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BDC-MAG.com
L'UCI vieta i sensori metabolici in corsa
Testo
<blockquote data-quote="martin_galante" data-source="post: 6976141" data-attributes="member: 108600"><p>Vabbe ora non esageriamo. Solo le riviste spazzatura chiedono soldi per pubblicare e sono delle truffe. Chi fa questo lavoro con un minimo di serieta' non ci pensa nemmeno a pagare per farsi pubblicare. Gli editori commerciali (case di pubblicazione) pero' hanno appunto quasi zero costi perche' gli editori scientifici (persone che vi lavorano) sono pagati molto poco (perche' non e' il loro lavoro, solo un servizio aggiuntivo) ed i referee lo fanno gratuitamente (per motivi etici, altrimenti ti dici esperto di qualsiasi cosa), mentre i costi di gestione e distribuzione sono crollati col digitale. Negli ultimi anni Elsevier e compagnia hanno acquistato riviste prestigiose da universita' in cerca di soldi, le hanno impacchettate in bundle, che ora vengono a caro prezzo ai lettori (cioe' agli istituti che le acquistano, che spesso sono gli stessi che pagano gli autori). In molte discipline (quasi tutte), gli editori di tali riviste stanno via via lasciando i giornali commerciali per nuove riviste quasi gratuite, ed in ogni caso tutti usano preprint server come arxiv o alla peggio sci hub per gli articoli, e servizi simili per altre pubblicazioni. I giornali indicizzati servono solo per le valutazioni di ricercatori ed istituti. Invece in medicina tutto prosegue come in passato, nonostante siano di gran lunga i giornali piu' cari, con articoli strapieni di citazioni che non si sa mai meglio gonfiare gli h indici, e con editori spesso incrostati sulla poltrona.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="martin_galante, post: 6976141, member: 108600"] Vabbe ora non esageriamo. Solo le riviste spazzatura chiedono soldi per pubblicare e sono delle truffe. Chi fa questo lavoro con un minimo di serieta' non ci pensa nemmeno a pagare per farsi pubblicare. Gli editori commerciali (case di pubblicazione) pero' hanno appunto quasi zero costi perche' gli editori scientifici (persone che vi lavorano) sono pagati molto poco (perche' non e' il loro lavoro, solo un servizio aggiuntivo) ed i referee lo fanno gratuitamente (per motivi etici, altrimenti ti dici esperto di qualsiasi cosa), mentre i costi di gestione e distribuzione sono crollati col digitale. Negli ultimi anni Elsevier e compagnia hanno acquistato riviste prestigiose da universita' in cerca di soldi, le hanno impacchettate in bundle, che ora vengono a caro prezzo ai lettori (cioe' agli istituti che le acquistano, che spesso sono gli stessi che pagano gli autori). In molte discipline (quasi tutte), gli editori di tali riviste stanno via via lasciando i giornali commerciali per nuove riviste quasi gratuite, ed in ogni caso tutti usano preprint server come arxiv o alla peggio sci hub per gli articoli, e servizi simili per altre pubblicazioni. I giornali indicizzati servono solo per le valutazioni di ricercatori ed istituti. Invece in medicina tutto prosegue come in passato, nonostante siano di gran lunga i giornali piu' cari, con articoli strapieni di citazioni che non si sa mai meglio gonfiare gli h indici, e con editori spesso incrostati sulla poltrona. [/QUOTE]
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