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Made in China: visita ad Apro, produttore di telai di diversi marchi
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<blockquote data-quote="micronauta" data-source="post: 3352693" data-attributes="member: 13264"><p>Discorso interessante, ma non si può approfondire in questa sede. Se finiamo negli argomenti sociale/economia globale/politica, ahimè, non ne usciamo davvero più. <img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/manif.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=":vox:" title="Manif :vox:" data-shortname=":vox:" /> Per adesso limitiamoci a parlare di bici. </p><p> </p><p>Che dire? Io leggo da tempo innumerevoli discussioni sulla Cina che poi vanno sempre a finire sui soliti argomenti. Da una parte c'è chi ha la sensazione di essere preso per i fondelli, e di pagare una bici/telaio più di quel che realmente vale. Dall'altra c'è chi ancora crede nel Made in Italy, e lo difende a spada tratta. E poi, ancora, c'è chi sa benissimo come vanno le cose, ma esige e paga il "brand" a prescindere da dove sia stato costruito, senza tanti ragionamenti, semplicemente perchè gli piace così. </p><p> </p><p>La mia personale posizione è che ormai l'Estremo Oriente sia dappertutto e (facciamocene una ragione) lavora pure bene. Anche Taiwan una volta era vista con sospetto: adesso per la lavorazione del carbonio viene persino considerata "eccellenza" rispetto alla Cina, che sono gli ultimi arrivati. Ma stanno diventando bravi anche loro. :asd2:</p><p> </p><p>Con la globalizzazione che c'è secondo me non c'è proprio nulla da vergognarsi ad avere un telaio marchiato "Made in China". Perchè mai? Viva il "no brand" per chi sa assemblarsi le bici da solo, e viva le bici del Decathlon e tutte quelle che costano poco rispetto alla concorrenza. Io ho una Bianchi perchè mi piace e basta, e non mi illudo certo che sia costruita in Italia, anche se certe ingannevoli bandierine tricolori qua e là sul telaio sembrano messe apposta per gli allocchi... :angrymod: Non so onestamente quali siano le marche italiane che oggi come oggi realmente facciano i propri telai in carbonio in Italia. Una volta c'era Colnago che aveva qui la produzione dell'alta gamma, adesso? Oggi si parla tanto delle Cipollini. Ma a conti fatti, varrà la pena credere ancora a questo mito del "Made in Italy"? <img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/scratchhead.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=";nonzo%" title="Scratchhead ;nonzo%" data-shortname=";nonzo%" /></p><p> </p><p>Per come la vedo io, l'unico vero "Made in Italy" erano i telai artigianali in acciaio dei tempi d'oro, autentici capolavori senza tempo il cui fascino va oltre la mera prestazione della bicicletta. Tutto il resto è globalizzazione. E un'infinita scelta di biciclette con cui ognuno di noi è liberissimo di divertirsi, con la ferma convinzione che "la propria" sia sempre la più bella del mondo. <img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/beer.gif" class="smilie" loading="lazy" alt="o-o" title="Beer o-o" data-shortname="o-o" /></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="micronauta, post: 3352693, member: 13264"] Discorso interessante, ma non si può approfondire in questa sede. Se finiamo negli argomenti sociale/economia globale/politica, ahimè, non ne usciamo davvero più. :vox: Per adesso limitiamoci a parlare di bici. Che dire? Io leggo da tempo innumerevoli discussioni sulla Cina che poi vanno sempre a finire sui soliti argomenti. Da una parte c'è chi ha la sensazione di essere preso per i fondelli, e di pagare una bici/telaio più di quel che realmente vale. Dall'altra c'è chi ancora crede nel Made in Italy, e lo difende a spada tratta. E poi, ancora, c'è chi sa benissimo come vanno le cose, ma esige e paga il "brand" a prescindere da dove sia stato costruito, senza tanti ragionamenti, semplicemente perchè gli piace così. La mia personale posizione è che ormai l'Estremo Oriente sia dappertutto e (facciamocene una ragione) lavora pure bene. Anche Taiwan una volta era vista con sospetto: adesso per la lavorazione del carbonio viene persino considerata "eccellenza" rispetto alla Cina, che sono gli ultimi arrivati. Ma stanno diventando bravi anche loro. :asd2: Con la globalizzazione che c'è secondo me non c'è proprio nulla da vergognarsi ad avere un telaio marchiato "Made in China". Perchè mai? Viva il "no brand" per chi sa assemblarsi le bici da solo, e viva le bici del Decathlon e tutte quelle che costano poco rispetto alla concorrenza. Io ho una Bianchi perchè mi piace e basta, e non mi illudo certo che sia costruita in Italia, anche se certe ingannevoli bandierine tricolori qua e là sul telaio sembrano messe apposta per gli allocchi... :angrymod: Non so onestamente quali siano le marche italiane che oggi come oggi realmente facciano i propri telai in carbonio in Italia. Una volta c'era Colnago che aveva qui la produzione dell'alta gamma, adesso? Oggi si parla tanto delle Cipollini. Ma a conti fatti, varrà la pena credere ancora a questo mito del "Made in Italy"? ;nonzo% Per come la vedo io, l'unico vero "Made in Italy" erano i telai artigianali in acciaio dei tempi d'oro, autentici capolavori senza tempo il cui fascino va oltre la mera prestazione della bicicletta. Tutto il resto è globalizzazione. E un'infinita scelta di biciclette con cui ognuno di noi è liberissimo di divertirsi, con la ferma convinzione che "la propria" sia sempre la più bella del mondo. o-o [/QUOTE]
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