di salita... in Italia i più forti aspettano la rampa per dare la botta. Qui i più forti scattano a tutta prima di arrivarci e poi salgono come possono. Non hanno paura di lasciarci le penne. Allora si imparano tante cose vedendoli.

Quando attaccano con il vento? A favore di vento e in caso di vento laterale... contro vento è per chi non sa correre ma ha le gambe (non si va da nessuna parte). E' adesso l'ho capito anch'io
 

Sikhandar

Scalatore
14 Maggio 2006
6.867
111
42
Reggio Emilia
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Bici
Pedalforce QS4, Merida Scultura 906, Dolan DF3 (pista)
lollo non generalizzare, non è che i più forti in Italia aspettano la rampa per dare la botta, almeno, in toscana non è così, la maggior parte delle volte. E poi la questione del vento...secondo me, cosa non trascurabile, bisogna considerare prima di tutto la dinamica complessiva di gara: il gruppo è stanco e non mi inseguirà? C'è una squadra che mi farà il c**o? Avrò dei compagni di fuga di passo decente? Nel circuito, se scatto controvento, ci sarà un tratto in favore di vento dove il gruppo riguadagnerà? Secondo me questi fattori passano davanti a dire: scatto in favore di vento o controvento. In particolare la condizione del gruppo è il fattore che mi influenza di più.

Per il resto, quoto tutto ciò che ha detto bose, ma non ho capito il senso del post; è una domanda?
 

BOSE

Maglia Rosa
11 Settembre 2006
9.609
31
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Bici
CANNONDALE
Dipende contro chi corri e dove corri. Sui cavalcavia quoto. Sugli altri due punti...meno. Soprattutto negli ultimi tempi ho capito tante cose.

Se non esiste il controllo delle squadre allora la gara deve essere vissuta come un momento di confronto faccia a faccia fino allo sfinimento. E in questo devo purtroppo ammettere che i belgi hanno molto da insegnare agli italiani. Se in un circuito c'è un tratto di salita... in Italia i più forti aspettano la rampa per dare la botta. Qui i più forti scattano a tutta prima di arrivarci e poi salgono come possono. Non hanno paura di lasciarci le penne. Allora si imparano tante cose vedendoli.

Quando attaccano con il vento? A favore di vento e in caso di vento laterale... contro vento è per chi non sa correre ma ha le gambe (non si va da nessuna parte). E' adesso l'ho capito anch'io

Sicuramente con il vento sarai diventato un esperto e mi auguro che tu possa postare dei suggerimenti interessanti.(magari spiegare come si fa il ventaglio)
Controvento è il punto dove i più forti ed esperti, (lo vedi fare spesso ad ex Corridori) sferrano l' attaco decisivo.
 

BOSE

Maglia Rosa
11 Settembre 2006
9.609
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Bici
CANNONDALE
Per il resto, quoto tutto ciò che ha detto bose, ma non ho capito il senso del post; è una domanda?

Mi piacerebbe intavolare una discussione dove ognuno porta la propria esperienza sulle condotte di gara, io ho iniziato ieri a mettere giù qualcosa riguardo la valutazione del percorso, spero che altri contribuiscono con altre fasi di condotta, se no qui si parla solo di watt e di soglia, quando poi le gare in bici per fortuna si vincono ancora con le strategie e le tattiche.
 

lollo

Passista
29 Luglio 2004
4.178
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Schoten (Belgio... Fiandre)
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Controvento è il punto dove i più forti ed esperti, (lo vedi fare spesso ad ex Corridori) sferrano l' attaco decisivo.

Guarda.. non qui. Anch'io lo pensavo. Ma non succede. Perché? Perché il livello è mediamente MOLTO alto e i corridori non sono tanti. Se uno forte attacca controvento se li ritrova tutti attaccati al sedere. Allora aspettano il punto dove sanno che dietro la curva c'è vento a favore. Appena si sta per entrare in curva... BAM a fucile. Curva da motomondiale e una volata subito dopo. Risultato: passo la curva e mi trovo a 65 km/h a cercare di capire chi cavolo sta martellando in questo modo nella speranza di non perdere la ruota davanti e che lui non perda quella davanti a sua volta. Poi appena riesce arrivare una molecola di ossigeno al cervello alzo la testa per capire qualcosa di più e vedo (normalmente) un gruppetto di 3-4 che hanno già un vantaggio considerevole che non verrà più colmato.

