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I domandoni
Ma è vero che le bici sono aumentate così tanto?
Testo
<blockquote data-quote="martin_galante" data-source="post: 7558141" data-attributes="member: 108600"><p>La cosa che continua a stupirmi di queste discussioni, e' che molte persone sono indignate dei prezzi delle bici da corsa, lo considerano un'ingiustizia, quasi una lesione dei propri diritti. Alcuni prongono o attuano boicottaggi, o aspettano con livore il giorno in cui i produttori la pagheranno. Addirittura ho letto post di giubilo per aziende in crisi (o meglio, interpretate come in crisi, ma il discorso non cambia). Ma i beni di prima necessita' in Italia sono aumentati in maniera incontrollata, il costo effettivo dell'educazione superiore (es. affitti per studenti) non ne parliamo, e soprattutto in molti casi e' diventato impossibile curarsi senza ricorrere quasi totalmente a prestazioni sanitarie private, con costi che possono essere allucinanti. Ora le dinamiche dietro a tutto questo sono complesse, e non pretendo di capirle. Ma trovo assurdo che la questione dei prezzi delle bici sia vissuta con un tale senso di indignazione e frustrazione, come se stessimo subendo un torto, come se il resto delle cose tutto sommato va migliorando. Io francamente non possedevo niente fino a quando non ho iniziato a lavorare (mentre studiavo), giusto una bianchi scalcinata col cambio al mozzo ereditata da mio padre. E se oggi posso interessarmi a quei prodotti di lusso che sono le bici da strada (perche' anche quelle che chiamiamo bassa o media gamma sono in realta' prodotti premium per pochi), so che sono un privilegiato, e che per molti sono dei prodotti completamente fuori da ogni logica, guardati come io guardo le lamborghini tempestate di diamanti. Poi ognuno si indigna per quello che vuole, e non credo che uno debba rassegnarsi solo perche' c'e' chi sta peggio. Pero' l'ascia da guerra per il prezzo del DuraAce, io non la tirerei fuori.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="martin_galante, post: 7558141, member: 108600"] La cosa che continua a stupirmi di queste discussioni, e' che molte persone sono indignate dei prezzi delle bici da corsa, lo considerano un'ingiustizia, quasi una lesione dei propri diritti. Alcuni prongono o attuano boicottaggi, o aspettano con livore il giorno in cui i produttori la pagheranno. Addirittura ho letto post di giubilo per aziende in crisi (o meglio, interpretate come in crisi, ma il discorso non cambia). Ma i beni di prima necessita' in Italia sono aumentati in maniera incontrollata, il costo effettivo dell'educazione superiore (es. affitti per studenti) non ne parliamo, e soprattutto in molti casi e' diventato impossibile curarsi senza ricorrere quasi totalmente a prestazioni sanitarie private, con costi che possono essere allucinanti. Ora le dinamiche dietro a tutto questo sono complesse, e non pretendo di capirle. Ma trovo assurdo che la questione dei prezzi delle bici sia vissuta con un tale senso di indignazione e frustrazione, come se stessimo subendo un torto, come se il resto delle cose tutto sommato va migliorando. Io francamente non possedevo niente fino a quando non ho iniziato a lavorare (mentre studiavo), giusto una bianchi scalcinata col cambio al mozzo ereditata da mio padre. E se oggi posso interessarmi a quei prodotti di lusso che sono le bici da strada (perche' anche quelle che chiamiamo bassa o media gamma sono in realta' prodotti premium per pochi), so che sono un privilegiato, e che per molti sono dei prodotti completamente fuori da ogni logica, guardati come io guardo le lamborghini tempestate di diamanti. Poi ognuno si indigna per quello che vuole, e non credo che uno debba rassegnarsi solo perche' c'e' chi sta peggio. Pero' l'ascia da guerra per il prezzo del DuraAce, io non la tirerei fuori. [/QUOTE]
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