Credimi, se ti vedono hai praticamente azzerato le possibilità di incidente. In tutti gli incidenti, quelli che ho avuto in prima persona, e sopratutto quello capitato a mio fratello che è stato investito da dietro due anni fa (in pieno giorno, era senza luce, giornata di sole), l’investitore ha dichiarato laconicamente: non ti avevo visto.
Quindi la differenza la fa essere visti, e credo che sia stupido pensare alle luci come ad un dispositivo di sicurezza personale al pari delle cinture, airbag etc. per la macchina, che hanno un’altra funzione. Le luci rientrano nella prevenzione, possono condizionare il comportamento dell’ automobilista e far diventare visibile un ciclista che non lo è (o almeno non lo è così facilmente).
Poi evidentemente la maggioranza dei ciclisti pensa di essere visti solo perché esistono e di essere immuni rispetto agli incidenti, perché dalle mie parti, nebbia fitta molto giorni l’anno, li vedi tutti vestiti di nero, la maggioranza senza luci o con luci così minimali che con la nebbia quando le vedono è perché sono ormai a 5 mt. dalla tua ruota! E poi hanno gli occhiali da sole scuri, categoria 3, per sole intenso: ogni volta che ne vedo uno penso: ma che caxxo vedrà con ‘sta nebbia?!? 
Il radar serve, eccome! È pari ad avere uno specchio retrovisore ma più preciso e sofisticato. E non dirmi che andando su strada in bici, come in macchina, sia inutile avere contezza di chi stia arrivando da dietro…