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Nuove frontiere: W' & CP parliamone
Testo
<blockquote data-quote="Roberto Massa" data-source="post: 5668637" data-attributes="member: 20890"><p>Complimenti a [MENTION=43035]fabrylama[/MENTION] per il lucido chiarimento. Come ho scritto più volte il paradigma FTP è ottimo per gestire tutte quelle intensità < FTP, ma criticamente lacunoso oltre. Si basa ed è orientato, tanto che l'unico Vero test sul campo è una prova di 40km in pianura (e immagino che tutti i sostenitori di questo modello abbiano un dato preciso proprio con questa prova, vero?), su un modello e fenotipo ciclistico spesso troppo "isopotenza"... appunto come una gestione di una crono piatta di CIRCA 1h. Se il modello di carico è piu orientato ad una polarizzazione (riferimento in ambito scientifico, Seiler), orientamento che sostengo in toto, è necessario definire con maggiore dettaglio e risoluzione il carico intenso e massimale. Che non rappresenta un 5 o 10% del volume ma può raggiungere una quota QUALITATIVA del 20% anche se queste quote possono ovviamente variare da sport a sport. Per chi interessato ad una evoluzione ulteriore della definizione del carico sovramassimale consiglio di leggere il materiale che Xert, nuovo modello (basato su MPA&#8482<img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/wink.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=";)" title="Wink ;)" data-shortname=";)" /> e software di allenamento, propone sul proprio sito. Rientra anche in questo caso nella ricerca di una definizione e quantificazione soggettiva del carico intenso (e relativi tassi di recupero, ripetibilità).</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Roberto Massa, post: 5668637, member: 20890"] Complimenti a [MENTION=43035]fabrylama[/MENTION] per il lucido chiarimento. Come ho scritto più volte il paradigma FTP è ottimo per gestire tutte quelle intensità < FTP, ma criticamente lacunoso oltre. Si basa ed è orientato, tanto che l'unico Vero test sul campo è una prova di 40km in pianura (e immagino che tutti i sostenitori di questo modello abbiano un dato preciso proprio con questa prova, vero?), su un modello e fenotipo ciclistico spesso troppo "isopotenza"... appunto come una gestione di una crono piatta di CIRCA 1h. Se il modello di carico è piu orientato ad una polarizzazione (riferimento in ambito scientifico, Seiler), orientamento che sostengo in toto, è necessario definire con maggiore dettaglio e risoluzione il carico intenso e massimale. Che non rappresenta un 5 o 10% del volume ma può raggiungere una quota QUALITATIVA del 20% anche se queste quote possono ovviamente variare da sport a sport. Per chi interessato ad una evoluzione ulteriore della definizione del carico sovramassimale consiglio di leggere il materiale che Xert, nuovo modello (basato su MPA™) e software di allenamento, propone sul proprio sito. Rientra anche in questo caso nella ricerca di una definizione e quantificazione soggettiva del carico intenso (e relativi tassi di recupero, ripetibilità). [/QUOTE]
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