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<blockquote data-quote="green dolphin" data-source="post: 6539793" data-attributes="member: 7692"><p>Ti è toccato un bel lavoro, direi! <img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/icon_wink.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=";-)" title="Icon Wink ;-)" data-shortname=";-)" /></p><p></p><p>Sei un po' diavolo e un po' acquasanta, come si suol dire, perché esaminando i soggetti che saranno futuri patentati, avrai qualche volta la possibilità di far passare il messaggio che tutte le categorie della strada devono essere rispettate, a maggior ragione se ci sono soggetti deboli. Poi chiaro, il lavoro grosso spetta alla società, alla famiglia, alla scuola. Tu sei la parte finale che rilascia il titolo per poter guidare un mezzo, e devi valutare molte cose, anche tecniche. Non sta a te formare od indagare la parte morale.</p><p></p><p>Non sono completamente d'accordo sul fatto che non ci siano categorie accomunate da un certo comportamento, perché se si parte dal principio che <em>homo homini lupus </em>la realtà è che quando ci si mette alla guida di un auto o di un camion, nel traffico, in una situazione di stress più o meno consapevole, scattano in alcuni dei meccanismi che poco hanno a che fare con la tolleranza. Chiaro, siamo d'accordo che non è il semplice fatto di guidare un auto che ti fa diventare un odiatore, ma potenzialmente il rischio c'è, e tale trasformazione dipende molto anche dalla società in cui si vive, una sorta di contagio delle idee. Per esempio ho vissuto a Ferrara tanti anni, e lì in un certo senso sono le bici che comandano, è forse la città più "olandese" d'Italia. Con molta probabilità quasi tutti gli automobilisti sono anche ciclisti nel quotidiano, e questo ha generato non solo tolleranza, ma molto rispetto e attenzione, e non ho mai visto scene tra persone in auto e altre in bici che si inveiscono. Anzi, se tu sei in bici sul lato destro in prossimità di un incrocio, di un semaforo, etc. e devi andare dritto, puoi star sicuro che chi dovrà girare a destra non ti travolgerà e ti darà la precedenza. Potresti farli bendato gli incroci, paradossalmente. Perché chi è in auto a Ferrara sa sempre che c'è un ciclista alla sua destra, è quasi certo, proprio per il largo uso ed il numero di biciclette che girano.</p><p></p><p>Ma se volessimo fare un esperimento sociale, prendi un gruppo di neopatentati ferraresi (prima che si abituino alle bici a Ferrara), e mettili in un contesto dove i ciclisti sono irrispettosi e gli automobilisti molto incazzosi. Vedrai che la maggioranza di loro tenderà a prendere il comportamento incazzoso. Questo non vuol dire che sia comprensibile, come dici bene bisogna avere rispetto per le regole a prescindere che una cosa sia severamente vietata o meno. Ma non è sempre così, la nostra società è complessa, ed in generale tende a porre le persone e a farle riconoscere in categorie contrapposte, in una sorta di conflitto/competizione.</p><p></p><p>E' come la differenza tra essere ambientalisti o meno (non voglio toccare temi politici, ovvio), ma tutti lo dovremmo essere. Il rispetto per l'ambiente non dovrebbe essere una scelta, ma un modo di essere. Invece mi meraviglio sempre: l'altro giorno ero fermo in una piazzola dell'autogrill andando verso Milano e c'erano praticamente cestini per i rifiuti ogni 10 passi. Un po' esagerato, però ho pensato: almeno non ci sono scuse per nessuno, e non verranno gettati rifiuti a terra...e invece no: nella corsia di immissione per rientrare in autostrada, sul lato destro, vedo un'orgia di bottigliette, carte, cartine, e altri rifiuti <img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/icon_frown.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=":-(" title="Icon Frown :-(" data-shortname=":-(" /></p><p></p><p>E allora viene meglio criticare, e schierarsi in una fantomatica guerra contro gli ambientalisti, i ciclisti, automobilisti, camionisti, scooteristi, camperisti, frigoristi, etc., quando sono la stessa cosa: persone che vivono in una comunità e che per stare tutti bene dovrebbero quanto meno adeguarsi alle stesse regole: qui il problema non è solo farle rispettare le regole e creare delle sanzioni, ma soprattutto insegnarle in modo che i soggetti coinvolti siano portati a rispettarle, ma non per paura della sanzione. Perché semplicemente è giusto così.