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Tecnica
Bici e telai
Titanio
Lynskey R 230
Testo
<blockquote data-quote="Bartali" data-source="post: 1730085" data-attributes="member: 4270"><p>Dopo tre giorni e quasi 200 km, posso postare le mie impressioni con un certo grado di precisione e certezza.</p><p></p><p>Procediamo con ordine; innanzitutto alcune premesse. </p><p>1) Per rispondere a Merlino, premetto che esteticamente la bici mi piace troppo così com'è<img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/icon_mrgreen.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=":mrgreen:" title="Icon Mrgreen :mrgreen:" data-shortname=":mrgreen:" /><img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/icon_mrgreen.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=":mrgreen:" title="Icon Mrgreen :mrgreen:" data-shortname=":mrgreen:" /> Sia la geometria, che la sezione di alcuni tubi, non sembrano essere propri di una bici classica, dunque mi pare che non sia, questo, il telaio più indicato per costruirsi una bici dalle forme e finiture tradizionali, nonostante il fatto che sia in ti e che sia prodotta da un maestro storico del settore.</p><p>2) La bici è stata settata con le stesse identiche impostazioni di sella, manubrio e pedali della mia altra pedalforce in carbonio. Sella aspide carbon, curva fsa compact, pedali speedplay zero e ergopower record: i componenti che determinano la seduta e le impostazioni in sella del ciclista che ha la fortuna di pedalare questi mezzi (cioè io) sono i medesimi, impostati con le stesse distanze reciproche. Oltre alla prova del metro, tale settaggio è stato verificato anche personalmente sulla strada. </p><p>3)La bici è stata testata con le stesse ruote da me già possedute ed utilizzate in precedenza sul pedalforce, ovvero, oltre alle easton, anche le ksyrium sl grigie e le cosmic premium sl.</p><p>4)Nella mia breve (6 anni) carriera ciclistica, oltre al pedalforce, ho pedalato anche un paio di telai in alluminio (entrambi pinarello di medio-bassa gamma, un angliru e un galileo) e, per circa 300 km, una de rosa nuovo classico in acciaio. Le misure non erano sempre le stesse, ma la differenza di risposta dei diversi telai (o bici complete, se preferite,) era, almeno per me, abbastanza evidente.</p><p></p><p>Insomma, tutto è stato fatto, oltre che per consentirmi di alternare il più possibile, e senza problemi, I due mezzi, anche al fine di capire ben bene le caratteristiche di questo nuovo telaio, bellissimo esteticamente ma ancora, dal punto di vista funzionale, sconosciuto fino a qualche giorno fa.</p><p></p><p>Quando tre giorni fa ho fatto montare la s.s. dal mecca (il resto del montaggio è stato rigorosamente fatto personalmente), lo stesso, a lavoro ultimato, mi ha chiesto se fosse un telaio in titanio (!!?!??) e, al mio cenno affermativo, ha sentenziato dicendo che sarebbe stato molto comodo e mollaccione, vista anche la curvatura dei pendenti del carro posteriore. Ciò sembrava certamente trovare riscontro nella vox populi, che vuole il titanio materiale da vecchietti, per telai comodi e certamente non racing; tuttavia, come tutti gli estimatori di questo marchio sanno, sul verticale di queste bici c'è scritto made in tennesse....built to go fast!, facendo intendere un'indole corsaiola di questa bici. Insomma a chi dar ragione? Al mecca o a Lynskey???</p><p>Provenendo da una bici in carbonio che, a mio giudizio, è abbastanza equilibrata e neutra, con la quale ho affrontato anche distanze di oltre 200 km con ruote ksyrium e la mia inseparabile aspide carbon, mi sarei augurato certamente un telaio comodo, e tuttavia non avrei voluto sacrificare un certo grado di reattività utile nelle uscite con gli amici, quando la strada sale improvvisamente ed è il momento di scattare ed alzarsi sui pedali.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Bartali, post: 1730085, member: 4270"] Dopo tre giorni e quasi 200 km, posso postare le mie impressioni con un certo grado di precisione e certezza. Procediamo con ordine; innanzitutto alcune premesse. 1) Per rispondere a Merlino, premetto che esteticamente la bici mi piace troppo così com'è:mrgreen::mrgreen: Sia la geometria, che la sezione di alcuni tubi, non sembrano essere propri di una bici classica, dunque mi pare che non sia, questo, il telaio più indicato per costruirsi una bici dalle forme e finiture tradizionali, nonostante il fatto che sia in ti e che sia prodotta da un maestro storico del settore. 2) La bici è stata settata con le stesse identiche impostazioni di sella, manubrio e pedali della mia altra pedalforce in carbonio. Sella aspide carbon, curva fsa compact, pedali speedplay zero e ergopower record: i componenti che determinano la seduta e le impostazioni in sella del ciclista che ha la fortuna di pedalare questi mezzi (cioè io) sono i medesimi, impostati con le stesse distanze reciproche. Oltre alla prova del metro, tale settaggio è stato verificato anche personalmente sulla strada. 3)La bici è stata testata con le stesse ruote da me già possedute ed utilizzate in precedenza sul pedalforce, ovvero, oltre alle easton, anche le ksyrium sl grigie e le cosmic premium sl. 4)Nella mia breve (6 anni) carriera ciclistica, oltre al pedalforce, ho pedalato anche un paio di telai in alluminio (entrambi pinarello di medio-bassa gamma, un angliru e un galileo) e, per circa 300 km, una de rosa nuovo classico in acciaio. Le misure non erano sempre le stesse, ma la differenza di risposta dei diversi telai (o bici complete, se preferite,) era, almeno per me, abbastanza evidente. Insomma, tutto è stato fatto, oltre che per consentirmi di alternare il più possibile, e senza problemi, I due mezzi, anche al fine di capire ben bene le caratteristiche di questo nuovo telaio, bellissimo esteticamente ma ancora, dal punto di vista funzionale, sconosciuto fino a qualche giorno fa. Quando tre giorni fa ho fatto montare la s.s. dal mecca (il resto del montaggio è stato rigorosamente fatto personalmente), lo stesso, a lavoro ultimato, mi ha chiesto se fosse un telaio in titanio (!!?!??) e, al mio cenno affermativo, ha sentenziato dicendo che sarebbe stato molto comodo e mollaccione, vista anche la curvatura dei pendenti del carro posteriore. Ciò sembrava certamente trovare riscontro nella vox populi, che vuole il titanio materiale da vecchietti, per telai comodi e certamente non racing; tuttavia, come tutti gli estimatori di questo marchio sanno, sul verticale di queste bici c'è scritto made in tennesse....built to go fast!, facendo intendere un'indole corsaiola di questa bici. Insomma a chi dar ragione? Al mecca o a Lynskey??? Provenendo da una bici in carbonio che, a mio giudizio, è abbastanza equilibrata e neutra, con la quale ho affrontato anche distanze di oltre 200 km con ruote ksyrium e la mia inseparabile aspide carbon, mi sarei augurato certamente un telaio comodo, e tuttavia non avrei voluto sacrificare un certo grado di reattività utile nelle uscite con gli amici, quando la strada sale improvvisamente ed è il momento di scattare ed alzarsi sui pedali. [/QUOTE]
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