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Le vite degli altri
Testo
<blockquote data-quote="ciclettico" data-source="post: 6549879" data-attributes="member: 1915"><p>La "norma" (ma lo è?) di lasciare 1,5 metri fra l'auto e il ciclista è certamente inapplicata e forse inapplicabile, nei nostri contesti extraurbani, con moltissime strade strette e tortuose, e comunque spesso trafficate. Che un automobilista aspetti che sulla corsa opposta non ci sia nessuno per passare un gruppo in bici è una bella favola, che si avvera di rado. Per di più, questa norma probabilmente nessuno la conosce. E' chiaro che la maggior parte degli automobilisti non vuole veramente danneggiare i ciclisti, ma fa istantaneamente un compromesso fra la propria insofferenza ad aspettare e il pericolo di sfiorare il gruppo. E se nel 98% dei casi va bene, negli altri si fa casino (frenate, insulti, ecc..); e nello 0,1% dei casi finisce peggio.</p><p>Poi ci sono tutti gli altri casi in cui il pilota è sbronzo, idiota, prepotente di natura, o solo distratto dai suoi giocattoli. In questa casi non c'entra il rispetto per i ciclisti (che comunque, con i pedoni, sono quelli che pagano più salato il conto dell'altrui leggerezza), ma solo l'insipienza del guidatore, che si occupa solo di sé e non del contesto in cui si trova.</p><p>Comunque, senza certezze delle sanzioni non cambieremo mai atteggiamento. 20 anni fa in autostrada andavamo (quasi) tutti a 150 km/h e nelle statali con limite a 70 facevamo i 100. Adesso con i tutor e gli autovelox andiamo tutti più piano, ma principalmente per prendere meno multe, non perché nel frattempo ci siamo evoluti spontaneamente.</p><p>Del resto, i paesi che sembrano più civili di noi lo sono soprattutto perché si sono abituati in anni e decenni e secoli che i comportamenti incivili vengono sanzionati e non tollerati. Non si è civili per natura, la civiltà si impara anche con un po' di forza. Poi alcuni civili già ci nascono, ma sono l'eccezione. Tutti gli altri vanno educati.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="ciclettico, post: 6549879, member: 1915"] La "norma" (ma lo è?) di lasciare 1,5 metri fra l'auto e il ciclista è certamente inapplicata e forse inapplicabile, nei nostri contesti extraurbani, con moltissime strade strette e tortuose, e comunque spesso trafficate. Che un automobilista aspetti che sulla corsa opposta non ci sia nessuno per passare un gruppo in bici è una bella favola, che si avvera di rado. Per di più, questa norma probabilmente nessuno la conosce. E' chiaro che la maggior parte degli automobilisti non vuole veramente danneggiare i ciclisti, ma fa istantaneamente un compromesso fra la propria insofferenza ad aspettare e il pericolo di sfiorare il gruppo. E se nel 98% dei casi va bene, negli altri si fa casino (frenate, insulti, ecc..); e nello 0,1% dei casi finisce peggio. Poi ci sono tutti gli altri casi in cui il pilota è sbronzo, idiota, prepotente di natura, o solo distratto dai suoi giocattoli. In questa casi non c'entra il rispetto per i ciclisti (che comunque, con i pedoni, sono quelli che pagano più salato il conto dell'altrui leggerezza), ma solo l'insipienza del guidatore, che si occupa solo di sé e non del contesto in cui si trova. Comunque, senza certezze delle sanzioni non cambieremo mai atteggiamento. 20 anni fa in autostrada andavamo (quasi) tutti a 150 km/h e nelle statali con limite a 70 facevamo i 100. Adesso con i tutor e gli autovelox andiamo tutti più piano, ma principalmente per prendere meno multe, non perché nel frattempo ci siamo evoluti spontaneamente. Del resto, i paesi che sembrano più civili di noi lo sono soprattutto perché si sono abituati in anni e decenni e secoli che i comportamenti incivili vengono sanzionati e non tollerati. Non si è civili per natura, la civiltà si impara anche con un po' di forza. Poi alcuni civili già ci nascono, ma sono l'eccezione. Tutti gli altri vanno educati. [/QUOTE]
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