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Lettera aperta dei corridori sulla protesta del Giro
Testo
<blockquote data-quote="Ser pecora" data-source="post: 6796352" data-attributes="member: 1850"><p>Mi sembra infattibile stabilire un tetto di sforzo su un parametro assolutamente individuale...</p><p></p><p>Credo che in realtà si farà come si è sempre fatto si dall'alba dei tempi: provando e poi cambiando quando la formula non funziona più.</p><p></p><p>Credo anche che il pubblico del ciclismo sia molto cambiato ultimamente, con molti più praticanti tra il pubblico. Anche negli anni '80-'90 non c'erano le folle su per Gavia e Mortirolo (col 42 o il 39)...oggi c'è chi ci fa su gli everesting e poi da delle mammolette ai Pro.</p><p>Questo sta cambiando le esigenze di "spettacolarità" inevitabilmente. Ecco, ad esempio i Pro per me dovrebbero si essere più "social" sotto questo aspetto ed "educare" il pubblico su certi aspetti.</p><p>Qualcuno ad esempio lo ha già detto che queste tappe di salita infinta stanno solo "granfondizzando" il ciclismo pro, rendendolo insipido.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Ser pecora, post: 6796352, member: 1850"] Mi sembra infattibile stabilire un tetto di sforzo su un parametro assolutamente individuale... Credo che in realtà si farà come si è sempre fatto si dall'alba dei tempi: provando e poi cambiando quando la formula non funziona più. Credo anche che il pubblico del ciclismo sia molto cambiato ultimamente, con molti più praticanti tra il pubblico. Anche negli anni '80-'90 non c'erano le folle su per Gavia e Mortirolo (col 42 o il 39)...oggi c'è chi ci fa su gli everesting e poi da delle mammolette ai Pro. Questo sta cambiando le esigenze di "spettacolarità" inevitabilmente. Ecco, ad esempio i Pro per me dovrebbero si essere più "social" sotto questo aspetto ed "educare" il pubblico su certi aspetti. Qualcuno ad esempio lo ha già detto che queste tappe di salita infinta stanno solo "granfondizzando" il ciclismo pro, rendendolo insipido. [/QUOTE]
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