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Nuovo corpetto Campagnolo N3W
Testo
<blockquote data-quote="martin_galante" data-source="post: 6714171" data-attributes="member: 108600"><p>Vero. Pero' se guardiamo agli ultimi venti anni la situazione e' un po' triste. Shimano fa la parte del leone, ha di gran lunga la piu' larga quota di mercato, e commercializza tutto dalla trasmissione alle borse. Ha anche reso la bici un campo minato di proprieta' intellettuale. Campagnolo vent'anni fa era il maggior concorrente, anche se -come Shimano- aveva ampiamente sottovalutato il fenomeno (americano) della mtb. SRAM ha fatto tutta la strada in salita: battaglie legali con Shimano a non finire, battaglie di prezzi (con Shimano che vendeva componenti mtb sottocosto negli anni '90 per far fuori SRAM), proprieta' intellettuale da costruire da zero senza poter usare le soluzioni brevettate degli altri, mancanza di produzione orizzontale. Hanno dovuto investire di continuo, sono stati obbligati ad acquisizioni di rilievo (RockShox 2002; molte piccole aziende europee per decine o forse centinaia di milioni di euro negli anni '90 -come Mannesmann Sachs nel 97; ovviamente Zipp nel 2007 e Quarq 2011), tutte per poter offrire un set completo ai produttori come Shimano. MS per i corpetti, Zipp le ruote, Quarq il PM, Avid i freni e la lista e' lunga. Acquisire vuol dire mettere tanti soldi sul piatto invece che in tasca, ci serve una proprieta' lungimirante che creda molto nell'azienda. Ma vuol dire anche tanti grattacapo, integrare i dipendenti ed i prodotti - tanta attenzione, tanta voglia di risolvere problematiche. In tutto questo hanno incessantemente ricollocato la produzione in oriente, ed ormai mi sembra di capire solo Taiwan. Campagnolo si e' fatta tanti prodotti eccellenti in casa, piu' di SRAM. Ma ha preferito investire meno, rischiare meno, anche se da anni ci sono segnali di un mercato bici in espansione. Sicuramente opera in attivo, e non e' scontato per nessuna azienda - resta una storia di successo. Ma vent'anni fa, tutte le carte che aveva in mano erano migliori di quelle di SRAM, mtb a parte. La parte operativa e' andata bene, con la creazione di prodotti di valore, ruote gruppi etc. Evidentemente sul corporate, M&A, reinvestimento dei profitti, hanno sbagliato qualcosa, forse solo poca convinzione nel futuro, poca voglia di esporsi.</p><p></p><p>Oggi SRAM e' entrata a gamba tesissima sulla parte del leone di Shimano. Su MTB ha una posizione di forza, ed e' quindi il primo partner di quasi tutte le case americane. Nel frattempo investe molto in Europa (acquisizioni, bonus)... l'altra grossa fetta dei produttori e' Taiwanese, Giant comunque il primo per vendite, Merida che sforna telai per moltissime marche. Ma la mentalita' corporate a Taiwan e' molto particolare e a loro modo nazionalista. Se SRAM produce a Taiwan, e Shimano in Giappone, non c'e' dubbio a chi daranno la preferenza (se i prodotti restano competitivi certo). Gia' le bici montate RED costano piu' di Dura Ace, uno schiaffo all'immagine di Shimano, mentre appare evidente che Force AXS sia stato un enorme successo commerciale (tanto da ritardare i gruppi non-premium, cosa che ha senso solo nel settore premium pensi di avere una quota rilevante). Perche' SRAM e non Campagnolo ha fatto questo? Eppure non gli mancava niente... Un gruppo 1x13 e' un'altra bella novita', un prodotto comunque esclusivo. Ma se la commercializzazione in futuro non sara' migliore, non cambiera' i numero di Camp</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="martin_galante, post: 6714171, member: 108600"] Vero. Pero' se guardiamo agli ultimi venti anni la situazione e' un po' triste. Shimano fa la parte del leone, ha di gran lunga la piu' larga quota di mercato, e commercializza tutto dalla trasmissione alle borse. Ha anche reso la bici un campo minato di proprieta' intellettuale. Campagnolo vent'anni fa era il maggior concorrente, anche se -come Shimano- aveva ampiamente sottovalutato il fenomeno (americano) della mtb. SRAM ha fatto tutta la strada in salita: battaglie legali con Shimano a non finire, battaglie di prezzi (con Shimano che vendeva componenti mtb sottocosto negli anni '90 per far fuori SRAM), proprieta' intellettuale da costruire da zero senza poter usare le soluzioni brevettate degli altri, mancanza di produzione orizzontale. Hanno dovuto investire di continuo, sono stati obbligati ad acquisizioni di rilievo (RockShox 2002; molte piccole aziende europee per decine o forse centinaia di milioni di euro negli anni '90 -come Mannesmann Sachs nel 97; ovviamente Zipp nel 2007 e Quarq 2011), tutte per poter offrire un set completo ai produttori come Shimano. MS per i corpetti, Zipp le ruote, Quarq il PM, Avid i freni e la lista e' lunga. Acquisire vuol dire mettere tanti soldi sul piatto invece che in tasca, ci serve una proprieta' lungimirante che creda molto nell'azienda. Ma vuol dire anche tanti grattacapo, integrare i dipendenti ed i prodotti - tanta attenzione, tanta voglia di risolvere problematiche. In tutto questo hanno incessantemente ricollocato la produzione in oriente, ed ormai mi sembra di capire solo Taiwan. Campagnolo si e' fatta tanti prodotti eccellenti in casa, piu' di SRAM. Ma ha preferito investire meno, rischiare meno, anche se da anni ci sono segnali di un mercato bici in espansione. Sicuramente opera in attivo, e non e' scontato per nessuna azienda - resta una storia di successo. Ma vent'anni fa, tutte le carte che aveva in mano erano migliori di quelle di SRAM, mtb a parte. La parte operativa e' andata bene, con la creazione di prodotti di valore, ruote gruppi etc. Evidentemente sul corporate, M&A, reinvestimento dei profitti, hanno sbagliato qualcosa, forse solo poca convinzione nel futuro, poca voglia di esporsi. Oggi SRAM e' entrata a gamba tesissima sulla parte del leone di Shimano. Su MTB ha una posizione di forza, ed e' quindi il primo partner di quasi tutte le case americane. Nel frattempo investe molto in Europa (acquisizioni, bonus)... l'altra grossa fetta dei produttori e' Taiwanese, Giant comunque il primo per vendite, Merida che sforna telai per moltissime marche. Ma la mentalita' corporate a Taiwan e' molto particolare e a loro modo nazionalista. Se SRAM produce a Taiwan, e Shimano in Giappone, non c'e' dubbio a chi daranno la preferenza (se i prodotti restano competitivi certo). Gia' le bici montate RED costano piu' di Dura Ace, uno schiaffo all'immagine di Shimano, mentre appare evidente che Force AXS sia stato un enorme successo commerciale (tanto da ritardare i gruppi non-premium, cosa che ha senso solo nel settore premium pensi di avere una quota rilevante). Perche' SRAM e non Campagnolo ha fatto questo? Eppure non gli mancava niente... Un gruppo 1x13 e' un'altra bella novita', un prodotto comunque esclusivo. Ma se la commercializzazione in futuro non sara' migliore, non cambiera' i numero di Camp [/QUOTE]
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