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Pagellone Tour de France 2023
Testo
<blockquote data-quote="Ser pecora" data-source="post: 7383491" data-attributes="member: 1850"><p>Non so se ho capito bene cosa intendi, ma riguardo questo punto:</p><p></p><p>-la maglia a pois oggi è vinta da chi fa più punti su tutte le salite presenti sul percorso, e quindi si spreme per passare in testa anche a quelle di 4^categoria (collinozzi che si trovano dopo 20km dalla partenza), su cui ovviamente gli uomini di classifica non ci pensano nemmeno a scollinare per primi, stando coperti dietro i propri gregari.</p><p></p><p>Per evitare questo, cioé, che gente "random" (o anche buoni scalatori, ma non i migliori) vincesse la classifica di "miglior scalatore" nel 2004 hanno inserito i punti doppi per gli arrivi in salita, e poi (nel 2009 mi pare) hanno anche rivisto i punteggi di alcune salite in base alla pendenza, e questo ha inevitabilmente portato a far vincere "incidentalmente" la maglia a pois a chi vince quella gialla, dato che la maglia gialla è in modo preponderante vinta in salita (avendo tagliato fino all'estinzione le cronometro).</p><p></p><p>Quindi il dilemma è: sta maglia a pois chi la deve vincere? Quello più forte in salita (e quindi di tutta la corsa) o chi si smazza tutti i cavalcavia che trova sul percorso? (una sorta di classifica a punti delle salite intermedie).</p><p></p><p>Il regolamento non è che sminuisce, direi piuttosto che è il disegno* del percorso a condizionare tutto.</p><p>Perché, siamo chiari, in base al percorso è evidente che alcuni corridori vengono privilegiati o meno.</p><p></p><p>Sui percorsi attuali Anquetil o Indurain non avrebbero mai vinto un Tour. </p><p>Se il prossimo Tour presentasse 3 cronometro di 60km ciascuna (stile anni di Indurain) Remco potrebbe leccarsi i baffi (persino un Ganna potrebbe fare classifica, come nei sogni bagnati di Beppe Conti).</p><p></p><p><img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/ciapa.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=":-o" title="Ciapa :-o" data-shortname=":-o" /> </p><p></p><p>*e quindi, in ultima analisi, non chi fa i regolamenti, l'Uci, Aso o i poteri forti, ma il popolo che vuole salita, salita salita e ancora salita.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Ser pecora, post: 7383491, member: 1850"] Non so se ho capito bene cosa intendi, ma riguardo questo punto: -la maglia a pois oggi è vinta da chi fa più punti su tutte le salite presenti sul percorso, e quindi si spreme per passare in testa anche a quelle di 4^categoria (collinozzi che si trovano dopo 20km dalla partenza), su cui ovviamente gli uomini di classifica non ci pensano nemmeno a scollinare per primi, stando coperti dietro i propri gregari. Per evitare questo, cioé, che gente "random" (o anche buoni scalatori, ma non i migliori) vincesse la classifica di "miglior scalatore" nel 2004 hanno inserito i punti doppi per gli arrivi in salita, e poi (nel 2009 mi pare) hanno anche rivisto i punteggi di alcune salite in base alla pendenza, e questo ha inevitabilmente portato a far vincere "incidentalmente" la maglia a pois a chi vince quella gialla, dato che la maglia gialla è in modo preponderante vinta in salita (avendo tagliato fino all'estinzione le cronometro). Quindi il dilemma è: sta maglia a pois chi la deve vincere? Quello più forte in salita (e quindi di tutta la corsa) o chi si smazza tutti i cavalcavia che trova sul percorso? (una sorta di classifica a punti delle salite intermedie). Il regolamento non è che sminuisce, direi piuttosto che è il disegno* del percorso a condizionare tutto. Perché, siamo chiari, in base al percorso è evidente che alcuni corridori vengono privilegiati o meno. Sui percorsi attuali Anquetil o Indurain non avrebbero mai vinto un Tour. Se il prossimo Tour presentasse 3 cronometro di 60km ciascuna (stile anni di Indurain) Remco potrebbe leccarsi i baffi (persino un Ganna potrebbe fare classifica, come nei sogni bagnati di Beppe Conti). :-o *e quindi, in ultima analisi, non chi fa i regolamenti, l'Uci, Aso o i poteri forti, ma il popolo che vuole salita, salita salita e ancora salita. [/QUOTE]
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