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Nuove frontiere: W' & CP parliamone
Testo
<blockquote data-quote="more" data-source="post: 5637653" data-attributes="member: 46066"><p>Non capisco tanto bene cosa si intende. Cosa indicano quei numeretti accanto (tipo >118 >106)? </p><p>In un unica uscita in pratica si fanno 3 all-out (3', 5' e 8') ed altri 20' in FTP (a parte che chi ti dice quale è la tua FTP??). E' davvero gravoso come esercizio in un unica soluzione.. infatti il nome "fatigue profile" sembra indicare la risposta dell'organismo alla sostenibilità alla soglia (in questo caso FTP) dopo degli esercizi massimali con brevi (brevissimi direi) recuperi. Dopo controllo sul libro.</p><p>Fai conto che in un normale test per stimare CP si lasciano anche più di 20' tra un all-out e l'altro, in modo da ripristinare le capacità anaerobiche. Ho sperimentato su me stesso che se non mi alimento con zuccheri veloci ho un calo drastico delle potenze esprimibili nonostante questi "lunghi" periodi di riposo.</p><p>Il mio consiglio, per la poca esperienza fatta ad oggi (quindi n=1 come dice Massa), è di dividere su due giornate il test, avendo l'accortezza di alimentarsi correttamente sia intra che inter allenamento. </p><p>Il carico diviso su due giorni è più fattibile e rispecchia le potenzialità dell'atleta nei vari domini aerobico/anaerobico misto. Non si vuole studiare infatti le capacità di recupero ed il profilo di fatica.</p><p></p><p></p><p></p><p>CP, fisiologicamente parlando, sta sopra a FTP. Questo sia per definizione che per tutti gli aspetti (appunto fisiologici) che ne stanno dietro. * Atleti dotati di un grande motore aerobico avranno una sottile differenza fra queste due soglie. Ricordiamoci che CP non è legato ad un riferimento temporale ben preciso. La sostenibilità di tale intensità, in termini temporali, è diversa a seconda dell'atleta e può (deve) cambiare all'interno della stagione in funzione dello stato di forma.</p><p></p><p>*il fatto che il calcolatore stimi una CP maggiore di FTP è colpa di questo modello matematico, troppo semplificato <span style="font-size: 12px"><span style="color: DeepSkyBlue">per questo contesto</span></span>. Occorre tenere in considerazione la normale deflessione che si ha quando si protraggono sforzi massimali per estesi periodi di tempo. Qui infatti intervengono aspetti, quali la fatica, che sono ad oggi ancora poco compresi e difficilmente modellabili (qualcosa esiste già cmq).</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="more, post: 5637653, member: 46066"] Non capisco tanto bene cosa si intende. Cosa indicano quei numeretti accanto (tipo >118 >106)? In un unica uscita in pratica si fanno 3 all-out (3', 5' e 8') ed altri 20' in FTP (a parte che chi ti dice quale è la tua FTP??). E' davvero gravoso come esercizio in un unica soluzione.. infatti il nome "fatigue profile" sembra indicare la risposta dell'organismo alla sostenibilità alla soglia (in questo caso FTP) dopo degli esercizi massimali con brevi (brevissimi direi) recuperi. Dopo controllo sul libro. Fai conto che in un normale test per stimare CP si lasciano anche più di 20' tra un all-out e l'altro, in modo da ripristinare le capacità anaerobiche. Ho sperimentato su me stesso che se non mi alimento con zuccheri veloci ho un calo drastico delle potenze esprimibili nonostante questi "lunghi" periodi di riposo. Il mio consiglio, per la poca esperienza fatta ad oggi (quindi n=1 come dice Massa), è di dividere su due giornate il test, avendo l'accortezza di alimentarsi correttamente sia intra che inter allenamento. Il carico diviso su due giorni è più fattibile e rispecchia le potenzialità dell'atleta nei vari domini aerobico/anaerobico misto. Non si vuole studiare infatti le capacità di recupero ed il profilo di fatica. CP, fisiologicamente parlando, sta sopra a FTP. Questo sia per definizione che per tutti gli aspetti (appunto fisiologici) che ne stanno dietro. * Atleti dotati di un grande motore aerobico avranno una sottile differenza fra queste due soglie. Ricordiamoci che CP non è legato ad un riferimento temporale ben preciso. La sostenibilità di tale intensità, in termini temporali, è diversa a seconda dell'atleta e può (deve) cambiare all'interno della stagione in funzione dello stato di forma. *il fatto che il calcolatore stimi una CP maggiore di FTP è colpa di questo modello matematico, troppo semplificato [SIZE="3"][COLOR="DeepSkyBlue"]per questo contesto[/COLOR][/SIZE]. Occorre tenere in considerazione la normale deflessione che si ha quando si protraggono sforzi massimali per estesi periodi di tempo. Qui infatti intervengono aspetti, quali la fatica, che sono ad oggi ancora poco compresi e difficilmente modellabili (qualcosa esiste già cmq). [/QUOTE]
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