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Lettera aperta dei corridori sulla protesta del Giro
Testo
<blockquote data-quote="Mardot" data-source="post: 6796373" data-attributes="member: 8422"><p>COME viene deciso da:</p><p>- il contratto</p><p>- il regolamento delle competizioni a cui partecipi (da contratto)</p><p>- le norme UCI (e relative Federazioni nazionali di appartenenza)</p><p> </p><p></p><p>Tanto, però se sei forte a cronometro hai comunque delle chance di vittoria, mentre chi non ha punti specifici di forza deve fare il gregario "generico". Un Salvatore Puccio per vincere deve sperare che una fuga vada in porto e non basta, deve accadere qualcosa di anomalo perché in volata perde dai compagni di fuga. Un cronoman sa che il giorno della cronometro si gioca la vittoria solo con altri specialisti come lui.</p><p></p><p>Poi invece si entra nel discorso "trend" che spesso viene innescato proprio dai corridori, ma che viene poi cavalcato dai tifosi e giocoforza dagli organizzatori. Se abbiamo un corridore forte in montagna, quasi certamente nel giro di poco tempo avremo percorsi ricchi di salite, ma se per le mani abbiamo un Ganna, sono pronto a scommettere che qualche km in più a cronometro e, magari, qualche tappa più adatta anche a lui, ce la metteranno. E' un meccanismo causa-effetto che è sempre esistito, fortunatamente.</p><p></p><p></p><p>Questo è un ragionamento giusto, essere velocista da grandi GT non può significare fregarsene della competizione. Io ero a Chianale il giorno che Petacchi arrivò fuori tempo massimo per pochissimo, ho visto la sua faccia a 200m dal traguardo, gli avrei fatto un monumento quel giorno. Ecco, un velocista che vuole vincere nei GT dev'essere un corridore che comunque deve essere in grado di reggere un livello minimo di competizione in quel tipo di competizione, altrimenti punti ad altri traguardi. Ne va proprio del valore specifico della competizione stessa e delle tappe che vincono i velocisti.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Mardot, post: 6796373, member: 8422"] COME viene deciso da: - il contratto - il regolamento delle competizioni a cui partecipi (da contratto) - le norme UCI (e relative Federazioni nazionali di appartenenza) Tanto, però se sei forte a cronometro hai comunque delle chance di vittoria, mentre chi non ha punti specifici di forza deve fare il gregario "generico". Un Salvatore Puccio per vincere deve sperare che una fuga vada in porto e non basta, deve accadere qualcosa di anomalo perché in volata perde dai compagni di fuga. Un cronoman sa che il giorno della cronometro si gioca la vittoria solo con altri specialisti come lui. Poi invece si entra nel discorso "trend" che spesso viene innescato proprio dai corridori, ma che viene poi cavalcato dai tifosi e giocoforza dagli organizzatori. Se abbiamo un corridore forte in montagna, quasi certamente nel giro di poco tempo avremo percorsi ricchi di salite, ma se per le mani abbiamo un Ganna, sono pronto a scommettere che qualche km in più a cronometro e, magari, qualche tappa più adatta anche a lui, ce la metteranno. E' un meccanismo causa-effetto che è sempre esistito, fortunatamente. Questo è un ragionamento giusto, essere velocista da grandi GT non può significare fregarsene della competizione. Io ero a Chianale il giorno che Petacchi arrivò fuori tempo massimo per pochissimo, ho visto la sua faccia a 200m dal traguardo, gli avrei fatto un monumento quel giorno. Ecco, un velocista che vuole vincere nei GT dev'essere un corridore che comunque deve essere in grado di reggere un livello minimo di competizione in quel tipo di competizione, altrimenti punti ad altri traguardi. Ne va proprio del valore specifico della competizione stessa e delle tappe che vincono i velocisti. [/QUOTE]
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