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L'uccello che impatta l'aereo, il piccione che sbatte nel vetro o il cervo che prende l'auto si scontrano con problemi artificiali, che non c'erano nell'ambiente che ha selezionato le loro caratteristiche e che hanno modificato l'ambiente da troppo poco tempo ed in quantità  troppo piccola perchè la selezione naturale possa far cambiare qualcosa (perlomeno non nei tempi "umani"). Esattamente come l'uomo che cade di bicicletta o che non riesce a gestire la velocità di un'auto.





Escludendo il riscaldamento globale, intendi? ;-)


Nessuno ha scritto che rischiamo l'estinzione per la velocità delle auto o delle biciclette. Mi ripeto, la questione sollevata era di comprendere (e di accettare...) la presenza di limiti fisiologici della nostra specie, che derivano da come l'ambiente ci ha "prodotti" (tramite la selezione naturale e l'evoluzione). Pretendere "la sicurezza prima di tutto" è impossibile a meno di evitare tutte quelle attività che presentano un rischio intrinseco.