Non è questione di "credere" o "non credere". E' questione di "leggere" i fatti.
Quanti anni sono che non vediamo più azioni furibonde giorno dopo giorno dopo giorno? Quanti anni sono che c'è chi si lamenta che salgono a trenino e, salvo chi si sgancia, al massimo si assiste allo scattino ai meno tre?
Non è che il ciclista pro sia diventato infingardo, è che certi sforzi ripetuti con certe tempistiche non sonopiù possibili, perchè compatibili solo con "benzine" particolari, ormai non più disponibili. *
Aggiungiamoci che talvolta si cerca la difficoltà parossistica per "creare lo spettacolo" e cercare di attrarre il pubblico, e ci si meraviglia poi che di battaglia non ce n'è salvo appunto i soliti ultimi km.
Non si può negare che il ciclismo sia anche uno sport di resistenza, a maggior ragione in un GT che si corre su tre settimane. Le doti di recupero fanno parte delle caratteristiche necessarie per primeggiare in un GT , e se si vuole una competizione valida e credibile devono poter incidere. Ma non possiamo pensare che possano essere infinite.
Poi nulla vieta di continuare sulla strada dell'aumento delle difficoltà, ma senza meravigliarsi se qualche "tappone" si risolve in una pascolata generale.
* non sto dicendo che non girino più additivi di nessun genere. Dico che non girano più quelle benzine con quel numero di ottani.