Migliorare in discesa...

AleGiant

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11 Gennaio 2005
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folinhouse ha scritto:
atsic ha scritto:
AleGiant ha scritto:
io ero una pippa in discesa ora lo sono un po meno grazie ai consigli che lessi qui tempo fa e a provare e riprovare su una discesa che conoscevo bene: piano piano ti rendi conto che i limiti si spostano sempre piu in la.. e vai piu forte e anche grazie ad un articolo su una rivista dove Celestino racconta i suoi "segreti", se la trovo scannerizzo l articolo

bravo, se lo trovi scannerizzalo! Sono proprio curioso di leggere quello che dice uno dei migliori discesisti del peloton.. :-)



Forse Ale si riferisce a quanto scritto da Luca Cipitoz, lo riporto qui sotto, con un copia/incolla:

Stringo il tubo orizzontale con tutte e due le ginocchia. I pedali sono in posizione orizzontale ma davanti quello esterno alla curva ed indietro quello all'interno; così il ginocchio davanti spinge verso il centro della curva e il ginocchio che si trova all'interno fa da fulcro. Il tubo orizzontale e quindi la bicicletta ricevono dalle ginocchia la spinta necessaria a chiudere con maggior violenza la curva. Dunque non serve frenare in curva perchè la bici non "scappa" verso l'esterno ma viene "dirottata" come su un binario verso l'interno della curva. L'operazione non è istintiva, ci vuole solo un po' di pratica. Comunque solo il fatto di stringere la bicicletta con le ginocchia rende il complesso bici/corridore molto più reattivo e dinamico in curva.

Grande Luca...
Io ho provato, ma mi riesce poco naturale.
si ! intendevo anche questo intevento.. azz.. non ho ancora trova l articolo.. aspettate fiduciosi
 

Thomos

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ciclettico ha scritto:
Dunque non serve frenare in curva...
:azz :azz :azz

Per andare più in fretta all'ospedale serve eccome!!! i copertoncini son da 23.. non hai i 180 della macchina.. i freni al max li peli per evitaredi aumentare velocità in curva.. una sorta di rimpizazzo al freno motore.. poi usando il freno posteriore ti aiuta a chiuder la curva se la imposti troppo larga.. l'anteriore invece dà un pò di problemi..
 

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via col vento
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Thomos ha scritto:
ciclettico ha scritto:
Dunque non serve frenare in curva...
:azz :azz :azz

Per andare più in fretta all'ospedale serve eccome!!! i copertoncini son da 23.. non hai i 180 della macchina.. i freni al max li peli per evitaredi aumentare velocità in curva.. una sorta di rimpizazzo al freno motore.. poi usando il freno posteriore ti aiuta a chiuder la curva se la imposti troppo larga.. l'anteriore invece dà un pò di problemi..

L'anteriore lo sfrutti molto a bici dritta, prima di impostare la traiettoria, per tutto il resto della curva è il caso di non toccarlo e di lasciar raffreddare cerchio e pattini.
 
?

...

Guest
Thomos ha scritto:
ciclettico ha scritto:
Dunque non serve frenare in curva...
:azz :azz :azz

Per andare più in fretta all'ospedale serve eccome!!! i copertoncini son da 23.. non hai i 180 della macchina.. i freni al max li peli per evitaredi aumentare velocità in curva.. una sorta di rimpizazzo al freno motore.. poi usando il freno posteriore ti aiuta a chiuder la curva se la imposti troppo larga.. l'anteriore invece dà un pò di problemi..

ovviamente quoto! L'anteriore in curva, soprattutto se presa al limite non si deve toccare assolutamente!!! Il freno posteriore si può usare, ma di fino... altrimenti :prega:
 

30x26

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atsic ha scritto:
ovviamente quoto! L'anteriore in curva, soprattutto se presa al limite non si deve toccare assolutamente!!! Il freno posteriore si può usare, ma di fino... altrimenti :prega:
mah, i grandi discesisti entrano tutti in curva con l'anteriore ancora tirato e lo mollano un po prima del punto di massima piega.
l'ideale e' non toccare piu' nulla dopo il primo terzo di curva ma in caso di necessita' l'anteriore e' sempre il freno in grado di produrre decelerazioni piu' efficaci prima di slittare. la perdita di aderenza all'anteriore e' incurabile ma i posteriore da solo non ti rallenta seriamente.... davvero una bella scelta :-)
imho se uno sbaglia di brutto o si trova in pericolo la soluzione migliore e' sempre quella di raddrizzare un minimo e pestare di brutto sull'anteriore, se usi il posteriore non rallenti e cadi cmq a velocita' superiore
 
?