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="green dolphin, post: 6539793, member: 7692"] Ti è toccato un bel lavoro, direi! ;-) Sei un po' diavolo e un po' acquasanta, come si suol dire, perché esaminando i soggetti che saranno futuri patentati, avrai qualche volta la possibilità di far passare il messaggio che tutte le categorie della strada devono essere rispettate, a maggior ragione se ci sono soggetti deboli. Poi chiaro, il lavoro grosso spetta alla società, alla famiglia, alla scuola. Tu sei la parte finale che rilascia il titolo per poter guidare un mezzo, e devi valutare molte cose, anche tecniche. Non sta a te formare od indagare la parte morale. Non sono completamente d'accordo sul fatto che non ci siano categorie accomunate da un certo comportamento, perché se si parte dal principio che [I]homo homini lupus [/I]la realtà è che quando ci si mette alla guida di un auto o di un camion, nel traffico, in una situazione di stress più o meno consapevole, scattano in alcuni dei meccanismi che poco hanno a che fare con la tolleranza. Chiaro, siamo d'accordo che non è il semplice fatto di guidare un auto che ti fa diventare un odiatore, ma potenzialmente il rischio c'è, e tale trasformazione dipende molto anche dalla società in cui si vive, una sorta di contagio delle idee. Per esempio ho vissuto a Ferrara tanti anni, e lì in un certo senso sono le bici che comandano, è forse la città più "olandese" d'Italia. Con molta probabilità quasi tutti gli automobilisti sono anche ciclisti nel quotidiano, e questo ha generato non solo tolleranza, ma molto rispetto e attenzione, e non ho mai visto scene tra persone in auto e altre in bici che si inveiscono. Anzi, se tu sei in bici sul lato destro in prossimità di un incrocio, di un semaforo, etc. e devi andare dritto, puoi star sicuro che chi dovrà girare a destra non ti travolgerà e ti darà la precedenza. Potresti farli bendato gli incroci, paradossalmente. Perché chi è in auto a Ferrara sa sempre che c'è un ciclista alla sua destra, è quasi certo, proprio per il largo uso ed il numero di biciclette che girano. Ma se volessimo fare un esperimento sociale, prendi un gruppo di neopatentati ferraresi (prima che si abituino alle bici a Ferrara), e mettili in un contesto dove i ciclisti sono irrispettosi e gli automobilisti molto incazzosi. Vedrai che la maggioranza di loro tenderà a prendere il comportamento incazzoso. Questo non vuol dire che sia comprensibile, come dici bene bisogna avere rispetto per le regole a prescindere che una cosa sia severamente vietata o meno. Ma non è sempre così, la nostra società è complessa, ed in generale tende a porre le persone e a farle riconoscere in categorie contrapposte, in una sorta di conflitto/competizione. E' come la differenza tra essere ambientalisti o meno (non voglio toccare temi politici, ovvio), ma tutti lo dovremmo essere. Il rispetto per l'ambiente non dovrebbe essere una scelta, ma un modo di essere. Invece mi meraviglio sempre: l'altro giorno ero fermo in una piazzola dell'autogrill andando verso Milano e c'erano praticamente cestini per i rifiuti ogni 10 passi. Un po' esagerato, però ho pensato: almeno non ci sono scuse per nessuno, e non verranno gettati rifiuti a terra...e invece no: nella corsia di immissione per rientrare in autostrada, sul lato destro, vedo un'orgia di bottigliette, carte, cartine, e altri rifiuti :-( E allora viene meglio criticare, e schierarsi in una fantomatica guerra contro gli ambientalisti, i ciclisti, automobilisti, camionisti, scooteristi, camperisti, frigoristi, etc., quando sono la stessa cosa: persone che vivono in una comunità e che per stare tutti bene dovrebbero quanto meno adeguarsi alle stesse regole: qui il problema non è solo farle rispettare le regole e creare delle sanzioni, ma soprattutto insegnarle in modo che i soggetti coinvolti siano portati a rispettarle, ma non per paura della sanzione. Perché semplicemente è giusto così. [/QUOTE]
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