Perché fanno cosi'? Perché quando hai il vento a favore sei oltre i 60 e a quelle velocità basta un attimo o un buchetto per scomparire dalla vista. Con il vento contro rimani sempre li' davanti (anche se hai le gambe) e quasi tutti con uno sforzo intenso riescono a chiudere un buco di 50 metri.
 

Ale MN

Apprendista Passista
5 Maggio 2004
819
34
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Bici
FM069 (TT) - HCP020 (bdc disc) - FM268 (CX disc)
Concordo!!!
Importantissimo studiare il percorso.
L'anno scorso (non ero nel gruppetto dei migliori, ma stavo migliorando sicuramente la posizione assoluta dell'anno precedente) alla MF dei 3 Laghi ero a circa 5 km dall'arrivo in un gruppo composto da una 50ina di corridori.
Dai -5 circa la strada ha un tratto in leggera salita per circa 700 mt, poi si arriva ad un rondò, si affronta un primo tratto in leggera discesa per poi buttarsi giù nella discesa finale di circa 2,5 km che porta ai -600 mt dall'arrivo, molto tecnica e con molti tornanti.
Avendo fatto la stessa strada la mattina, arrivando con la macchina, ho pensato che se mai fossi stato in un gruppetto e ne avessi avuta ancora un po' avrei provato ad "attaccare" ai -5, sapendo che poi in discesa me la cavo abbastanza bene e che tutto sommato in salita non sono proprio "fermo".
In gara, arrivato ai -5, mi sono trovato nel gruppetto dei 50. Io concepisco il ciclismo come uno sport in cui tattica e tecnica sono importanti, ma prima di tutto c'è il rispetto e la correttezza nei confronti degli altri.
Sono arrivato ai -5 dando cambi regolari ad altri 3 o 4 ciclisti, mentre il resto del gruppo "succhiava" le ruote. Avrei potuto farlo anche io per risparmiarmi, ma non mi sarebbe sembrato corretto nei confronti di quelli che stavano davanti a tirare.
Così, ai -5 circa, dopo aver fatto il mio tratto di strada davanti al gruppo a tirare, ricevuto il cambio, senza aspettare che tornasse il mio turno ho deciso di provare a partire... O la va, o la spacca...
Sono andato via a tutta senza girarmi indietro. Al rondò avevo circa 100 mt di vantaggio e nonostante i crampi che mi stavano partendo da tutti i muscoli delle gambe ho continuato a crederci. Nonostante il traffico automobilistico incontrato nella discesa, sono riuscito a conservare 3 secondi di vantaggio all'arrivo sul primo del gruppetto che intanto stava arrivando e si era "riorganizzato".
Se non avessi visto il percorso la mattina e non avessi pensato che quello poteva essere il punto giusto, mai mi sarebbe venuto in mente di tentare una pazzia simile!!!!
E' un esempio molto "stupido", ma di mia esperienza diretta e che conforta quanto sostengo anche io, da sempre.
Il ciclista più forte, non necessariamente è quello che VA più forte, ma anche quello che usa la testa...
Ciaooooooo
Ale
 

BOSE

Maglia Rosa
11 Settembre 2006
9.609
31
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Bici
CANNONDALE
Guarda.. non qui. Anch'io lo pensavo.

Quindi mi stai dicendo che in Belgio si corre in maniera diversa rispetto a noi, interessante anche questa è tattica.
In quanti partite solitamente nelle gare che fai li?
Mi dici che il livello è alto, a parte che in Belgio probabilmente tutti fanno ciclismo fin da piccoli, mentre noi facciamo calcio, quando hai dei buoni fondamentali in bici soprattutto se fatti nel settore giovanile conta e se conta. Ci sono anche ex prof a correre?
 

Sikhandar

Scalatore
14 Maggio 2006
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Bici
Pedalforce QS4, Merida Scultura 906, Dolan DF3 (pista)
Buona idea! Allora porto qualche trick da lottatore quale sono io!