...

Guest
30x26 ha scritto:
atsic ha scritto:
ovviamente quoto! L'anteriore in curva, soprattutto se presa al limite non si deve toccare assolutamente!!! Il freno posteriore si può usare, ma di fino... altrimenti :prega:
mah, i grandi discesisti entrano tutti in curva con l'anteriore ancora tirato e lo mollano un po prima del punto di massima piega.
l'ideale e' non toccare piu' nulla dopo il primo terzo di curva ma in caso di necessita' l'anteriore e' sempre il freno in grado di produrre decelerazioni piu' efficaci prima di slittare. la perdita di aderenza all'anteriore e' incurabile ma i posteriore da solo non ti rallenta seriamente.... davvero una bella scelta :-)
imho se uno sbaglia di brutto o si trova in pericolo la soluzione migliore e' sempre quella di raddrizzare un minimo e pestare di brutto sull'anteriore, se usi il posteriore non rallenti e cadi cmq a velocita' superiore

quello che hai scritto lo condivido a pieno e purtroppo non posso ritenermi un grande discesista ma solo un buon discesista, io freno fino ad un attimo prima della curva poi in curva il freno anteriore lo sfioro al massimo per la primissima parte di curva e poi "controllo" con quello posteriore....

ovvio che in caso di emergenza molto meglio raddrizzare la bici e frenare con anteriore e posteriore...stando comunque attenti al fatto che la posteriore si può bloccare più facilmente (in questa situazione) visto che tende ad alleggerirsi di molto quando si frena forte con l'anteriore.....
 

giumbi#babio

Velocista
15 Novembre 2004
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Ricorda un po' la tecnica che Armstrong insegna nel suo libro: pedale esterno basso, nel punto morto inferiore, sul quale esercitare pressione per stabilizzare la traiettoria ed " incollare " la bdc sull'asfalto ( fin qui, tutto facile, ci riesco perfino io, quando me ne ricordo ) e ginocchio interno che preme sul tubo orizzontale verso l'esterno ( lo scopo di questo movimento ora mi sfugge, certo è che a me non riesce assolutamente, è un movimento del tutto innaturale, quando sei in curva ).
Ed a proposito di questo secondo aspetto ricordo un articolo comparso su un vecchio numero de La Bicicletta, a proposito della tecnica idi curva in discesa, in cui si sconsigliava assolutamente e, tra le righe, si sfotteva tutti quei ciclisti che, al momento di impostare la traiettoria della curva, aprono il ginocchio verso l'interno come se, anzichè alla guida di una bici fossero in pista su una moto da GP; evidentemente, qualcosa di vero ci dev'essere.

P.S.
Nonostante padroneggi la tecnica teorica, nella pratica sono fermo come pochi !

Forse Ale si riferisce a quanto scritto da Luca Cipitoz, lo riporto qui sotto, con un copia/incolla:

Stringo il tubo orizzontale con tutte e due le ginocchia. I pedali sono in posizione orizzontale ma davanti quello esterno alla curva ed indietro quello all'interno; così il ginocchio davanti spinge verso il centro della curva e il ginocchio che si trova all'interno fa da fulcro. Il tubo orizzontale e quindi la bicicletta ricevono dalle ginocchia la spinta necessaria a chiudere con maggior violenza la curva. Dunque non serve frenare in curva perchè la bici non "scappa" verso l'esterno ma viene "dirottata" come su un binario verso l'interno della curva. L'operazione non è istintiva, ci vuole solo un po' di pratica. Comunque solo il fatto di stringere la bicicletta con le ginocchia rende il complesso bici/corridore molto più reattivo e dinamico in curva.

Grande Luca...
Io ho provato, ma mi riesce poco naturale.[/quote]
 

GiAnFrA

Scalatore
18 Maggio 2004
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Giant TCR Advanced
dru ha scritto:
chi sarebbe il "pilota" de La bicicletta che sfotte chi allarga il ginocchio in discesa? secondo lui perche lo si farebbe? per fare la pipi a mò di cane???

