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Lettera aperta dei corridori sulla protesta del Giro
Testo
<blockquote data-quote="EliaCozzi" data-source="post: 6795032" data-attributes="member: 89446"><p>Spesso è proprio la paura a salvarti la vita, quindi è assolutamente lecito e doveroso avere paura. Quella paura che abbiamo anche noi quando siamo in discesa, chi a 50 chi a 60 e chi a 80 all'ora. E' questa la paura che ti tiene vivo per affrontare la prossima, più sei bravo e più ti fidi di te stesso e meno hai paura. Ma è una situazione che controllano o per lo meno credono di controllare perché l'imprevisto di una buca, di un gatto o di un SUV in mezzo alla strada c'è sempre.</p><p>In una situazione sanitaria precaria come l'attuale, aver paura di un virus che non puoi controllare e che non puoi dominare con la tua bravura in discesa o le gambe in salita credo sia doveroso.</p><p>Hanno dimostrato di saper correre in condizioni estreme, con neve e freddo (mi viene in mente la tappa dello scorso anno con aprica e mortirolo e se ce ne siamo dimenticati riguardiamo le immagini di Giulio Ciccone con la faccia tremante), lo sanno loro e lo sappiamo anche noi, hanno/abbiamo scelto questo "sport di merda" come spesso dicono gli allenatori ai ragazzini che pedalano sotto l'acqua anziché stare in una palestra a giocare a basket), che altro c'è da dimostrare?</p><p>Dopo che scali lo Stelvio e ti lanci in discesa a 3 gradi cosa devi dimostrare?</p><p>Che sai dominare la paura quando ha senso farlo, perché significa qualcosa nella tua vita sportiva, quando il superare quella paura ti porta a vincere o perdere un Giro.</p><p>Ma stare 6 ore sotto l'acqua col rischio di cadute e non solo di raffreddamento, in una tappa che non avrebbe significato nulla, che tipo di coraggio vuol dimostrare?</p><p>Questa paura del contagio, come la chiami tu, se ultimamente l'avessimo avuta un po' di più tutti noi (noi umani) e avessimo rinunciato a qualcosa che non era poi così fondamentale per la nostra vita, probabilmente non saremmo in questa situazione</p><p></p><p>Edit: perdonami [USER=142350]@bughy[/USER] , stavo scrivendo mentre tu avevi già citato appunto l'immagine simbolo della sofferenza di Ciccone lo scorso anno.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="EliaCozzi, post: 6795032, member: 89446"] Spesso è proprio la paura a salvarti la vita, quindi è assolutamente lecito e doveroso avere paura. Quella paura che abbiamo anche noi quando siamo in discesa, chi a 50 chi a 60 e chi a 80 all'ora. E' questa la paura che ti tiene vivo per affrontare la prossima, più sei bravo e più ti fidi di te stesso e meno hai paura. Ma è una situazione che controllano o per lo meno credono di controllare perché l'imprevisto di una buca, di un gatto o di un SUV in mezzo alla strada c'è sempre. In una situazione sanitaria precaria come l'attuale, aver paura di un virus che non puoi controllare e che non puoi dominare con la tua bravura in discesa o le gambe in salita credo sia doveroso. Hanno dimostrato di saper correre in condizioni estreme, con neve e freddo (mi viene in mente la tappa dello scorso anno con aprica e mortirolo e se ce ne siamo dimenticati riguardiamo le immagini di Giulio Ciccone con la faccia tremante), lo sanno loro e lo sappiamo anche noi, hanno/abbiamo scelto questo "sport di merda" come spesso dicono gli allenatori ai ragazzini che pedalano sotto l'acqua anziché stare in una palestra a giocare a basket), che altro c'è da dimostrare? Dopo che scali lo Stelvio e ti lanci in discesa a 3 gradi cosa devi dimostrare? Che sai dominare la paura quando ha senso farlo, perché significa qualcosa nella tua vita sportiva, quando il superare quella paura ti porta a vincere o perdere un Giro. Ma stare 6 ore sotto l'acqua col rischio di cadute e non solo di raffreddamento, in una tappa che non avrebbe significato nulla, che tipo di coraggio vuol dimostrare? Questa paura del contagio, come la chiami tu, se ultimamente l'avessimo avuta un po' di più tutti noi (noi umani) e avessimo rinunciato a qualcosa che non era poi così fondamentale per la nostra vita, probabilmente non saremmo in questa situazione Edit: perdonami [USER=142350]@bughy[/USER] , stavo scrivendo mentre tu avevi già citato appunto l'immagine simbolo della sofferenza di Ciccone lo scorso anno. [/QUOTE]
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