Cosa sono io? (uno scarsone, ok :smile: ) Gare che faccio: Circuiti. Cosa faccio? Sbattaglio, scatto, faccio volate finali ristrette o anche di gruppo se sono in giorno "in" e psicologicamente sto a posto (e, beninteso, se non devo aiutare altri).

Come si fa a far funzionare la fuga?

1) Scegliere il momento buono è fondamentale. Generalmente i momenti interessanti, almeno in Toscana, per scattare sono o all'inizio della gara (e si va regolari a 40 all'ora) o dopo 1 ora di corsa (e si va anche a più di 40 all'ora). Ciò dipende dalla tipologia di gara: se il circuito è impegnativo o comunque con molti strappi, è molto interessante seguire la gara fin da subitissimo, poichè i migliori attaccano, di solito, già all'inizio. Se invece il circuito è "da slittoni" con rettilinei etc, allora generalmente non serve a una mazza scattare durante la prima mezz'ora di gara (comunque è opportuno, ovviamente, entrare nelle macro-fughe da 20 corridori o qualora si muovano uomini importanti da subito).

2) In fuga in piano non ci si va da soli, o il gruppo ti ammazza. Se ti lasciano da solo in fuga puoi fare come in pista: continui a 40 km all'ora (se il gruppo non reagisce) regolare, quando la situazione si sarà chiarita (esempio: parte un drappello di 5-6 corridori) ti puoi aggregare validamente e il tuo scatto precedente non sarà stato vano. Altrettanto, se il gruppo rientra forte non ti strapperanno via, poichè cmq stavi andando ai 40 e non a tutta birra. In altre parole, si continua regolari finchè non si chiarisce la situazione. Ciò si applica anche quando, ad esempio, si è in 2 in piano e il gruppo non si è ancora "espresso" sulla fuga.

3) Se il gruppo da' il via libera, la fuga va mantenuta di velocità, dando i cambi regolari e andando in fila indiana. Per dare un cambio ci si sposta verso la strada o verso il ciglio a seconda di dove tira il vento e si alza il gomito dove volete il cambio, e si rallenta un po' DOPO essersi spostati.
Oppure, che è più vantaggioso in certi casi, si può fare doppia fila (se si è abbastanza e tutti livellati): si da' il cambio continuo come a fila indiana, però non si rallenta dopo aver dato il cambio, si continua a pedalare poco meno che quando si stava tirando. Quello che ti supera lo deve fare DOLCEMENTE senza aumentare altrimenti si rompe l'armonia e si rallenta.

Quando la fuga è fuori e ci sei dentro, beh, ottimismo! La gara ti può dare qualche soddisfazione oggi... però bisogna stare attenti! Si fa doppia fila o no? Questo è un punto importante, e può essere decisivo per la gara.

QUANDO FARE DOPPIA FILA: quando il percorso è piatto, quando c'è vento (questione dibattuta io non ho ancora capito se va fatta o no)(attenzione! la doppia fila può girare in senso orario o antiorario dipendentemente dal vento), quando i corridori sono equilibrati e forti.

QUANDO NON FARE DOPPIA FILA: quando il percorso la rende difficile (curve? strappetti?) e soprattutto quando c'è disomogeneità di passo, o perchè alcuni attaccanti sono stanchi e sono entrati nella fuga perchè e dai e dai sono entrati in quella buona, o perchè c'è il ciclista della domenica, o perchè c'è il figo che ha il cristo in corpo, o perchè c'è lo stopper (situazione da gruppetto inseguitore) che ha un compagno davanti e fa azione di disturbo dando cambi fasulli (non insultateli, stanno facendo il loro gesto atletico legittimo...).

Se dopo mezzo minuto si vede che c'è disomogeneità di passo e voi state male, vi consiglio di saltare i cambi e dire: "un attimo per cortesia che mi riprendo" (ditelo proprio! è importante per il morale dei vostri compagni di sortita). Se dopo mezzo minuto si vede che c'è disomogeneità di passo e voi state bene, vi consiglio di fare una tirata lunga e di dire (mentre andate davanti): Fila indiana! La cosa molto interessante, nel caso facciate una tiratona, è che i vostri compagni di fuga si riprendono ben bene, e potrete impostare una successiva, efficace, doppia fila. Così non perderete tempo nè prima nè dopo. Chiaro: occhio che se siete in fuga con un ex-professionista non vi dovete fidare troppo, ma oh deh fate voi...se vi piace di piazzarvi o se non val la pena...
 