Dice semplicemente che l'utilizzo della gamba a mo' di sportello ha solamente l'effetto di fare da freno aerodinamico, per cui se uno vuole andare forte in discesa farebbe bene a stare composto
 

#fede#

Apprendista Scalatore
2 Gennaio 2005
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un po' di incoscienza (la "i" ci va o no? A economia aziendale non facciamo italiano! :smile: ) ci vuole sicuramente...... Anche perchè, tornare a scendere come un pazzo in discesa dopo aver fatto una doppia curva tagliata di netto passando tra 2 macchine che salivano (e relativo schianto contro un muro di neve.....illeso, per fortuna), e dopo essermi rotto tutte le 4 ossa dei polsi in un colpo solo ( :scassat: )......non bisogna essere molto prudenti! o-o

La mtb secondo me aiuta molto, sia quando si fanno i single track a manetta (magari quelli boschivi, stretti stretti!), sia nelle discese vere e proprie. Essendoci più variabili in gioco, aiuta nella concentrazione e nella "somministrazione" delle azioni da fare. Il terreno poi è sicuramente meno performante dell'asfalto, quindi bisogna saperci fare......
Per quanto riguarda la posizione, sinceramente non ho provato nulla (per ora). Dopo il 21 (ultimo esame) proverò quanto scritto in questo topic.

Per quanto riguarda invece le curve & i freni:
le curve sono da fare tipo gare di moto o di formula1. Si allarga all'inizio, si stringe durante, e si esce allargando. Questo perchè, facendo una curva in questo modo, si allunga il raggio di curvatura, diminuendo la forza centrifuga, e permettendo così di fare la curva più veloce.
I freni li uso in modo analogo: staccatona in entrata di curva e poi non si tocca più il freno finchè la curva non è finita (e così si dovrebbe fare anche in auto). Questo perchè, se si usassero i freni mentre si è in piega, si parte insieme a tutta la bici per la tangente!

tutto ciò...imho o-o
 
GiAnFrA ha scritto:
dru ha scritto:
chi sarebbe il "pilota" de La bicicletta che sfotte chi allarga il ginocchio in discesa? secondo lui perche lo si farebbe? per fare la pipi a mò di cane???

Dice semplicemente che l'utilizzo della gamba a mo' di sportello ha solamente l'effetto di fare da freno aerodinamico, per cui se uno vuole andare forte in discesa farebbe bene a stare composto

Lungo curve veloci penso sia decisamente meglio. Lungo curve lente ed ampie viene abbastanza innaturale.
 

GiAnFrA

Scalatore
18 Maggio 2004
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Giant TCR Advanced
dru ha scritto:
p..s ma come si fa a far comparire il: "gianfra ha scritto...."????
se vedi in alto a destra di ogni messaagio c'è scritto: riporta. Cliccando lì è come fare "rispondi" ma in più ti riporta il testo del messagggio cui stai rispondendo :-o
 

GiAnFrA

Scalatore
18 Maggio 2004
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Bici
Giant TCR Advanced
dru ha scritto:
@ Gianfra: in rettilineo sono d'accordo con te.... circa l'aerodinamica, ma in curva? poi se invece era ironico il tuo commento allora ok! ho frainteso io o-o

Non era ironico, anche in curva ha effetto l'aerodinamica. Secondo l'autore del pezzo tirare fuori" la gamba ha solo l'effetto di frenare per cui uno si trova a fare un curvone veloce ai 40 mentre restando composto magari lo farebbe ai 45 senza subire l'effetto della frenata aerodinamica (tenuta delle ruote permettendo, s'intende o-o)
 

Giancarla

Randonneur Hardcore
18 Aprile 2004
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Che depressione... :-( Per uno (unA) che in discesa prende i tornanti tra i 20 ed i 25 km/h, più perpendicolare al terreno che mai; che non ha mai imparato a scendere "con le mani sotto"; che su una discesa di 25 km tipo quella del Vallone dell'Arma riesce a perdere anche 20 min rispetto ad un discesista normale... Non c'è proprio speranza!!! :cry: :cry: :cry: Ma non esiste un doping per cancellare la paura? Il problema è presente sempre, non solo in bici, ma anche sugli sci, per esempio, o quando si tratta di scendere su un sentiero molto ripido in montagna. Credo abbia a che fare con il terrore del'altezza, che mi rende molto instabile a partire dal terzo gradino di una scala a pioli, mi costringe a guardare da terra la nonna ultraottantenne che si arrampica in cima al ciliegio :smile: e mi fa sudare freddo quando si tratta di lavare i vetri delle finestre all'esterno del secondo piano... :azz :azz

Guardare gli altri ciclisti??? Altro che seguire le loro traiettorie, mi viene paura solo a pensarci! Ormai ho capito che non posso pensare di migliorare "su strada", dopo otto anni di vani tentativi. Mi chiedo però se ci sia modo di intervenire su questa fobia a livello di "testa". Temo però che uno psichiatra abbia cose più importanti di cui occuparsi. :-(
 

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