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Condivido in pieno.

Come ritengo che il paragone Froome non c'entri nulla, essendo che lì un gruppo ad inseguire non c'era perchè era stato sgretolato dal ritmo infernale Sky sul Finestre e perchè non c'era nemmeno un percorso che favorisse palesemente un gruppo essendo una tappa alpina con molta poca pianura. Credo che anche io che il ciclismo femminile sia, come approccio generale simile a quello maschile di 50 anni fa, con qualcuno forte forte e un livello medio abbastanza basso (rapportato al sesso, non paragonandolo agli uomini che non ha ovviamente senso), tanto che si parla di poche donne che si dedicano anima e corpo al ciclismo alla maniera degli uomini e le altre che magari pensano anche alla famiglia (proprio come dice la Bastianelli) e questo fa la differenza. Se gli iperprofessionisti sono 5 se la giocano spesso solo fra loro (peggio se poi 2 o 3 corrono assieme), se sono 100 il livello medio cresce incredibilmente, il campione primeggia lo stesso, ma non con i distacchi di 50 anni fa e l'incertezza è molto maggiore mentre qui il risultato era scritto già da giorni come pronostico a senso unico fra le prime due. Ora se vai in fuga in una tappa da gruppo ti possono correre dietro in 50 e le possibilità sono zero (salvo i casi che diceva Ser di dormita generale). Se possono correrti dietro in 5 (con 2 che sono della tua squadra) cambia molto. Gilbert al Fiandre 2017 ha vinto perchè dietro hanno dormito, si sono ipercontrollati e aveva la squadra più forte a disturbare organizzazioni di inseguimento. Non era nemmeno partito per vincere probabilmente, al momento di partire non credo nemmeno lui pensava di arrivare, la sua azione era probabilmente un diversivo per qualche compagno. Ovvio che poi vista la situazione è andato al traguardo. Similmente, sepprun con una azione più breve quella di Nibali alla Sanremo 2018. Lo dichiarò lui stesso che il suo scatto era pro Colbrelli ma che una volta visto che gli avevano dato troppa confidenza li ha infilzati tutti.

Questo livellamento verso l'alto è un pò una cosa comune a tutti gli sport, ma accade soprattutto fra gli uomini il cui livello di esasperazione (a parte il livello fisico ovviamente molto diverso) risente di un pregresso storico molto maggiore di quello femminile. La diffusione di massa dello sport a livello femminile è piuttosto in ritardo rispetto a quello maschile (è una constatazione non un giudizio) e quindi cambia il livello di esasperazione, di professionalità, dedizione...oltre alla differente attenzione mediatica che poi è quella che determina premi, sponsor e ricavi economici per gli atleti. I big maschili dei vari sport li conoscono tutti. Le big femminili, salvo rari casi, solo gli appassionati di quello sport.

Poi magari può essere più divertente una gara femminile che non una maschile ipercontrollata in cui raramente qualcuno prende una iniziativa importante (perchè di molto difficile successo), come può essere più divertente per uno spettatore calcistico un 4-4 finale che non un 1-0 magari su rigore. Ma un 4-4 oltre che spettacolo è un festival degli orrori da calcio di 2 categoria e con incubi notturni per i 2 allenatori.

Personalmente, a costo di sembrare impopolare, a me lo sport femminile, salvo rarissimi casi, piace pochissimo (per quanto non impazzisca per lo sport guardato in generale). Il livello delle migliori in assoluto è quello di ottimi amatori/dilettanti. Il colpo assurdo (alla Federer, Le Bron, Messi, Sagàn, Hirscher, ecc,) che solo pochi essere umani al mondo sarebbero capaci di compiere e che stuzzica la mia "invidia" nelle donne non lo vedo. Questo sia chiaro, non attiene al diritto di chiunque di praticare uno sport a prescindere dal sesso di appartenenza. E' solo un mio personalissimo gusto.