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Miguel Indurain: "nel ciclismo di oggi conta solo vincere"
Testo
<blockquote data-quote="bradipus" data-source="post: 7266827" data-attributes="member: 17208"><p>Per quanto riguarda la pressione psicologica e la depressione penso che esistessero anche allora, solo che se ne parlava di meno e chi ne soffriva trovava altre 'vie di fuga' o peggio (ricordiamoci dei suicidi di Ocana e De Las Cuevas, quest'ultimo gregario proprio di Indurain, o di Vandenbroucke, senza citare i noti casi italiani).</p><p>Oggi c'è più accettazione verso questi problemi, ai tempi parlarne significava essere 'bollato', subirne uno stigma sociale.</p><p>Poi, è vero che ci sono tante aspettative sui ciclisti di vertice, ma è una cosa che riguarda una piccola parte del gruppo; la maggioranza è comunque più seguita e supportata dalle squadre rispetto al passato, quando gli atleti erano lasciati in balìa di se' stessi (basta leggere i libri di Hamilton, Millar e Wegelius per rendersene conto).</p><p></p><p>Sui quattrini, riporto qui l'articolo che ho già citato: <a href="https://www.ciclonews.biz/quanto-guadagnano-i-ciclisti/" target="_blank">https://www.ciclonews.biz/quanto-guadagnano-i-ciclisti/</a></p><p>Come ho detto prima, non penso proprio che ai tempi Uriarte, Hervè, Podenzana & c guadagnassero più di un medio dirigente d'azienda italiano.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="bradipus, post: 7266827, member: 17208"] Per quanto riguarda la pressione psicologica e la depressione penso che esistessero anche allora, solo che se ne parlava di meno e chi ne soffriva trovava altre 'vie di fuga' o peggio (ricordiamoci dei suicidi di Ocana e De Las Cuevas, quest'ultimo gregario proprio di Indurain, o di Vandenbroucke, senza citare i noti casi italiani). Oggi c'è più accettazione verso questi problemi, ai tempi parlarne significava essere 'bollato', subirne uno stigma sociale. Poi, è vero che ci sono tante aspettative sui ciclisti di vertice, ma è una cosa che riguarda una piccola parte del gruppo; la maggioranza è comunque più seguita e supportata dalle squadre rispetto al passato, quando gli atleti erano lasciati in balìa di se' stessi (basta leggere i libri di Hamilton, Millar e Wegelius per rendersene conto). Sui quattrini, riporto qui l'articolo che ho già citato: [URL]https://www.ciclonews.biz/quanto-guadagnano-i-ciclisti/[/URL] Come ho detto prima, non penso proprio che ai tempi Uriarte, Hervè, Podenzana & c guadagnassero più di un medio dirigente d'azienda italiano. [/QUOTE]
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