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BDC-MAG.com
L'UCI vieta i sensori metabolici in corsa
Testo
<blockquote data-quote="martin_galante" data-source="post: 6975880" data-attributes="member: 108600"><p>Non conosco questo tipo di sensori, ma ci sono vari modi di inviare un segnale digitale wireless. In particolare questi possono essere passivi (non necessitano di batteria, ma utilizzano il segnale proveniente dal ricevente per 'risuonare' i loro dati indietro), come ad esempio i sensori NFC; oppure attivi -che utilizzano una fonte energetica propria (es. batteria, ma non solo) come un bluetooth. </p><p></p><p>Va da se' che un device passivo avra' un range di trasmissione piu' corto, perche' deve 'sentire' la vicinanza del tuo telefono ed usare il segnale (presumo NFC) emesso da questo per ritornare il proprio segnale. Se vuoi un range di piu' di qualche cm devi usare le antenne di Radio Maria, non quelle del telefono. Viceversa un segnale attivo puo' avere range molto ampi, a seconda della frequenza e della potenza utilizzate. Certo che un sensore non-ricaricabile che costa 50 euro a settimana, puo' permettersi fonti energetiche ad altissima densita' come un golden cap. Quindi trasmettere il segnale ad una distanza tale da poter essere ricevuto e ripetuto da un telefono nelle tasche.</p><p></p><p>Da un lato, e' vero che le applicazioni per scopo medico sono pure molto costose, e per un diabetico sarebbe utile monitorare in tempo reale i livelli di glicemia 24h, non solo quando si avvicina il telefono al sensore. Pero' e' anche vero che la medicina raramente usa tecnologie all'avanguardia -in parte per la natura giurassica e privilegiata di chi produce hardware a scopo medico, in parte perche' validare e certificare tale hardware richiede giustamente molto tempo e lavoro, ed e' senz'altro piu' semplice evitare golden cap e batterie sulle patch dei pazienti.</p><p></p><p></p><p></p><p>Spesso si dice che Froome pedali male con la testa china. Ma non e' cosi'. Semplicemente il suo sguardo e' ipnoticamente attratto dagli attacchi manubrio. Suoi o di altri, poco importa.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="martin_galante, post: 6975880, member: 108600"] Non conosco questo tipo di sensori, ma ci sono vari modi di inviare un segnale digitale wireless. In particolare questi possono essere passivi (non necessitano di batteria, ma utilizzano il segnale proveniente dal ricevente per 'risuonare' i loro dati indietro), come ad esempio i sensori NFC; oppure attivi -che utilizzano una fonte energetica propria (es. batteria, ma non solo) come un bluetooth. Va da se' che un device passivo avra' un range di trasmissione piu' corto, perche' deve 'sentire' la vicinanza del tuo telefono ed usare il segnale (presumo NFC) emesso da questo per ritornare il proprio segnale. Se vuoi un range di piu' di qualche cm devi usare le antenne di Radio Maria, non quelle del telefono. Viceversa un segnale attivo puo' avere range molto ampi, a seconda della frequenza e della potenza utilizzate. Certo che un sensore non-ricaricabile che costa 50 euro a settimana, puo' permettersi fonti energetiche ad altissima densita' come un golden cap. Quindi trasmettere il segnale ad una distanza tale da poter essere ricevuto e ripetuto da un telefono nelle tasche. Da un lato, e' vero che le applicazioni per scopo medico sono pure molto costose, e per un diabetico sarebbe utile monitorare in tempo reale i livelli di glicemia 24h, non solo quando si avvicina il telefono al sensore. Pero' e' anche vero che la medicina raramente usa tecnologie all'avanguardia -in parte per la natura giurassica e privilegiata di chi produce hardware a scopo medico, in parte perche' validare e certificare tale hardware richiede giustamente molto tempo e lavoro, ed e' senz'altro piu' semplice evitare golden cap e batterie sulle patch dei pazienti. Spesso si dice che Froome pedali male con la testa china. Ma non e' cosi'. Semplicemente il suo sguardo e' ipnoticamente attratto dagli attacchi manubrio. Suoi o di altri, poco importa. [/QUOTE]
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