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<blockquote data-quote="martin_galante" data-source="post: 6554484" data-attributes="member: 108600"><p>Secondo me non è peggiorata l'attitudine verso i ciclisti rispetto mettiamo agli anni '80. Solo al tempo non c'erano forum e social media e quindi i confronti non erano così diretti. Anzi si è creata una cultura pro-bici ancora minoritaria ma abbastanza ampia. Per carità, è assolutamente troppo poco, e se qualche cambiamento in meglio c'è stato questo non è avvenuto certo per lungimiranza delle politiche di mobilità. I paesi del nord, per esempio la Danimarca, non sono da sempre dei ciclo-paradisi. Hanno deciso negli anni '70 di favorire la diffusione e cultura della bici, da zero, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Grandi città come Parigi, hanno sviluppato negli ultimi 15 anni la mobilità a due ruote. Ed oggi si calcola che se chiudesse il bike sharing parigino, la rete di trasporti in città collasserebbe. Quindi campagna o città, sole o pioggia, la transizione ad una mobilità alternativa all'auto è possibile, ma ci serve uno sforzo sia dall'alto che dal basso. Questo sforzo in Italia non è mai stato fatto.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="martin_galante, post: 6554484, member: 108600"] Secondo me non è peggiorata l'attitudine verso i ciclisti rispetto mettiamo agli anni '80. Solo al tempo non c'erano forum e social media e quindi i confronti non erano così diretti. Anzi si è creata una cultura pro-bici ancora minoritaria ma abbastanza ampia. Per carità, è assolutamente troppo poco, e se qualche cambiamento in meglio c'è stato questo non è avvenuto certo per lungimiranza delle politiche di mobilità. I paesi del nord, per esempio la Danimarca, non sono da sempre dei ciclo-paradisi. Hanno deciso negli anni '70 di favorire la diffusione e cultura della bici, da zero, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Grandi città come Parigi, hanno sviluppato negli ultimi 15 anni la mobilità a due ruote. Ed oggi si calcola che se chiudesse il bike sharing parigino, la rete di trasporti in città collasserebbe. Quindi campagna o città, sole o pioggia, la transizione ad una mobilità alternativa all'auto è possibile, ma ci serve uno sforzo sia dall'alto che dal basso. Questo sforzo in Italia non è mai stato fatto. [/QUOTE]
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