Sikhandar

Scalatore
14 Maggio 2006
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Allora aspettano il punto dove sanno che dietro la curva c'è vento a favore. Appena si sta per entrare in curva... BAM a fucile. Curva da motomondiale e una volata subito dopo. Risultato: passo la curva e mi trovo a 65 km/h a cercare di capire chi cavolo sta martellando in questo modo nella speranza di non perdere la ruota davanti e che lui non perda quella davanti a sua volta.

Ehiiiiiiiii figo! Mi aggrada...da provare!
 

lollo

Passista
29 Luglio 2004
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Quindi mi stai dicendo che in Belgio si corre in maniera diversa rispetto a noi, interessante anche questa è tattica.
In quanti partite solitamente nelle gare che fai li?
Mi dici che il livello è alto, a parte che in Belgio probabilmente tutti fanno ciclismo fin da piccoli, mentre noi facciamo calcio, quando hai dei buoni fondamentali in bici soprattutto se fatti nel settore giovanile conta e se conta. Ci sono anche ex prof a correre?

TOTALMENTE diverso il modo di correre. Le strade fanno molto... poi come hai detto te tutti hanno fatto ciclismo fin da bambini. Negli amatori italiani è una cosa rara. Le squadre non esistono... o per lo meno il gioco di squadra non esiste. Tutti contro tutti. In quanti si parte? Meno che in Italia ma soprattutto perché le strade sono cosi' strette e con cosi' tante curve che se si partisse in 150 sarebbe un macello. Ogni tanto capita pero'. Ho fatto una corsa dove eravamo in 220 e sono partito ULTIMO. LA strada era larga quanto una macchina e la gara era 120km. Ho fatto 70 km poi mi sono fermato per disperazione dopo non aver MAI visto nemmeno con il binocolo la cima della fila.
I pro non ci sono... perché continuano a correre ma come Elite. In compenso gli Elite possono correre tranquillamente e spessissimo si presentano. Ma non è che si notino più di tanto.. non c'è quasi divario tra Elite e amatori se non i km di gara.
Sono funanboli e per stargli dietro nelle curve bisogna prendere rischi che in Italia non si prendono o si prendono solo per la volata finale. Qui dal via è cosi'. La partenza è traumatica... devi stare aggangiato ai pedali a qualche transenna perché se tentenni un attimo perdi il gruppo. Si parte al 90% pancia a terra come il ciclocross che vedete in tv.
I percorsi sono un altro trauma per noi italiani: curve a gogo' e quasi sempre l'asfalto non esiste. Si pedala sul cemento... e le giunture tra un blocco e l'altro alla fine ti disintegrano. Senza contare i tratti in pavé (spesso in curva).

Pero' è una figata.. alle corse tutto è super controllato (MAI visto una macchina sul percorso), l'arrivo transennato e lo speaker SEMPRE che conosce vita, morte e miracoli di TUTTI. D'estate c'è sempre una MAREA di gente a vedere perché tutto ruota intorno al bar del paese.
I premi sono SOLO in denaro e non serve avere il tesserino per correre. Si fa la licenza giornaliera senza certificato medico.

Credo che purtroppo sia anche l'apoteosi del doping.
 

BOSE

Maglia Rosa
11 Settembre 2006
9.609
31
www.robertogiannoni.com
Bici
CANNONDALE
Mamma mia ke bello qst Post!!!!!teniamolo "vivo".

Una domanda:x interpretare al meglio una volata quali sono le astuzie da seguire?in pratica,quand'è il momento di partire,è meglio aspettare ke partano gli altri e "attaccarsi" in seguito superali oppure sprintare in primis....?

