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Anche perché faccio notare una cosa aldilà della solita retorica circolante: le "squadre" ciclistiche non sono strutture stile Nfl, Premier League, etc... sono società con 1-2 soci che detengono una licenza ottenuta nella notte dei tempi o presa perché altri sono falliti. Fine.


Cioè, per quanto bravo possa essere l'Unzué (Movistar) o Lefèvere (Quickstep) di turno, non mi affiderei al 100% sulla loro buona volontà sul "futuro del ciclismo", se gli arabi gli mettono davanti al naso decine di milioni (che incasserebbero personalmente loro).