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Io credo che un’operazione del genere sia positiva solo se l’effetto netto sara’ quello di alzare la somma netta del valore del ciclismo, ad esempio aumentando gli sponsor da nuovi mercati visto che il ciclismo oggi e’ principalmente materia di Europa e USA e poco Australia (e Giappone ma solo per shimano, non ci sono gare importanti e atleti giapponesi) e c’e’ una scarsa partecipazione dei mercati emergenti, almeno in termini di location delle gare. Se invece l’obiettivo è ridistribuire la torta esistente qualcuno ci rimettera’.E’ anche vero che a parte i soldi c’e’ una risorsa che non è possibile allargare che è il calendario, e se vuoi far spazio a nuove gare devi ridimensionare quelle esistenti.
Io credo che un’operazione del genere sia positiva solo se l’effetto netto sara’ quello di alzare la somma netta del valore del ciclismo, ad esempio aumentando gli sponsor da nuovi mercati visto che il ciclismo oggi e’ principalmente materia di Europa e USA e poco Australia (e Giappone ma solo per shimano, non ci sono gare importanti e atleti giapponesi) e c’e’ una scarsa partecipazione dei mercati emergenti, almeno in termini di location delle gare. Se invece l’obiettivo è ridistribuire la torta esistente qualcuno ci rimettera’.
E’ anche vero che a parte i soldi c’e’ una risorsa che non è possibile allargare che è il calendario, e se vuoi far spazio a nuove gare devi ridimensionare quelle esistenti.