Provo a raccontare anch'io qualcosa della mia Maratona delle Dolomiti.
Con tre amici abbiamo preso il pacchetto, pettorale piu hotel, alloggio a San Cassiano , come altre volte e a gran sorpresa abbiamo trovato come vicino di appartamento
@danieletesta79 ( è stato un gran piacere). Come lo è stato conoscere altri forumendoli all'incontro di sabato pomeriggio.
Io arrivo il giovedi pomeriggio tardi mentre i miei compagni sono sul Gardena a pedalare
Dopo cena si va a ritirare il pacco gara e giro d'obbligo al Village per vedere se c'è qualche novità tra gli stand, l'atmosfera è sempre la solita da Maratona, sembra di essere ad una festa in ogni paese che si visita.
Venerdì il tempo ci da la possibilità di fare due passi , Valparola più Campolongo, tutto come previsto, il sabato invece piove a tratti e on ho voglia di pedalare ma nel pomeriggio schiarisce e faccio un giretto fino a Corvara e puntualmente, piove.
Veniamo a Domenica:
Premetto che non leggerete tempi sensazionali come qualcuno in precedenza ai quali faccio i miei sinceri complimenti.
5.45 in griglia e l'atmosfera è la solita, un misto di ansia e adrenalina, sentire i tac tac delle scarpette che si agganciano ai pedali una dietro l'altra per un ciclista è qualcosa di unico.
Si parte e via verso il primo Campolongo, c'e tanta gente ma non metto il piede a terra , cerco di superare i più lenti e sto attento ai più veloci che mi superano sulla sinistra, tutti molto educati che chiedono spazio.
Il Pordoi lo faccio discretamente, e sempre un emovedere dall'alto il serpentone di ciclisti che sale mentre il sole illuminadi rosa le rocce sopradi noi, discesa un pochino umida quindi vado con prudenza. Arriva il Sella...... dopo un km e mezzo sento dei dolori alla schiena, ne soffro in modo particolare quest'anno
di conseguenza inizioad avere i primi sentiri di crampi, cerco di salire ad un ritmo che mi consenta di non soffrire troppo. il Gardena lo faccio piano , scendo a Corvara e in discesa con la complicità di un'altro concorrente scendiamo piuttosto bene e questo mi rincuora, secondo Campolongo e di nuovo male alla schiena e crampetti, sul Campolongo mi aspetta un amico per fare il cambio borracce e lascio uno smanicato , mi confronto con lui e gli dico che è una brutta giornata e sono tentato di girare sul corto. Arrivato al bivio invece giro a destra, Santa Lucia fatta senza dolori maaaa arriva il Giau .
Non faccio nemmeno un km che mi devo fermare per crampi, dopo qualche minuto riparto ma non passano e mi trascino fino alla vetta, prendo anche il biscottino dallo chef qualche km prima della vetta. Mi fermo al ristoro e di nuovo crampi , mangio , bevo e poi riparto, dopo la discesa attacco il Falzarego-Valparola con un passo che mi permetta di non dovermi rifermare, gli ultimi 200 metri del Valparola sono tremendi per le mie gambe ma mi dico , se scollini è finita e cosi è.
Discesa sempre divertente, muro del gatto fatto veramente piano ma sono riuscito a non scendere dalla bici, da li a Corvara un mix di pensieri , non ho mai sofferto cosi tanto in bicicletta e non nego che ho pensato di smettrla lì.
All'arrivo trovo il mio amico che era sul Campolongo che mi aspettava , finisco con un crono migliore di qualche minuto rispetto al 2018 ma non sono affatto soddisfatto, non solo per il crono ma soprattutto per la sofferenza avuta durante la giornata.
Sarà un arrivederci? In questo momento non saprei come rispondere
Chiudo con 7.16 ma aspiravo a stare sotto le 7