Ma..
per esperienza personale nelle categorie amatoriali la volata è un terno al lotto, la cosa più importante è essere nelle primissime posizioni senza prendere troppo vento, devi sfruttare tutti gli avversari come fossero dei gregari, poi contano molto le caratteristiche personali se hai la sparata di 500-600 mt puoi provare prima anche in questo caso è fondamentale il percorso se ci sono curve puoi entrare a tutta e fare il vuoto, come vedi le soluzioni sono tante dipende dai fondamentali che uno può avere, devi sapere appoggiarti e farti largo sfruttare tutti i buchi, devi rischiare anche molto, se corri con gente esperta i rischi saranno inferiori altrimenti rischi tanto.
Se invece uno dispone di 2 o 3 compagni di squadra si può far pilotare fino ai 200 mt e li sparare tutto.
Premetto che la volata di solito inizia a 2km dall' arrivo devi essere molto pronto e sveglio da capire su che ruota stare insomma sentire dire che chi vince in volata è un succhia ruote mi fa proprio incaz..
 

Sikhandar

Scalatore
14 Maggio 2006
6.867
111
42
Reggio Emilia
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Bici
Pedalforce QS4, Merida Scultura 906, Dolan DF3 (pista)
q8 bose... mi raccomando guardare sempre (almeno) l'ultimo km prima dell'arrivo! Esempio: c'è un rondò ai 600 metri? Allora devi entrarvi 6° o 7° (meglio sbagliare in più che in meno, generalmente; non è sano entrarvi terzo, allora piuttosto entraci decimo se devi sbagliare)(questo perchè se c'è un rilancio forte dall'altra parte della strada dopo il rondò e se magari qualche tiratore di volata sta già lanciando un po' lungo il velocista, puoi aggraffarti rapidamente, se sei terzo di ruota vedrai il gregario schizzare quando sarà oramai troppo tardi per aggraffarti!)

Mi rispondete alla questione doppia fila + vento laterale? E' una cosa sana o da non fare? Grazie
 

peggio

Mod da quasi kom
20 Aprile 2006
15.932
280
49
Centumcellae - Terra di Cafoni
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Bici
Semiprofessionale con meccanismo ragazzo di campagna
Quoto Lollo sul nn partire contro vento.
Si può partire contro vento se sono tutti al gancio e il tratto nn è molto lungo e c sono già stati altri scatti, altrimenti è meglio nn partire da soli contro vento.
Il miglior posto per partire è l'eventuale falsopiano dopo una salita.
Il primo scatto lo reggono tutti, è meglio fare uno scatto far calare la velocità e ripartire, ke fare uno scatto e poi andare in progressione se si nn si è rimasti soli.
X prendere le salite nelle prime posizioni, è meglio dare una botta 150 mt prima della salita e prenderla nei primissimi che salire in progressione e limare l'ultimo km ( ovvio con gruppi medi se il gruppo è da 150 persone cambia tutto).
Quando c'è vento d lato è sempre meglio stare tra quelli ke tirano invece d stare a mangiare l'erba, eventualmente va creato un'altro ventaglio.
Bisogna evitare d fare lo scatto in prossimità della cura, meglio dopo o cmq 200 mt prima.
Alhoa
 

giumbi#babio

Velocista
15 Novembre 2004
5.283
5
60
SIENA
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C'è l'abitudine, qui sul forum, da parte di alcuni, di intervenire in qualunque discussione, sempre ed a prescindere, non apportando, spesso e volentieri, alcun contributo costruttivo.
Personalmente, nel caso contingente, non avendo sufficiente esperienza di gare in circuito da poter dare consigli ( piuttosto, riceverne ! ), non metto bocca, e, probabilmente, è così anche per altri.
Non è che l'argomento non interessi; al contrario, io apprezzo il fatto che la discussione sia portata avanti da chi ha effettivamente qualcosa da dire e non dal primo che passa.
IMHO.
 

scaraffele

Apprendista Passista
22 Marzo 2005
895
19
55
Palermo
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Bici
BMC Slr01 Disc 2018
uno dei modi + efficaci per scattare ed andar via a' subito dopo un ricongiungimento del gruppo con la fuga il gruppo si allarga molti tendono a bere...io cerco di infilarmi nei buchetti e volare via (sempre se il ricongiungimento non ho dovuto condurlo io cosa che mi capita spesso...ho tanti capitani...)