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<blockquote data-quote="EliaCozzi" data-source="post: 6883089" data-attributes="member: 89446"><p>Per la verità da Ponte di Legno ho provato anche il Gavia in inverno. In MTB per via del tappeto che aghi e rametti che si accumula sulla strada dalla barriera in avanti. Se si è fortunati ed è un anno in cui non nevica in autunno, si riesce a salire nei primi giorni d'inverno. Il problema del Gavia è che avendo i versanti nudi di alberi e molto ripidi, anche a inizio primavera rimane pericoloso per via delle valanghe. Tant'è che il pannello solare sopra la galleria che alimenta quella specie di illuminazione laterale, viene costantemente spazzato a valle dalle valanghe.</p><p></p><p>Da un punto di vista atletico però a quelle temperature è una fatica inutile, sforzo al freddissimo, con problema a mani e piedi, con anche 1000 attenzioni a non prendere rischi inutili perché se no ci recuperano a fine maggio stile mummia del Similaun . </p><p>Certo, se si ha l'occasione di farlo a metà primavera, quando è ancora chiusa la strada, grazie al silenzio della bici c'è la certezza di incontrare a pochi metri cervi, camosci, stambecchi e marmotte. O sentire il fruscio nel vento delle ali di qualche rapace. Allora sì, la fatica è ampiamente ripagata.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="EliaCozzi, post: 6883089, member: 89446"] Per la verità da Ponte di Legno ho provato anche il Gavia in inverno. In MTB per via del tappeto che aghi e rametti che si accumula sulla strada dalla barriera in avanti. Se si è fortunati ed è un anno in cui non nevica in autunno, si riesce a salire nei primi giorni d'inverno. Il problema del Gavia è che avendo i versanti nudi di alberi e molto ripidi, anche a inizio primavera rimane pericoloso per via delle valanghe. Tant'è che il pannello solare sopra la galleria che alimenta quella specie di illuminazione laterale, viene costantemente spazzato a valle dalle valanghe. Da un punto di vista atletico però a quelle temperature è una fatica inutile, sforzo al freddissimo, con problema a mani e piedi, con anche 1000 attenzioni a non prendere rischi inutili perché se no ci recuperano a fine maggio stile mummia del Similaun . Certo, se si ha l'occasione di farlo a metà primavera, quando è ancora chiusa la strada, grazie al silenzio della bici c'è la certezza di incontrare a pochi metri cervi, camosci, stambecchi e marmotte. O sentire il fruscio nel vento delle ali di qualche rapace. Allora sì, la fatica è ampiamente ripagata. [/QUOTE]
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