Rispondi alla discussione

JavaScript è disabilitato. Per una migliore esperienza di navigazione attivalo nel tuo programma o nella tua app per navigare prima di procedere.

Testo: <blockquote data-quote="Skardy" data-source="post: 7487543" data-attributes="member: 161794">Se hai ascoltato il podcast avrai sentito che ha detto che hanno fatto una cosa stupida e ridicola quasi tacciandoli di essere incompetenti e di aver costruito tutto per giustificare la vittoria del giovane.  In più ha aggiunto che non capisce la loro scelta perchè questo ragazzo se dovesse sbocciare "di sicuro non resta in Alpecin" quasi fosse una squadretta del cazzo e non una delle migliori del mondo o quantomeno quella dove corre il campione del mondo. Io comprendo la sua amarezza ma con parole del genere simpatie di sicuro non se ne attira se ancora spera in qualche cosa.Forse dovrebbe rendersi conto che già in campo amatoriale ha preso una suonata da Senni un ex professionista con zero vittorie da pro e che alla Maratona ha si vinto il percorso medio non misurandosi però con i migliori che fanno il lungo. I primi del medio è gente in cerca di gloria (effimera) che sa che sul lungo non otterrebbe. Insomma i numeri che giustifichino che il mondo prò (quello vero) lo debba tenere in considerazione al momento non li ha mostrati. Gente con le sue caratteristiche e i suoi numeri a 24 anni nel circuito prò ce ne è a vagonate e semplicemente non sono interessati. Questa cosa della Academy è un pò vista come una selezione oggettiva ma non lo è. E' una trovata pubblicitaria per Zwift e Alpecin che la usa anche per dragare in una qualche maniera il mercato e vedere se trovano qualcuno di valido. Ma lo decidono loro se è valido per caratteristiche complessive età (come per la Doni) e tutto il resto non un numeretto w/kg che da solo non basta. Per me la cosa migliore che può fare è coltivare il proprio lavoro di coach migliorare anche in quello perchè ha solo 24 anni e divertirsi col ciclismo vincendo un pò di GF che sicuramente è in grado di farlo autopromozionandosi con quelle. Se ne resta in Italia si fa una vita una famiglia ha un lavoro e modo di coltivare la sua passione. E' più fortunato di quello che pensa. E di quello che sono tanti zingari della bicicletta che provano l'impossibile (a volte incluse pratiche vietate) perchè al contrario suo non si sono costruiti altro nella vita puntando solo sul ciclismo.</blockquote>

Verifica Anti SPAM

Alto Basso

Cerca

Cerca

Rispondi alla discussione