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BDC-MAG.com
Marc Madiot: "Stiamo trasformando i corridori in robot"
Testo
<blockquote data-quote="Shinkansen" data-source="post: 6894399" data-attributes="member: 3881"><p>Vedo che tutti i commenti si sono concentrati sulla vita infame (lo dico io) dei corridori moderni, ma basta vedere Bernard Hinault che in confronto agli attuali atleti possiamo considerarlo un ciccione. Forse si sta raschiando il fondo del barile. C'era una discussione, proprio del magazine, di un corridore che aveva smesso e che la cosa più bella del termine della carriera era il suo non avere più fame.</p><p>Ma Madiot ha anche parlato dell'ingerenza delle ammiraglie nella tattica dei corridori, che ormai non pensano più con la propria testa e non sanno più prendere una decisione. Se non avete visto il documentario su Netflix sulla Movistar fatelo, vi farete un'idea. Ad un certo punto c'è una cronometro e mi pare che Landa sbagli una curva nella cronometro e dall'ammiraglia si scusano per non averlo guidato bene. Un corridore professionista ha bisogno di essere guidato? E la ricognizione a che serve? Che è un rally che ha bisogno del navigatore? E in una corsa un corridore che non sa leggere una corsa che corridore è? Ho bisogno dell'ammiraglia per sapere che il mio avversario non ce la fa? O che mi dica quando attaccare? Lo sport è anche istinto.</p><p>Lo so, la mia è una battaglia persa, ma le radioline, in aggiunta alla televisione sulle ammiraglie, stanno robotizzando il ciclismo.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Shinkansen, post: 6894399, member: 3881"] Vedo che tutti i commenti si sono concentrati sulla vita infame (lo dico io) dei corridori moderni, ma basta vedere Bernard Hinault che in confronto agli attuali atleti possiamo considerarlo un ciccione. Forse si sta raschiando il fondo del barile. C'era una discussione, proprio del magazine, di un corridore che aveva smesso e che la cosa più bella del termine della carriera era il suo non avere più fame. Ma Madiot ha anche parlato dell'ingerenza delle ammiraglie nella tattica dei corridori, che ormai non pensano più con la propria testa e non sanno più prendere una decisione. Se non avete visto il documentario su Netflix sulla Movistar fatelo, vi farete un'idea. Ad un certo punto c'è una cronometro e mi pare che Landa sbagli una curva nella cronometro e dall'ammiraglia si scusano per non averlo guidato bene. Un corridore professionista ha bisogno di essere guidato? E la ricognizione a che serve? Che è un rally che ha bisogno del navigatore? E in una corsa un corridore che non sa leggere una corsa che corridore è? Ho bisogno dell'ammiraglia per sapere che il mio avversario non ce la fa? O che mi dica quando attaccare? Lo sport è anche istinto. Lo so, la mia è una battaglia persa, ma le radioline, in aggiunta alla televisione sulle ammiraglie, stanno robotizzando il ciclismo. [/QUOTE]
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