Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Cerca solo tra i titoli
Da:
Menu
Home
Forum
Nuovi Messaggi
Cerca...
Iscritti
Visitatori online
Novità
Nuovi Messaggi
Nuovi media
Nuovi commenti media
Ultime Attività
Nuove inserzioni nel mercatino
Nuovi commenti nel mercatino
Mercatino
Nuove inserzioni
Nuovi commenti
Latest reviews
Cerca nel mercatino
Feedback
Guarda le statistiche
Training Camp
Pianificazione
MTB
Media
Nuovi media
Nuovi commenti
Cerca media
EBIKE
Accedi
Registrati
Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Cerca solo tra i titoli
Da:
Nuovi Messaggi
Cerca...
Iscritti
Visitatori online
Menu
Install the app
Installa
Rispondi alla discussione
JavaScript è disabilitato. Per una migliore esperienza di navigazione attivalo nel tuo programma o nella tua app per navigare prima di procedere.
Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. .
Dovresti aggiornarlo oppure
usarne uno alternativo, moderno e sicuro
.
Home
Forum
Magazine
BDC-MAG.com
News
Lettera aperta dei corridori sulla protesta del Giro
Testo
<blockquote data-quote="embolo70" data-source="post: 6794793" data-attributes="member: 73240"><p>io sono portato a pensare che uno dei problemi principali sia proprio quello degli "organi di rappresentanza".</p><p>Quale è la forza della CPA nei confronti degli altri soggetti? Il suo presidente era impegnato nel commento tecnico della tappa ed il delegato al giro, a quanto ho capito gestiva una chat telegram. Non mi pare da questo episodio che CPA abbia dimostrato di avere una struttura capace di interfacciarsi fattivamente con organizzazione ,uci ed altri soggetti. Penso che sia importante per i corridori la costruzione di un organo di rappresentanza strutturato ed efficiente cosa che a quanto visto in questo giro manca. Un organo di rappresentanza che costruisca insieme a organizzatori ed uci un "protocollo" sulla sicurezza,penso sempre ai materassi alla fine delle curve,un protocollo che dia linee guida.</p><p>Nelle corse di moto c'è la safety commission che è composta da un presidente (non so se lo è ancora ma per tanto tempo è stato Franco Uncini ex pilota e campione del mondo),eletto dai piloti e da tre o 4 piloti in attività e questo organo decide o meno se le condizioni di sicurezza per correre siano rispettate o meno,se a parer loro non lo sono non si corre,ma non a "sensazione"bensi sulla base di precisi protocolli concordati in precedenza e comunemente.Questo a mio parere potrebbe essere uno spunto da copiare adattandolo al ciclismo.Il caso specifico io penso sia stata una decisione di pancia mal gestita dai corridori e dai loro rappresentanti figlia comunque di un errore iniziale che è quello di disegnare una tappa del genere inserita in quel conesto di corsa.</p><p>Mi scuso per la lunghezza.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="embolo70, post: 6794793, member: 73240"] io sono portato a pensare che uno dei problemi principali sia proprio quello degli "organi di rappresentanza". Quale è la forza della CPA nei confronti degli altri soggetti? Il suo presidente era impegnato nel commento tecnico della tappa ed il delegato al giro, a quanto ho capito gestiva una chat telegram. Non mi pare da questo episodio che CPA abbia dimostrato di avere una struttura capace di interfacciarsi fattivamente con organizzazione ,uci ed altri soggetti. Penso che sia importante per i corridori la costruzione di un organo di rappresentanza strutturato ed efficiente cosa che a quanto visto in questo giro manca. Un organo di rappresentanza che costruisca insieme a organizzatori ed uci un "protocollo" sulla sicurezza,penso sempre ai materassi alla fine delle curve,un protocollo che dia linee guida. Nelle corse di moto c'è la safety commission che è composta da un presidente (non so se lo è ancora ma per tanto tempo è stato Franco Uncini ex pilota e campione del mondo),eletto dai piloti e da tre o 4 piloti in attività e questo organo decide o meno se le condizioni di sicurezza per correre siano rispettate o meno,se a parer loro non lo sono non si corre,ma non a "sensazione"bensi sulla base di precisi protocolli concordati in precedenza e comunemente.Questo a mio parere potrebbe essere uno spunto da copiare adattandolo al ciclismo.Il caso specifico io penso sia stata una decisione di pancia mal gestita dai corridori e dai loro rappresentanti figlia comunque di un errore iniziale che è quello di disegnare una tappa del genere inserita in quel conesto di corsa. Mi scuso per la lunghezza. [/QUOTE]
Riporta citazioni...
Verifica Anti SPAM
Invia risposta
Home
Forum
Magazine
BDC-MAG.com
News
Lettera aperta dei corridori sulla protesta del Giro
Alto
Basso